“Torcida”, la serenata di Bresh

da | Mag 13, 2024 | Recensioni singoli

L'artista genovese Bresh è tornato con "Torcida", il suo nuovo singolo. Con un titolo che rimanda all'ambiente del tifo calcistico, Bresh utilizza metafore sportive per descrivere il suo ambiente emotivo. Qui la recensione di "Torcida", di Bresh.

Maggio è primavera, ma è anche l’anticamera dell’estate. Quale miglior modo di iniziare la stagione calda, se non con un pezzo di Bresh? L’artista genovese è tornato con Torcida, il suo nuovo singolo, con un titolo che rimanda ancora all’ambiente del tifo calcistico. La grande capacità di Andrea è quella di descrivere il suo ambiente emotivo, attraverso quello che è la sua musicalità e un gioco di metafore che spaziano per tutte le barre del brano. A grande distanza dal suo ultimo disco, “Oro Blu”, ogni pezzo può essere un indizio di ciò che sentiremo nel nuovo progetto, anche se ora è solo ipotesi e utopia.

Torcida di Bresh, la spinta del tifo

La gradinata nord dello Stadio Luigi Ferraris, o Marassi, è stupenda quando si tinge di rossoblù. Quella del Genoa è una delle tifoserie più calde ed appassionate d’Italia, una di quelle che mostra un enorme amore per il calcio, sostenendo la squadra anche nei momenti peggiori. Il ricordo più vivido è quello della squadra appena retrocessa, che però riceveva comunque il supporto di un tifo appassionato. Bresh conosce benissimo questa sensazione, essendo lui stesso uno dei tifosi che si fa trovare in gradinata, a cantare con passione i cori, uno dei quali è stato scritto da lui stesso. Ve lo ricordate “Guasto d’Amore”, vero?

Cosa mi dà questa città
Ho messo i semi nei cantieri
Ho detto sì per stare qua, ma spendo tutto negli aerei
Perché la vita mi illumina la strada per l’uscita
La prendo per l’abito ma non sento
La spingo nel pieno della torcida

Vedere la tifoseria del Genoa in gradinata nord è un’emozione unica, che se non si vede non si può descrivere. In questo caso, si può definire come Torcida il modo di presentarsi allo stadio di questa tifoseria: novanta minuti di chiasso, di movimento, il tutto atto ad incitare la squadra. Ed ecco che, come per la precedente canzone, Bresh parla del suo Genoa attraverso le rime ed attraverso gli occhi dei tifosi.

Calcio, musica, amore: il tridente offensivo di Bresh

Tre pilastri per definire la carriera dell’artista genovese fin qui: uno spiccato senso di appartenenza al calcio e alla sua squadra, un modo tutto suo di fare musica, e quella nota d’amore che non manca mai.

Sono caduto da solo, l’ho rifatto di nuovo
Come se fosse un gioco
Ho detto ancora quella parola
Non mi piaceva, non sembra vera
Anche se tu mi hai dato tutto
E non chiedevi, ora mi freghi
Eri il mio parco giochi a tema
Eri medusa, una sirena

Proprio l’ultimo, l’amore, è complesso e nostalgico nelle barre di Torcida. L’uragano di emozione, la mancanza e la voglia di tornare, sono quei sentimenti che si lasciano trasportare dalla voce unica e incisiva di Bresh.

Il tuo bacio era bello perché mi zittiva sempre
Sotto le luci di una scena ricorrente
E mi hai promesso che mi regalavi un’altra vita
Mica la solita stupida calamita

Il calore dello stadio, con un tifo da Torcida, sudamericano, fa da cornice ad un quadro, che il cantante ligure decide di dipingere con toni caldi e intensi. Un bacio, le luci del campo e degli spalti, i cori ed i sorrisi di migliaia di persone che intonano lo stesso canto: questa è l’emozione della Torcida, questo è il vero sentimento d’amore.

Sport e musica, il binomio di Bresh

Due binari, paralleli e costanti, fanno da percorso al treno guidato da Bresh. Ormai si è preso uno spazio nella scena, stabilendosi in un’atmosfera che oscilla tra il rap e il pop, sempre mantenendo la sua identità. Torcida è l’ultimo passo, un’ulteriore conferma della direzione che è stata intrapresa. Dal 10 Maggio è dunque disponibile il nuovo singolo di Bresh, che si propaga per tutto Marassi, cantato da migliaia di voci.

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