CUPIDO SENZA ALI (Island Records/Universal Music Italia) è il nuovo album di Sina, finalmente disponibile su tutte le piattaforme digitali dalla mezzanotte di venerdì 5 luglio.
A seguito di una corposa lista di collaborazioni passate (ricordiamo quelle con Rkomi, Mecna, CoCo e Priestess) e la partecipazione a “Red Bull 64 Bars, The Album”, l’artista sardo torna con un nuovo progetto, anticipato dai singoli “Il tuo nome” e “Donna Fiammifero”.
Se con il suo precedente disco “VORTICI” Sina puntava a riscrivere una pagina del tutto nuova, artisticamente parlando, con CUPIDO SENZA ALI il rapper classe ‘95 inserisce quel tassello mancante per chiudere un cerchio e finalizzare la sua evoluzione e rivoluzione interiore, facendo leva su nuove consapevolezze e una marcata introspettività.
Dieci brani dalle sonorità elettroniche, che valorizzano la vocalità graffiante di Enrico e ne fanno emergere ulteriori sfumature. Alla direzione artistica e produzione Estremo, oltre ai producer Sneccio e Room9 e a tre inediti compagni di viaggio: Tancredi sulla traccia “Converse e Nike”, Gojardi in “Due Baci” e Johnny Marsiglia in “Il Ragazzo e L’Airone”.
CUPIDO SENZA ALI e l’amore raccontato in maniera disincantata
Il titolo del disco lo anticipa, la cover anche (con la partecipazione speciale di Ema Stokholma). Si parla e riparla di amore, nella sua totalità, in ogni nota e parola: amore nelle relazioni sentimentali, ma anche amore per le proprie passioni, per il proprio lavoro, per le radici e per la propria città d’origine Alghero, senza escludere l’amore travagliato per la città in cui si vive (In questo caso la città di Milano, per molti l’eterna odi et amo per eccellenza).
Dagli scantinati umidi di una città di mare
Ai portoni scardinati di un palazzo di sei piani di Pasteur
Ci ritroviamo ballando scoordinati e coricati su parquet scaldati
Traccia dopo traccia Sina ci catapulta in un vero e proprio percorso di autoterapia e sfogo personale. Cupido è privato delle sue ali e frecce, così l’amore viene smascherato da ogni tipo di idealizzazione e mitizzazione. Il vissuto del dolore e il suo attraversamento ci accompagnano fino all’outro “Fiori di Leo”, concreta presa di coscienza di tutto ciò che l’amore è, può essere e tutto quello che (nel bene o nel male) può comportare.