Bilanci, classifiche di ogni tipo e per ogni categoria: è quel periodo sospeso dell’anno, che trascina con sé le infinite uscite musicali dell’anno che sta per terminare e l’illusione di poter racchiudere in maniera esaustiva dodici mesi di musica in una playlist.
Noi ci abbiamo provato umilmente, inserendo 50 brani contenuti all’interno dei 50 album ed EP che più ci hanno tenuto compagnia durante questo 2025 (passando per Sanremo, tour estivi e nei palazzetti). Non una classifica, piuttosto una serie di ricordi vividi di un anno da far scorrere tutti d’un fiato.
2025: tra grandi ritorni e l’indie che (forse) non è ancora del tutto morto
Il 2025 è stato caratterizzato dal ritorno di nomi che sono un’istituzione dell’indie italiano e ha visto fiorire artisti che hanno finalmente ottenuto il riconoscimento che meritavano da un bel po’. Come un fulmine a ciel sereno, I Cani tornano con “Post Mortem” per la gioia di molti, presentando un progetto che conserva la disillusione di sempre in chiave più matura, tra sonorità distopiche e uno sguardo ancora lucidissimo sul presente.
La ciliegina sulla torta verso la fine dell’anno è Andrea Laszlo De Simone con “Una lunghissima ombra”, un lavoro intenso e stratificato che riafferma la sua centralità nel panorama indipendente italiano, capace di unire ricerca sonora, scrittura profonda e una visione artistica senza tempo.
A chiudere il cerchio, Lucio Corsi si è imposto, per una grande fetta di pubblico, come l’artista rivelazione dell’anno. Tra Sanremo, Eurovision e tour ha portato il suo “Volevo essere un duro” su palchi sempre più grandi e influenti, senza perdere quella poetica e sensibilità cantautoriale che lo rendono unico nel suo genere.
Le radici del Mediterraneo si contaminano tra cantautorato e nu jazz
Nel 2025 è stato impossibile non notare come alcuni artisti dalla forte impronta mediterranea abbiano scelto di muoversi lungo territori di confine, giocando con il cantautorato e il nu jazz e fondendo tradizione e modernità con estrema scioltezza e consapevolezza. La Niña con il suo progetto esemplare “Furèsta” prima fra tutti, Marco Castello con il suo recente “Quaglia Sovversiva” e Tony Pitony con l’omonimo “TONYPITONY” esplorano radici, ribellione e sperimentazioni tematiche e sonore, dando vita a progetti che fanno della contaminazione il loro marchio di fabbrica.
La nuova scuola elettronica italiana inizia a farsi valere sul serio
La scena elettronica italiana nel 2025 inizia a non avere troppo da invidiare al resto d’Europa e mostra forti segnali di personalità e ricerca, attraverso produzioni che combinano ritmo ed estetica, e una nuova generazione che sa esattamente dove vuole andare. Camoufly con “NEW SKIN”, Fenoaltea e il suo “ti fa ballari e ti fa chianciri”, Prima stanza a destra con “AMANDA” e Faccianuvola con “il dolce ricordo della nostra disperata gioventù” sono i nomi che a primo impatto ci vengono in mente, le prove tangibilissime di una scena promettente, sempre più riconoscibile e peculiare.
Il pop e l’urban che rimangono il “sempreverde” dell’industria discografica italiana
Nonostante il 2025 sia stato un anno decisamente ghiotto a livello di sperimentazioni sonore e di genere, il pop e l’urban (in tutte le loro salse) continuano ad essere dei capisaldi del panorama italiano. “Per soldi e per amore” di Ernia, “Discordia, armonia e altri stati d’animo” di Mecna, “Amor proprio” di Frah Quintale, tra gli altri, confermano la solidità di un filone centrale, capace di rinnovarsi e di restare.
Accanto ai nomi consolidati, spiccano anche molti artisti della nuova generazione tra cui Tredici Pietro con il suo “Non guardare giù”, l’italo-tunisino Sayf con “Se Dio Vuole” e Centomilacarie con “IO NESSUNO”, segnali di una scena che riesce a rinnovarsi e a proporre nuove promesse, nonostante tutto.
Parallelamente, la scena femminile, tra pop e urban, riesce a farsi sempre più spazio grazie ai progetti usciti nel 2025 di Gaia, Ele A, Joan Thiele, Ginevra, Annalisa, Rose Villain ed Elodie.
Un 2025 variegato
Tra ritorni attesi, nuove promesse e traiettorie ancora in divenire, il 2025 musicale italiano si è rivelato più vivo, complesso e stratificato di quanto previsto. La nostra playlist non ha alcuna pretesa di raccontarlo nella sua interezza, ma di fissarne alcuni punti focali: premi play e goditi i frammenti di un anno che ha saputo sorprendere, mescolare le carte e guardare avanti.









