“Mai Love (S1 E1)” di Mameli è la presa di coscienza dei vuoti incolmabili

da | Mar 11, 2024 | Recensioni singoli

di Serena Palmese Appare assurdo come l’uscita di una canzone possa essere paragonata all’episodio di una serie tv. E invece proprio Mameli torna col suo nuovo singolo Mai Love (S1 E1), e lo fa con tutte le caratteristiche della serialità moderna. Ricordo DADA’, l’artista dal flow ribelle e partenopeo che col suo primo album MAMMARELLA […]

di Serena Palmese

Appare assurdo come l’uscita di una canzone possa essere paragonata all’episodio di una serie tv. E invece proprio Mameli torna col suo nuovo singolo Mai Love (S1 E1), e lo fa con tutte le caratteristiche della serialità moderna.

Ricordo DADA’, l’artista dal flow ribelle e partenopeo che col suo primo album MAMMARELLA ad agosto aveva deciso di pubblicare ogni settimana (di venerdì) un brano, quasi come un appuntamento d’amore. E poi ricordo le puntate de Il Trono di Spade che HBO mandava in onda una volta a settimana, permeate da analessi retoriche che davano un senso all’attesa. Poi c’è Mameli, che con Mai Love (S1 E1) manda in onda la sua stagione uno col primo episodio.

Per il terzo album da solista, Mameli costruisce un vero e proprio progetto multimediale, partendo in realtà dal singolo Clandestino (S1 E0), in cui si accenna con chiarezza a un amore finito, sofferto e dal cuore rotto in mezzo ai temporali. È la sua capacità di non limitarsi alla sola musica, ma di estendersi anche al mondo visivo attraverso i video dei singoli che lo compongono, che prendono vita propria e costituiscono un vero e proprio cortometraggio a episodi e la produzione di questi video – scritti e diretti da lui stesso – è un’ulteriore prova delle ambiziose intenzioni artistiche di Mameli di creare un’opera completa e pluridimensionale.

MAI LOVE (S1 E1): il “pilot” di Mameli

Mai Love (S1 E1) racconta invece di un vuoto, quel vuoto costante a cui non si riesce a dare più risposte. E’ una serie di scuse e poi fraintendimenti, con un titolo che fonde il nomignolo “my love” e la traduzione “MAI AMORE”, come se non fosse concesso donarlo e provarlo. Quest’ultimo è proprio un brano in cui tutte le certezze dell’altra parte sono crollate e il senso d’angoscia è così incolmabile da non riuscire a fare altro che che urlare e arrendersi a una risposta che non arriverà:

Non ci credo che quel bacio è diventato l’ultimo, stupido
ottimo a tenerci sopra un marciapiedi in bilico
ma cosa fai? perché mi spari nella notte?
sai te l’ho già chiesto mille volte
scusa se mi brucia che noi non ci diciamo
Mai Love
Mai Love
Mai Love

La Mai Love (S1 E1) di Mameli ricorda un po’ quell’attacco anni 80 di “Uh, my love” di Calcutta in Loneliness e quando Edoardo cerca, invece, di spiegare come affrontare la solitudine, l’autore nel suo “singolo seriale” non immagina futuro perché non lo vede, così si consuma sul fondo di una strada vuota.

Mai Love (S1 E1) emerge non solo per il suo mood profondo e riflessivo ma anche come parte di un progetto pensato dall’inizio alla fine in ogni suo dettaglio, e perché ancora una volta Mameli si conferma un artista capace di navigare la complessità delle emozioni grazie alla sua voce, che riesce a dare dignità a un’esistenza umana ricca di trapassi e sfumature.

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