Hello World: la seducente invasione dei Pinguini Tattici Nucleari

da | Dic 6, 2024 | Eventi, Recensioni album

In un’era digitale che procede all’insegna di collettive inquietudini sociali ed emotive, gli ultracorpi bussano gentilmente alla porta dei Pinguini Tattici Nucleari. "Hello World" è una dedica alla coralità globale, per non sentire la fine del mondo e la complessità della solitudine.

Dopo il quadruplo disco di platino “Fake News” del 2022, Hello World è il nuovo dei Pinguini Tattici Nucleari. Composto da 15 brani e rilasciato il 6 dicembre 2024, l’album è disponibile su tutte le piattaforme digitali e distribuito da Epic/Sony Music Italy.

In collaborazione con i produttori Giorgio Pesenti (okgiorgio), Marco Paganelli ed Enrico Brun, i membri dei Pinguini Tattici Nucleari narrano la loro visione cantata e sonora del mondo di oggi. La connettività attraverso cui, volenti o nolenti, ci leghiamo all’altro ininterrottamente, si contrappone a un’asfissiante solitudine quotidiana.

In occasione della conferenza stampa tenutasi il 3 dicembre in vista dell’uscita di Hello World, Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, ha affermato che “la democrazia è la quintessenza del collettivismo”.  Dopo essersi riconosciuti come singoli individui, si dovrebbe sempre lasciare all’altro il giusto spazio per avvicinarsi, così creando insieme una dimensione collettiva.

A suggerire che l’album sia stato pensato in questi termini è l’accurato lavoro riposto nell’elaborazione della copertina. Realizzata con il supporto dei fan dei Pinguini Tattici Nucleari durante il preascolto di Hello World, l’artwork è frutto di un progetto eseguito grazie all’utilizzo di cerchietti celebrali, i quali rilevano le frequenze neurali rilasciate dal cervello umano. Le sensazioni ed emozioni del pubblico selezionato vengono tradotte in cromatismi. I pixel sulla sinistra si incrociano con i colori più caldi e umani presenti sulla destra.

Hello world
Poi una luce nel cielo
Hello world
Mi ha rapito dal sonno
Hello world
Sarà stato un alieno, Dio, un robot
Ma ora so, ora so, ora so
Che cantavo in un coro

La title track dell’album, Hello World, lancia un primo messaggio. Una luce rapisce il personaggio del brano che, risvegliandosi, comprende di non essere realmente solo come credeva.

La tecnologia nasce per sopperire il bisogno di qualcosa, si può dividere in qualcosa che avvicina o che allontana”, dice Zanotti durante la conferenza. Il coro citato nella canzone vuole veicolare un modo secondo cui ripensare ai dispositivi tecnologici, non come avversari bensì alleati dell’uomo.

Il trucco è non chiedersi perché

Portami nel tuo mondo
È uguale al vuoto che ho dentro
E tu sei come me, in fondo
È solo la, la fine
Balliamo per non sentire la fine del mondo

Per non sentire la fine del mondo si rivolge a tutte le generazioni che popolano il pianeta. La fine dei micromondi di ciascuno è qualcosa che, per le ragioni più disparate, si è inclini a percepire giorno dopo giorno. Ci si sente incompresi, vulnerabili e incredibilmente pieni di vuoto. La fomo sapiens citata nella canzone può essere sconfitta ballando insieme all’altro che, in fondo, scopriamo essere nostro simile.

Due tracce erano uscite come singoli precedentemente alla distribuzione di Hello World: Islanda e Romantico ma muori.

Islanda è il racconto musicale di un viaggio svolto dai Pinguini Tattici Nucleari stessi.

In un’epoca in cui a distanza di un click riusciamo a giungere in qualsiasi parte del mondo, la ricerca vera di un posto lontano ci affascina di più. Siamo andati insieme in esplorazione e sembra il luogo meno terrestre di tutti” ha raccontato Elio Biffi nel corso della conferenza. Da luogo fisico, l’Islanda diviene metafora della ricerca del sé a seguito di una storia finita.

La canzone Romantico ma muori, la più alta nuova entrata in radio dell’anno per il gruppo, è stata rilasciata il 13 settembre. Il brano vuole ricordare agli ascoltatori che, per fortuna, il romanticismo è ancora duro a morire.

Andare in Burnout riguarda tutti da vicino

Burnout è la traccia che, probabilmente, rappresenta al meglio la condizione psicofisica più frequente per l’uomo contemporaneo. Può riguardare il singolo e raggiungerlo dalla finestra della propria camera, così come in sella alla propria bicicletta o a bordo di un tram in una grande metropoli.

Io volevo solo fare l’artista,
non avere mille burnout
E chi pensava che ci vuole un terapista,
pure per curare i soldout
Si aspettano di più, di più, di più
ma non mi va

Qui, viene raccontato lo stress cronico dal punto di vista di chi ha fatto della musica il proprio mestiere. Il burnout condiviso da un gruppo, così come dagli artisti solisti, li riguarda eccome, anche se ai loro concerti fanno soldout. Star dietro la legge dei grandi numeri degli streaming da raggiungere, le aspettative del grande pubblico da non deludere e la propria missione da artisti può risultare più faticoso di ciò che si vede in superficie.

Nevica rievoca una sensazione di comfort che, almeno una volta nella vita, tutti hanno provato di primo mattino al proprio risveglio. Sentire una voce del telegiornale annunciare la chiusura di uffici e scuole a causa della neve può aiutare a riprendersi del tempo per sé, anche per un solo giorno.

In Hello World imparare a disimparare è una possibilità

Your dog racconta un lutto reale. Quasi sempre, gli animali sembrano sempre essere dotati di una disarmante empatia, talmente forte da sentire e connettersi anche a chi ha abbandonato la vita terrena. Il protagonista del brano, cedendo allo speciale super potere del cane, spedisce un bacio alla propria amata ormai defunta, sapendo che sarà in grado di farlo giungere a destinazione.

Noi che ci amavamo come due bibliotecari
Di notte scavalcando gli skatepark
abbandonati
Ora lo so
Ci penso mentre parti
Che dovrò imparare a disimpararti

In maniera differente, anche Amaro narra la storia di un lutto: quello della propria adolescenza.

Spesso, gli amori giovanili non sopravvivono al tempo che passa, comportando una frattura emozionale nel momento in cui iniziano a svanire. Crescendo, la personalità di ciascuno è soggetta a svariate metamorfosi. Nonostante questo, bisogna sempre brindare a ciò che è stato poiché, in un modo o nell’altro, si rifletterà continuamente in insegnamenti preziosi che non possiedono una data di scadenza.

Ma è davvero possibile imparare a disimparare qualcuno e qualcosa? Oppure, con forme altre, rimane sempre lì, da qualche parte, a salvarci ancora a distanza di tempo, persone, luoghi e anni?

I nuovi ultracorpi sono alleati dei Pinguini e dell’uomo

Più gente conosco
Più spero che un giorno
Arrivino gli alieni
A portarmi via

Rimandando all’immaginario creato sul finire degli anni Settanta da Eugenio Finardi con “Extraterrestre”, Alieni dei Pinguini Tattici Nucleari sembra la sintesi di quest’epoca post-apocalittica delle emozioni. L’ansia sociale e quella emotiva, molte volte, trovano una via di fuga nella voglia di andar lontano.

Se invece si guardasse verso l’alto anziché puntare lo sguardo verso ciò che ci circonda? Se un giorno arrivasse qualcosa da su che ci salva?” Parlando del brano, durante la conferenza Zanotti racconta di essersi posto queste domande. Probabilmente, planando sulle cose dall’alto, ci si renderebbe conto di quanto siano gestibili tutte quegli ostacoli che, a distanza ravvicinata, sembrano insormontabili.

La narrazione di Alieni sembra andar di pari passo a brani come la già citata Burnout e Nativi digitali.

Un dubbio si fece strada tra la gente:
ma se nel mondo nuovo non contassimo più niente?

La tendenza a cui oggi si è fortemente inclini è quella secondo cui a contare siano solo gli altri che vediamo attraverso gli schermi dei nostri smartphone. Schermi fisici divengono muri che dividono da quello che, in realtà, è un sentimento comune a tutti. Solitudine, tristezza, incapacità di dire e agire portano a pensare che gli altri siano sempre migliori, che le loro performance sociali siano qualitativamente più accettabili e gradevoli.

Se non li riesci a combattere allora unisciti a loro
Tutti fecero questo tranne qualcuno fuori dal coro

Franz Kafka sosteneva che nella lotta dell’uomo contro il mondo bisognasse scommettere sul mondo. I nativi digitali sono membri di una comunità divorata dall’isolamento che, forse, può essere sconfitto conformandosi. È confortevole l’idea di uniformarsi o è ancora accettabile non essere fedeli membri di un coro ormai globale?

Pensata per un pubblico prettamente giovanile, la traccia Fuck you Vincenzo s’ispira chiaramente a “Colpa d’Alfredo” di Vasco Rossi e “Milano e Vincenzo” di Alberto Fortis. Raccontando ciò accade nelle serate trascorse in compagnia, il tentativo di approcciarsi a qualcuno diviene spesso fallimentare a causa di amici che, involontariamente, sembrano sabotarci.

L’importanza dell’educazione affettiva in Hello World

Altre due sono le tracce comprensibilmente indirizzate ai più giovani. 

Ma adesso ho capito la lezione del giorno
amare una volpe è non volerne il ritorno

Piccola volpe crea l’ambiente sonoro di una ninnananna, come a voler educatamente e dolcemente invitare qualcuno a non dover far prevalere le proprie volontà. Il consenso e l’educazione affettiva sono elementi fondamentali nella costruzione identitaria dell’essere umano che, di frequente, dimentica di far parte di una collettività in cui non ci si può e non ci si deve dimenticare mai qual è il volere dell’altro.

Piccola volpe si lega alla commovente Migliore.

Tu dormi, bambino, ti avrei dato il nome di un lungo cammino
Che strano destino, andarsene a maggio come due fragole

Migliore parla dell’epilogo di due vite incapsulate in una sola. Ispirandosi al terribile caso di femminicidio di Giulia Tramontano, la canzone può rappresentare una grande lezione umanitaria contemporanea. La donna, uccisa con 37 coltellate, al momento della morte era quasi giunta al termine della sua gravidanza. L’immaginario dialogo tra un figlio mai nato e una donna mai divenuta madre, commuove e auspica a una riflessione profonda. I due giungono insieme al termine delle loro esistenze. Migliore è il futuro che non andrebbe sperato ma edificato con consistente impellenza.

C’è chi cresce per noia,
chi perché si cambia
In fondo tutti hanno una storia
da non raccontare mai

Il brano Bottiglie vuote vede protagonista qualcuno che scrive lettere inserite all’interno delle suddette, con la speranza che un giorno le storie che non vengono mai raccontate trovino un destinatario con cui condividerle. 

Grazie a mia madre, a mio padre
Che in me non c’hanno mai creduto troppo
Da grande poi io ne ho capito il senso profondo:
il talento deve avere il vento contro

Titoli di coda conclude un intenso viaggio che si chiude in maniera opposta a com’è cominciato. Se all’inizio il solista di Hello World si trasformava in coro, qui accade l’esatto opposto.

Condizione comune tra molti nel corso della gioventù e oltre è l’opposizione dei propri genitori a quelli che sono i sogni in cui si crede maggiormente. Ma, presumibilmente, bisogna davvero confidare in sé stessi e in chi rimane fino ai titoli di coda, assistendo alla realizzazione dei progetti la cui realizzazione sembrava impossibile, divenendo invece reale e concreta. Apparentemente piccoli i passi che si compiono nell’attuare i propri progetti sono immensamente grandi per il proprio disegno di vita.

La musica è ancora al centro della narrazione sonora dei Pinguini Tattici Nucleari

Come detto da Biffi nel corso della conferenza, “ci sono dei pezzi proprio pensati per il live, per la band: l’intento era che l’esperienza fosse corale, è tutto pensato per la collettività, non c’è individualismo.” La narrazione di Hello World pone al suo centro quella che si riconferma la missione ultima dei Pinguini Tattici Nucleari: coinvolgere pienamente il pubblico con la loro musica.

Il 5 dicembre sono iniziati gli appuntamenti instore di Hello World con i fan.

A partire dal 7 giugno 2025, i Pinguini Tattici Nucleari compiranno il loro tour negli stadi per nove appuntamenti estivi.

La Playlist di Cromosomi