“IO NESSUNO” è l’album d’esordio di centomilacarie

da | Mar 1, 2025 | Recensioni album

"IO, NESSUNO" è il debutto intenso e senza filtri di centomilacarie, un album che rifiuta le aspettative imposte agli artisti e trasforma disagi, amori e paranoie in musica autentica. La provincia diventa lo sfondo di testi crudi e diretti, tra rabbia e dolcezza, con una scrittura sincera e viscerale. Un disco che colpisce dritto, senza compromessi.

Non chiede permesso, non si insinua poco a poco nella mente di chi lo ascolta. Piuttosto, arriva dritto come un treno. Stiamo parlando di IO NESSUNO, l’album di debutto di centomilacarie, pubblicato venerdì 28 febbraio per Maciste Dischi/Universal Music Italia.

Dopo aver calcato il palco del MI AMI Festival lo scorso anno e aver collaborato con grandi nomi quali MACE e SALMO, centomilacarie si è messo in gioco con un lavoro che è pura intensità.

IO NESSUNO è un’esplosione di parole e di suoni

A partire dal titolo, IO NESSUNO è un rifuto esplicito delle aspettive che spesso gravano su chi fa musica. È un atto di ribellione contro una tendenza che impone agli artisti di essere miti, vincenti, icone. In questo disco centomilacarie si presenta per chi è davvero, Simone al cento per cento. Una scelta sottolineata anche dall’assenza di featuring, come segno della volontà di presentare un debutti autentico e personale.

Grazie all’affiancamento di diversi producer – tra cui okgiorgio, Estremo e Swan – l’album riflette varie sfaccettature di centomilacarie. I brani attraversano disagi esistenziali, amori, paranoie e fragilità, il tutto rigorosamente inserito in una cornice ben precisa: la provincia.

Si parla sempre di provincia come luogo da cui distaccarsi perché privo di opportunità e di stimoli e dalla mentalità chiusa. Allo stesso tempo, anche la città viene vista a lungo andare come una morsa opprimente e soffocante.

Per centomilacarie, però, la provincia non é né un limite né un’idealizzazione: è semplicemente il suo mondo, il posto in cui è cresciuto, l’insieme delle sue esperienze, delle amicizie e dei ricordi. tg1 è il brano che meglio esprime il concetto di provincia per centomilacarie, in tutta la sua brutalità.

Vengo da dove non arrivano i taxi
Ma questa qua vuole venire a trovarmi
Dice che i rеgionali sono romantici
Da me la gente si butta sui binari
Con l’odio in bocca sto a digiuno
Mando a fanculo il Tg1
Da mе c’è solo l’industria
Sembra la Russia, neve dentro una busta

IO NESSUNO, dieci brani carichi di energia, che si trasforma ora in rabbia, ora in impulso travolgente

La voce graffiante è il mezzo più potente con cui centomilacarie veicola il suo sentire. Un esempio lampante è notte vodka, dove il pianoforte iniziale, come un tappeto rosso, accompagna il dolore e la rabbia per una storia finita e le ferite che ha lasciato.

Io stavo male mentre tu giocavi con le mie parole
Ho uno scudo troppo spesso che non riesco più a penetrare

Ma nel disco c’è spazio anche per l’amore, in tutte le sue sfumature: quello che lascia il segno in subaru, quello più delicato in solite cose, fino alla dolcezza e l’innocenza delle prime esprienze adolescenziali, raccontate in quasi nuda.

Ti facevi rossa, le lenzuola così bianche
Semi di innocenza persi tra le tue ginocchia

centomilacarie ha mescolato autenticità e crudezza con una naturalezza disarmante

Se l’intento di Simone era quello di creare un progetto sincero e mettersi a nudo possiamo dire che ci è riuscito in pieno. La sincerità di IO NESSUNO è evidente: i brani sembrano scritti di getto, come fossero flussi di coscienza – vedi figli degli dei.

Dunque, il percorso sonoro iniziato con pupille culmina con un brano più morbido ma ugualmente intenso – i soldati della noia – che, sia per sound che per scrittura, ha il tono di una preghiera o una poesia, che si chiude con un monito. Siamo i soldati della noia, siamo parte di una generazione che condivide lo stesso stato d’animo, le stesse paranoie, da cui è necessario liberarsi per continuare a vivere.

Siamo i soldati della noia
Gemelli figli di nessuno
Castigo di parole che non nascondo
Nei fucili delle guerre mai combattute
Sacrosanto il nome e il sapore di chi amerai
Negli angoli tagliati da una luce soffocata
Capisci che la rabbia è uno strumento
Una manodopera che penetra nel dolore dei più deboli
Saturandolo come il proiettile
Tu quindi sarai vivo, vivo, vivo, vivo, vivo

Come dice lo stesso artista in uno dei recenti post su Instagram, probabilmente non ha ancora ucciso il mostro di cui parlava in “NON MI RICONOSCO”, ma di sicuro è riuscito a portarlo fuori e metterlo in musica. centomilacarie ha dato voce al suo caos interiore attraverso brani taglienti e strofe cariche di significato, con un album che è per lui stesso salvezza e rinascita.

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