Con il termine “neurodivergenza” s’intende la naturale espressione della diversità umana. Infatti, ne troviamo vari tipi, come: plusdotazione, ADHD, autismo e disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, discalculia, ecc).
Per molto tempo c’è stato uno stigma, che collegava le neurodivergenze ad una scarsa intelligenza o ritardo mentale, ma non c’è necessariamente correlazione. Anzi, ultimamente la presa di coscienza di persone (aiutata dalla moderna facilità diagnostica), ha contribuito a sdoganare la concezione della neurodivergenza come una cosa negativa. Anzi, è vero che potrebbe creare in molti casi delle difficoltà, ma anche idee geniali. Molti neurodivergenti hanno creato cose innovative, trovato soluzioni a cui nessuno aveva mai pensato, tutto questo per il loro modo di pensare e quindi agire che è, non per loro scelta, poco convenzionale.
In che modo la neurodivergenza si collega alla musica?
L’artista è sempre stato colui capace di sognare ad occhi aperti, credere in una visione, dunque di base una persona divergente rispetto alla massa, che ha il coraggio e lo stimolo per fare cose fuori dagli schemi. Dunque non poi così lontani da persone con una neurodivergenza, come ad esempio l’ADHD, l’autismo o la plusdotazione.
La musica diventa per i neurodivergenti una scialuppa di salvataggio, quando hanno bisogno del loro spazio isolati da tutto, di coprire i rumori assordanti del mondo circostante (metaforicamente e non), quando hanno bisogno di pensare. Ma anche quando hanno bisogno di una valvola di sfogo, quando hanno bisogno di esternare le loro emozioni in modo meno convenzionale rispetto ad un messaggio, una chiacchierata. Ma quindi tutti gli artisti sono neurodivergenti? Assolutamente no.
Qui però ci sono alcuni nomi: Billie Eilish, Britney Spears, SZA, Zayn Malik, Justin Bieber, Doja Cat, Adam Levine, Justin Timberlake, Lady Gaga, Cardi B, Lewis Capaldi, Will.I.Am. La lista degli artisti neurodivergenti in campo musicale è certamente molto più lunga, ma oltre alla musica troviamo anche altri esponenti illustri delle neurodivergenze, come solo ad esempio Einstein, Walt Disney, Jim Carrey, Will Smith, Emma Wattson, Johnny Depp, Ryan Gosling, Bill Gates. Anche qui, chiaramente, la lista è molto più lunga.
Le neurodivergenze sono molto più diffuse di quanto si creda
In quanto la diagnosi è diventata molto più accessibile per gli interessati e molto più facile per i terapeuti, ma in passato era abbastanza complicato ottenere una diagnosi se non mostravi determinati atteggiamenti. Poi, per fortuna, in seguito si è capito che siamo semplicemente persone, che non devono rispecchiare dei canoni, ma il loro vissuto e la loro personalità. Dunque le modalità di diagnosi sono diverse e più inclusive, ma solo negli ultimi anni. Prima chi non aveva una diagnosi si sentiva reietto, escluso, diverso, fuori posto senza capirne il motivo e senza avere i mezzi per apprendere che in realtà non c’era nulla di sbagliato. La frustrazione, però, portava alla creazione di opere straordinarie, che fosse esigenza di essere ascoltato, un’idea casuale o fame di rivalsa. Troviamo anche diverse canzoni sul tema, una tra tutte “Argentovivo” di Daniele Silvestri.
La musica è sempre stata una salvezza per tutti, ma forse per le persone neurodivergenti un po’ di più. Da chi crea, a chi ascolta.