Come in un romanzo realista, Murubutu ha creato un concept album dove veste i panni di un flâneur, attratto di dettagli di un palcoscenico rappresentato dalle megalopoli.
La vita segreta delle città è, in breve, proprio questo: un racconto squisitamente personale descritto dal punto di vista di un narratore onnisciente. Murubutu vive e ha vissuto quelle strade, ha respirato i profumi di ogni angolo assistendo al mutamento, costante e inarrestabile, di ognuna di esse.
Il realismo di Murubutu
Un po’ come Joyce o Balzac, ogni elemento viene sviscerato ed è ugualmente importante all’altro per affidarci un dipinto fedele della realtà. Che sia Dublino, Parigi o Zurigo ogni traccia è come se catturasse l’anima pulsante del momento fondendola nel flusso narrativo, creando parallelismi tra screen che si intrecciano e si sovrappongono tra emozioni e immagini.
Realtà e poesia, concretezza e sogno: Murubutu ne La vita segreta delle città fonde due elementi concettualmente agli antipodi ma che creano un’unica visione. Tra i banchi di scuola penseremmo ad una figura retorica che usa due elementi sensoriali contrari tra loro ma che rendono perfettamente l’idea di una sensazione o un oggetto.
E queste città diventano testimoni silenziose dei destini di ogni personaggio. Ogni opportunità diventa futuro, facendo emergere dall’asfalto immagini evocative attraverso cui cantare di sentimenti, legami, passioni e amori difficili.
La vita segreta delle città: amore su tela
Dalle megalopoli ai piccoli paesi, dalle capitali alle periferie, Murubutu evoca scenari immaginari della geografia urbana personali ma allo stesso tempo universali, descrivendoli come sogno e speranza di riscatto, alienazione e solitudine in quindici tracce.
“Su ogni muro e ogni
porta, in ogni luce
In ogni buio, su ogni
curva nascosta
Su ogni punto di
svolta, la città muta forma
Basta un unico incontro
cambia tutto, il
destino a ogni bivio“
Dove prevale il concetto dell’amore: in un contesto urbano in cui le distanze fisiche ed emotive si fondono con il ritmo frenetico della città, l’amore ne fa da padrona con la sua potenza e malinconia, arricchita da riferimenti letterari e storici che creano una dimensione sospesa tipica della lirica.
L’introspezione su di sé, le scelte e le conseguenze nel tempo, questa è la penna del La vita segreta della città, un rap incentrato sullo storytelling che si intreccia col cantautorato per tracciare una mappa delle esperienze umane, rappresentazione viva dei luoghi che abitiamo e delle nostre esistenze.