A un anno dalla sua uscita su YouTube, Intro–manifesto di Postino è disponibile ora anche sui digital stores. Come dichiara lo stesso artista, questo brano rappresenta un cerchio che si chiude: dopo un anno di tour, Postino annuncia che si prenderà una pausa dopo l’ultimo concerto che si terrà il 21 novembre ai Magazzini Generali di Milano.
Cercasi cose da dire emozioni da provare,
Sincere, non obbligate dall’industria musicale
Ho dubbi sulle logiche del mercato
Ori e platini, talent e trasmissioni di stato
Ho dubbi sulla spettacolarizzazione della musica
e del grande pubblico in eurovisione
Ho dubbi sulle collaborazioni musicali
Sui tentativi di creare personaggi artificiali
In un mondo in cui ormai l’indie è diventato un genere musicale inglobato nella fetta di mercato del mainstream, un brano come questo rappresenta la vera essenza della musica indipendente nella sua accezione originale: un’autoproduzione che non vuole e non deve essere sottomessa a nessun tipo di tempistica o logica di mercato.
Playlist, algoritmi, strategie promozionali, mosse di marketing. Intorno a questo brano non c’è nulla di tutto questo: rimane solo la musica – e qualcuno che la ascolta facendola sua per sempre.
Porsi al di fuori dell’economia musicale può essere rischioso, ma necessario per poter preservare una scrittura sincera e genuina: Postino scrive per se stesso, per ricordare momenti, “per consolarmi, per fermare la vita in fonogrammi”, non per piacere al grande pubblico, non per raccontare storie ed emozioni false, costruite ad hoc per diventare virali.
Con Intro-manifesto Postino ci lascia il suo cuore in eredità
Le parole dell’artista, nonostante appaiano come una critica all’intero sistema dell’industria musicale e della spettacolarizzazione della musica, risultano comunque delicate e prive di qualsiasi tipo di aggressività. Quello che potrebbe sembrare un attacco a tutto ciò che per il mercato musicale funziona -pur essendo privo di cuore- è semplicemente la dichiarazione di un musicista che vuole distaccarsi da quel mondo fittizio:
Che poi la mia è tutto tranne che musica degna,
Tra poco metterò fine anche a questa lagna
Io che la faccio male nei ritagli di tempo
Per mesi la odio, per secondi l’apprezzo
È una lotta continua su chi sono e chi penso di essere
Mi sento vecchio e ridicolo, mi tiro su le coperte
Da oggi non ci saranno più né foto né video:
Postino è solo una parola accanto ad un titolo
Postino esce di scena, lasciandoci in eredità la sua Intro-manifesto. Ci apre il suo cuore, ci fa guardare il mondo attraverso i suoi occhi. Ricorda che la musica non è solo mercato, soldi, successo, stadi e interviste. Ci ricorda che la musica, almeno la sua, è fatta di emozioni, anche negative. Una valvola di sfogo, un modo per esorcizzare il dolore, per intrappolare per sempre un ricordo dentro ad un suono, per poter rendere immortale ed eterna anche la più effimera delle cose.