Lo speciale L’anno del Rap, l’anno di Napoli, prodotto da Red Bull Media House in collaborazione con Rai Contenuti Digitali e Transmediali, in onda su Rai Play da venerdì 17 novembre e su Rai 2 domenica 19 novembre alle 22.45, racconta di una rivoluzione musicale iniziata qualche anno fa. Lo speciale ha inizio col Red Bull 64 Bars Live, evento musicale dedicato al rap, che si è svolto – per la seconda volta di seguito – a Napoli, il 7 ottobre 2023 davanti a 10.000 spettatori in Piazza Ciro Esposito a Scampia.
Perché il rap è il genere più ascoltato oggi? Cosa significa essere un artista “di scena”? E come gli operatori del settore vivono questa escalation? Tutte queste domande trovano risposta nello speciale L’anno del Rap, l’anno di Napoli.
Il 2023 è l’anno che ha visto Napoli diventare capitale calcistica e musicale in Italia. In questo contesto, nel tempio del rap a Scampia. In poco tempo in Italia il rap, che fino a pochi anni fa era appannaggio di pochi eletti, ha raggiunto vette inesplorate. I festival dedicati e una nuova generazione di rap e hip-hop hanno portato il genere non solo in radio ma anche nelle piazze. Tutto questo raggiunge il suo apice nel 2023, quando l’hip-hop compie 50anni.
Ma se il rap e l’hip-hop hanno avuto successo in Italia è grazie a chi ci ha creduto fin dall’inizio, alle radio che hanno scelto di promuoverlo anche in controtendenza, a chi ha cercato qualcosa di nuovo negli Stati Uniti e ha cercato di portarlo in Italia. Questo è il caso.
Quando si parla di città in ascesa in Italia, gran parte del discorso si concentra su Milano. Per qualche motivo, tutto sembra sempre dirigersi verso il capoluogo lombardo. Anche se è vero che Milano spicca tra le città italiane, non significa che le altre stiano in disparte, visto che la stessa Napoli sembra essere benedetta da questo 2023.
Non solo solo i prodotti seriali, il cinema, la musica, la squadra del cuore a connotare l’ascesa in classifica di un territorio, Napoli ha tanto da imparare altrove e pretende di impararlo in fretta. Questi elementi da soli non rendono una città ricca e funzionale, e Napoli lo sa. Lo sa ma ce la mette tutta a brillare, con le sue contraddizioni, con i pericoli e le bellezze, con gli stereotipi di una città da cartolina ma anche con chi quella speranza la riposa sempre nelle stesse radici. È un dato di fatto che Napoli stia vivendo un momento storico intenso e la percezione delle cose è importante quanto le cose stesse.
Ema Stokholma, conduttrice dello speciale L’anno del Rap, l’anno di Napoli, parla con il pubblico di Scampia e con le persone coinvolte, da Carlo Pastore (Direttore Creativo del Red Bull 64 Bars Live) a Ciro Buccolieri (CEO e co-fondatore di Thaurus) e, soprattutto, con i protagonisti dell’evento. Parla con artisti come Lazza, ANNA, Rose Villain e Miles, che hanno partecipato all’evento, e cerca di rispondere a una semplice domanda: perché il rap è il genere più ascoltato oggi?
Il rap oggi non è quasi più un genere ma un nuovo pop. Cadenzare le parole su una ritmica con delle barre adesso risulta essere la più bella forma di espressione dell’ultimo secolo. Nelle radio gente come gli Articolo 31, i Sottotono, Fabri Fibra e Marracash hanno contribuito ad inventare un pubblico innescando un fenomeno commercialmente rilevante.
Il rap è la voce di chi ha meno, di chi fa fatica ad emergere ma prova a mettere luce dove c’è ombra. È così stream e popolare che anche le melodie e le cadenze sono più facili per chi non era abituato a certe strofe. Se il rap è ovunque, riconoscersi nelle sue vibes diventa autentico perché ci si riconoscersi in una cosa che non è mediata e questa sembra essere una delle cose fondamentali per la Gen z che è cresciuta tutta nel rap.
Red Bull 64 Bars Live si è svolto a coronamento di un anno di nuovi successi per il rap italiano: l’ultimo album di Geolier Il Coraggio Dei Bambini è diventato l’album più venduto del 2023 e Cenere di Lazza si è piazzato al secondo posto del 73°Festival di Sanremo.
Sacralizzato dalle classifiche di vendita e amato da tutte le generazioni, il rap si è radicato negli ultimi anni nel mondo della musica e della radio: dalle periferie degli anni ’80 al Festival italiano più prestigioso; la sua lunga storia ha sempre messo al centro la parola e la narrazione, ispirando milioni di giovani.
L’anno del rap, l’anno di Napoli è la testimonianza di una città che riparte dal basso e che suda per scrollarsi quel fardello di dosso troppo pesante fin qui. Se il rap ci ha messo lo zampino, la città ha fatto il resto.
È vero, è l’anno dei miracoli a Napoli, ma a Napoli la musica è una cosa seria.