Lo scorso venerdì 22 aprile è uscito il secondo album dell’artista Svegliaginevra: Pensieri sparsi sulla Tangenziale. Dieci brani di cui quattro in collaborazione con artisti noti della scena musicale indipendente italiana quali gli Zero Assoluto , Cimini, M.E.R.L.O.T. e cmqmartina.
Ahi ci piace di brutto fare finta di niente
e rovinare tutto
Vorrei iniziare a raccontarvi questo album dall’ultima traccia: Vedo solo Fiori. Pensieri Sparsi sulla tangenziale scorre come come le nuvole in un giorno uggioso, come le foglie sparse dal vento in autunno o come, appunto, un breve tratto in tangenziale.
Emblematico il titolo per un album che annuncia la primavera attraverso dei sound carismatici ed energici, ma che nasconde nei testi quella gelida consapevolezza che entra dal naso per arrivare non ai polmoni, ma allo stomaco.
Alla vista di Odio l’inverno sulla playlist di Spotify un sorriso sornione mi è apparso sul volto. Finalmente un’unpopular opinion che non prende come bersaglio la disprezzata estate, stagione afosa e fastidiosa sì ma altrettanto amena e spensierata. Connubio perfetto quello con Cimini, cantautore per eccellenza dell’insoddisfazione e della disillusione, quella data dalle promesse non mantenute, dalle leggerezze, dagli incastri e dalle carezze.
Si continua poi dal basso verso l’alto con Numeri dispari, ironico pezzo alla Fulminacci per capirci, che ha reso brillante e canzonatorio senza esagerare la realtà così irrazionale.
Se siete pronti a buttarvi in pista insieme ai brillantini e gli occhiali da sole, allora la prossima traccia fa al caso vostro. Via le convenzioni sociali facciamo Come ci pare feat. cmqmartina. Non ci si poteva aspettare altro dal duo femminile. Il sound è modellato sullo stile di cmqmartina su cui Svegliaginevra ben si miscela dimostrando di poter essere blu, colore primario, ma anche verde ed azzurro.
(tutto qua) feat. M.E.R.L.O.T., a mio parere uno dei brani più belli dell’album, ve lo abbiamo raccontato qui, fossi in voi mi ci soffermerei un attimo.
Manifesto dell’album è CALMA, anticipato da qualcosa! e Quello che volevi che ci hanno permesso di sentire Svegliaginevra nelle classifiche di Spotify negli scorsi mesi.
Siamo quasi arrivati alla fine della tangenziale, immaginate di avere un attacco di nostalgia e volervi sentire di nuovo come tanti anni fa. Quale macchina del tempo migliore se non la musica? Ecco se siete stati bambini o adolescenti degli anni ’10 del 2000 sicuramente vi ricorderete degli artisti che vi hanno fatto piangere per un matrimonio mandato all’aria, per i mal di testa, per partenti e per le conseguenze dei rimpianti di una vita non vissuta. Sì, sto parlando degli Zero Assoluto.
Mezza busta di zucchero dentro al caffè
Speravo fosse amore invece niente di ché
Le note ricordano Per dimenticare ma il tema è completamento diverso. Parliamo di un giorno Imperfetto, ovvero quello dato dall’effetto che le persone hanno su di noi o forse è solo il bisogno di loro che non abbiamo il coraggio di ammettere.
Il viaggio si conclude con l’ultimo brano che prendo in analisi: Un pezzo mio. Inizia con con un riff di pianoforte a metà tra il reggae e il jazz, mano a mano si perde iniziando col ritornello veritiero che entra in testa come un martello pneumatico:
Musica musica musica musica
serve per stare bene, serve per stare male
Musica musica serve se vuoi capire, serve se vuoi ballare
Musica musica serve per stare insieme, serve ad immaginare
Musica musica musica musica io voglio stare bene, io voglio stare male