DADA’ è diventata mamma del suo primo EP: Mammarella, appunto. Sei brani con i quali Gaia ci prende per mano e ci accompagna per le strade dei Quartieri, facendoci vivere una favola partenopea.
Mammarella è un progetto con il quale DADA’ si presenta al panorama musicale come un’artista a tutto tondo. Oltre ai sei brani, infatti, ha diretto altrettanti corti, con la regia di Byron Rosero, attraverso i quali ci racconta di sé. Ma veniamo a noi…
Non appena premo play, la voce di Gaia mi avvolge: sembra il canto malinconico di una sirena e, per un momento, ingannata dall’alone mistico che circonda questa città, mi chiedo se le acque del golfo di Napoli siano effettivamente popolate da queste creature.
L’album è un rollercoaster emotivo: la malinconia iniziale di Verd Mín lascia il posto alla spensieratezza infantile di Cose ‘e Criature, per poi essere catapultati in un’atmosfera quasi “primitiva” sulle note di Vesuvio. Man mano che si procede con l’ascolto, DADA’ delinea la silhouette di Napoli -e di se stessa-. Il mare, ‘o Vesuvio e le anziane “capere” -parrucchiere a domicilio con la passione per il gossip-.
“Una città che si specchia nel mare non può che essere sincera, riflesso di meraviglia imperfetta”
Gaia riesce ad intrecciare tradizione e novità, in una danza complessa di sfaccettature e contraddizioni. I contenuti dei brani ci portano indietro ad un tempo perduto mentre i suoni contemporanei delle basi ci mantengono ancorati al presente, ricordandoci di abbracciare la dualità delle cose. Ed è proprio il dualismo il tema cardine di tutto l’album, come spiega l’artista stessa in un post su Instagram, in cui annuncia l’uscita dell’EP.
Mammarella è un omaggio all’infanzia di DADA’, ai suoi nonni, ai retaggi della sua città. È un mettersi a nudo, è un processo di autoconsapevolezza che ha richiesto anni ma che ha portato alla concretizzazione di questo straordinario progetto. E in questi casi, vale la pena aspettare!
Adesso non vi resta che raggiungerci in questo viaggio mistico: enjoy!