Gli Ex-Otago inaugurano il mese di settembre regalandoci il loro nuovo singolo, Con Te.
Lo fanno a modo loro, senza la rincorsa al trend, senza la paura di raccontare storie da un angolo diverso o fuori moda.
Cosa può esserci oggi di più ribelle del raccontare una storia d’amore lunga, inossidabile, eterna?
Un’immagine sempre più rara ma forse, in fondo, ancora un po’ sperata nel nostro intimo.
Un amore che sembra arrivare da tempi lontani ma che finisce per raccontare i desideri che non siamo più capaci di esprimere. Riuscire ad essere in due una cosa sola senza il terrore di sparire.
Gli Ex-Otago non si smentiscono mai: indossano vestiti difficili da collocare in un’epoca specifica, si muovono su una Fiat Punto gialla cabrio che sembra rubata a qualche scenografia di Cinecittà e restano sempre lì, sospesi, fedeli a sé stessi, incastonati in un epoca indefinita che ci fa sentire al sicuro.
Chissà che non sia questo il segreto per respirare appieno il presente: oscillare tra futuro e passato e finire per prescindere dal tempo.
A questo mi fa pensare ogni pezzo della band genovese; Con Te non fa eccezione, anzi, probabilmente incarna nella sua maniera più autentica lo spirito otago che tanto ci era mancato negli ultimi anni.
dolce venere con occhi scuri
il corpo cenere, e ancora brucia
Già, perché anche se sembra che non ci abbiano mai lasciato la mano per un minuto, i nostri cari otaghi sono stati lontani da noi per quasi 2 anni, lasciandoci nel dubbio che quell’Ex nel loro nome potesse diventare un’altra ferita da curare. Il ritorno, a maggio, con La Fine, ha scacciato via ogni paura.
Ci ha pensato anche Maurizio Carucci a prendersi cura di noi nel frattempo con il suo Respiro, un esordio da solista che già dalle prime note profumava di classico, ma l’affetto e l’entusiasmo che riescono a portare gli Ex-Otago riuniti, tutti insieme (o quasi) è certamente un’onda diversa, tiepida e travolgente.
Grazie otaghi, ci eravate mancati tanto.
Il testo completo di Con Te
Mi sveglio la mattina presto
con te, con te, con te
che non sei normale, un essere superiore
mi butto nella corrente
con te, con te, con te
in fiume freddo a mezz’estate
i tuoi sguardi mi fanno muovere
e le tue mani… sono serpenti
nei tuoi occhi… i nostri momenti
la tua bocca, i lineamenti
tutti gli orgasmi
sconvolgimentiMa che fortuna, non essere morto prima
e averti vista cucinare nuda
e averti chiesto scusa
Mi sveglio con il mal di mare
con te, con te, con te
che mi accompagni tra le onde
tra le scogliere e le paranoie
mi arrampico tra le fronde
con te, con te, con te
dolce venere con occhi scuri
il corpo cenere, e ancora brucia
e le tue mani… sono serpenti
nei tuoi occhi… i nostri momenti
la tua bocca, i lineamenti
tutti gli orgasmi
sconvolgimentiMa che fortuna, non essere morto prima
e averti vista cucinare nuda
e averti chiesto scusa
che fortuna, averti vista in piazza quella sera
nella testa ho come una sirena
nello stomaco una buferaAlla fine di un’estate nera
abbagliati dalla luna piena
dimenticare le chiavi di casa
dormiamo in macchina, chi se ne frega
chi se ne frega
chi se ne frega
chi se ne fregaChe fortuna, non essere morto prima
e averti vista cucinare nuda
averti chiesto scusa