Dopo averci fatto conoscere il suo mondo interiore con “Maggio“, singolo d’esordio manifesto di un cantautorato autentico e nostalgico, Streben torna con Lungomare, il secondo capitolo di un progetto solista intimo e personale. Il cantautore romano, dopo un lungo silenzio, decide di ascoltare un’esigenza dichiarata, quella di esorcizzare pensieri ed emozioni attraverso la musica e affronta questo processo con grande consapevolezza.
Ritroviamo questa profondità in Lungomare, il secondo singolo di Streben, che questa volta però racconta nuovi colori, accompagnandoci in una passeggiata di fine estate, dove le onde portano via gli strascichi di un addio decisamente importante.
In Lungomare, Streben fotografa gli effetti di una storia complicata, ma lo fa con parole semplici, delicatezza e una buona dose di sincerità.
Sai non è facile prendersi altro tempo
Mentre tutto crolla intorno
Ma lo sai meglio di me che se mi scappi dalle mani
Dovrei stringerti più forte ma potrei solo farti male
A volte, lasciar andare qualcuno e permettere che una storia faccia il suo corso è la più grande prova di coraggio. Stringersi più forte, forzare meccanismi che forse hanno già smesso di funzionare, non è sempre la cosa giusta. Lungomare è un’accettazione che si compie tra la voglia di spegnere la testa e silenziare ogni sofferenza e la volontà di recuperare la bellezza di quello che lucidamente resta solo un ricordo. Insomma, quella scissione che tutti, prima o poi, sperimentiamo.
Non ci costa niente immaginarci insieme
A ridere delle cose che non sono andate bene
Ma stai tranquilla dai ci incontreremo poi
Sul lungomare a casa dei tuoi
Quelli che non conoscerò mai
Contro ogni convenzione radio-friendly, ascoltiamo il primo ritornello del brano soltanto a 1 minuto e 50 secondi e questo non ci dispiace: abbiamo ormai fatto amicizia con quelle immagini e quelle sensazioni. Ed è proprio nel ritornello di Lungomare che Streben tocca un argomento topico: incontrarsi in un momento diverso della vita, come legati da un filo invisibile, che è un’idea romantica in cui incappiamo spesso tra le parole di canzoni e poesie. In questo caso, immaginare un futuro in cui ognuno ha fatto pace con i propri fantasmi, diventa un conforto necessario per superare la fine di una storia.
Il brano ci abbraccia con un melodia familiare e ci fa sentire compresi. Anche la produzione del pezzo è una zona di comfort, con violini sintetizzati e strumenti acustici che costituiscono un arrangiamento piuttosto classico, accompagnando perfettamente l’atmosfera di questa ballad.
Con Lungomare Streben canta non solo la fine di una storia, ma anche un inno all’accettazione e alla capacità di affrontare i cambiamenti senza paura di scoprirsi vulnerabili, confusi o incoerenti. È un brano sincero che parla al cuore, per questo capace di farci ritrovare tutti su quella spiaggia, sorridendo delle cose che non sono andate come speravamo.