Il Rock in Roma si tinge di trap con Shiva e Sfera Ebbasta

da | Lug 27, 2023 | #Cromosomiintour

Il king della trap e il principino di Milano, Sfera Ebbasta e Shiva, conquistano la Capitale nel suo festival di punta. Prendete il king della trap, mettetelo su un palco e il risultato sarà assicurato. A questo aggiungete uno degli artisti più in hype del momento ed ecco che un semplice concerto si trasformerà in […]

Il king della trap e il principino di Milano, Sfera Ebbasta e Shiva, conquistano la Capitale nel suo festival di punta.

Prendete il king della trap, mettetelo su un palco e il risultato sarà assicurato. A questo aggiungete uno degli artisti più in hype del momento ed ecco che un semplice concerto si trasformerà in una doppia esibizione da paura. Sfera Ebbasta e Shiva ieri, 26 luglio, sono entrati a gamba tesa al Rock in Roma stregando la Capitale. Le aspettative da parte del giovane pubblico arrivato in massa erano altissime e a giudicare dalle facce durante e dopo il concerto non sono state deluse.

Il concerto

Sul biglietto c’è scritto “inizio concerto ore 21:15” ma ognuno di noi sa che agli artisti piace farsi aspettare. E invece, neanche il tempo di prendere posto e siamo già dentro il live. Shiva spacca il minuto e fa il suo ingresso sul palco con Non è easy.

Coglie tutti quasi di sorpresa, ma l’ambiente si scalda in un attimo. Si prosegue a cannone, poche interazioni con il pubblico tra un pezzo e l’altro a parte qualche “fanculo a tutti gli infami” per fomentare i più ribelli. Durante le canzoni invece lascia spesso, a volte troppo, il microfono per far cantare il pubblico che partecipa a gran voce.

Sul palco Shiva non si scompone un granché, a volte ha un atteggiamento da veterano, altre un tollerabile pizzico di spocchia. Sembra abituato a vedere migliaia di persone cantare le sue canzoni, ma l’emozione traspare soprattutto nei pezzi più coinvolgenti come Niente da perdere. Il meglio di sé, comunque, lo da nelle tracce street tipo Purosangue, 100 OPPS e Bossoli.

Dopo un’ora di concerto, chiuso con l’inaspettata quanto gradita Deadly Combination in onore del Truceklan, Shiva saluta e le luci si spengono. Sta arrivando il momento che tutti aspettavano.

Shiva e Sfera Ebbasta, un’accoppiata perfetta

Dopo soli 15 minuti di respiro alle 22:30 Sfera Ebbasta esordisce con Orange. La platea è un mare di smartphone accesi pronti a immortalare il suo ingresso sul palco, e quelle migliaia di braccia resteranno protese con il telefono in mano fino alla fine del concerto. Sfera tira dentro una hit dopo l’altra, da quelle un po’ più datate come Notti, Cupido, Tran Tran, Rockstar alle ultime collaborazioni più riuscite tipo Hoe con Tedua, S!r! con thasup e Lazza, Cookies N’Cream con Guè e Anna.

Nessuno di questi artisti è sul palco con lui, purtroppo, ma un’ospite gradita c’è. Si tratta di Lous and The Yakuza, bellissima e sempre elegante, e la loro Je ne sais pas è uno dei momenti più alti dell’intera serata. In un attimo è già mezzanotte, Sfera chiude dopo un’intensa ora e mezza facendo ballare tutti con Hace Calor e Italiano Anthem.

Per capire la portata dell’evento, oltre ad averlo vissuto da dentro, bisogna anche uscire e osservare quello che succede fuori.

I parcheggi intorno all’Ippodromo di Capannelle sono meno affollati del solito ma l’ingorgo per strada è di quelli mai visti. Delle migliaia di persone presenti al concerto, più della metà ha dovuto farsi accompagnare, e quindi farsi venire a riprendere, perché ancora non patentata.

Ogni genitore, non potendo più accedere nelle apposite aree di parcheggio, ha invaso la carreggiata della Via Appia in attesa di recuperare i propri figli, bloccando il passaggio. Non il massimo dell’organizzazione, certo, ma vedere il potere che due artisti come Shiva e Sfera Ebbasta hanno di smuovere intere famiglie in un mercoledì sera qualsiasi deve farci un po’ riflettere.

Per non parlare delle mamme e dei papà disposti a pagare quasi 50€ per accompagnare i figli dentro, restare in piedi impalati per circa 3 ore il più delle volte con i bambini in braccio, per permettergli di vedere quel cantante coi capelli rossi e fargli qualche video da rivedere a casa.

Tra una smorfia di fatica e uno sguardo perplesso, però, riescono a divertirsi anche loro. Ma soprattutto ci sono intere comitive di adolescenti che fanno gruppo, si abbracciano, urlano perdendo la voce e si emozionano, e sono belle immagini. Magari lo fanno inconsapevolmente, ma Shiva e Sfera Ebbasta permettono anche questo.

Possono piacere o no, ma hanno un impatto fortissimo che non può passare in secondo piano. Sanno raccontare in musica le emozioni di un’intera generazione e se per farlo usano parole forti, dirette, a volte esagerate, va bene così, perché colpiscono dritti allo stomaco.

È questo, in fondo, il potere della musica.

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