Ci sono amori che cullano e accarezzano l’anima, altri che lasciano ferite profonde: Amato Male di M.E.R.L.O.T. è il racconto nostalgico di chi porta sulla pelle le cicatrici di un amore sofferto, di un sentimento che si è rivelato più doloroso che salvifico.
Attraverso un sound malinconico e delicato, M.E.R.L.O.T. esplora il lato più intimo e sensibile di sé, utilizzando la musica come valvola di sfogo. Mettere in parole un’emozione significa darle una forma, renderla concreta, quasi tangibile. Questo processo, oltre a permettere una riflessione a posteriori su ciò che abbiamo vissuto, diventa una cura per chi scrive e per chi ascolta.
Lo stesso artista, in una recente intervista con noi di Cromosomi, ha sostenuto che la musica è in grado aiutarlo a superare i momenti più bui, grazie al suo carattere catartico e liberatorio.
Amato male: la fotografia di un amore tagliente e incerto
Ogni verso di Amato male è una confessione sofferta, un frammento di un passato che ancora pesa. L’assenza dell’altra persona è in realtà una presenza ingombrante, un sentimento talmente forte che aliena e immobilizza, mentre il mondo attorno continua a scorrere indisturbato.
E quando scompari
Sembra che il mondo smetta di girare
La pioggia cade solo sopra di me
Sembra che tutto scompare
D’un tratto rimane soltanto un ritratto di te
Ma stammi lontano
Che il tuo sguardo mi uccide
Anche se sono già morto tu puoi farmi rimorire
Farsi scudo con le proprie insicurezze
Lasciarsi amare non è semplice: significa abbassare le difese, permettere a qualcuno di vederci per ciò che siamo davvero. Ma spesso, sono proprio le ferite lasciate da amori passati che portano a costruire muri invalicabili, rendendo difficile aprirsi a nuove possibilità. “Sono stato amato male” suona come una presa di coscienza definitiva, il punto di arrivo di un lungo percorso interiore.
Musicalmente, Amato Male è un brano sospeso tra malinconia e rassegnazione. I synth avvolgenti e le chitarre delicate creano una base perfetta per accogliere la voce di M.E.R.L.O.T. quasi sussurrata e spezzata da rabbia e dolore.
Il ritornello amplifica il senso di smarrimento e disorientamento lasciato da una relazione complicata, un amore pericoloso, in grado di farlo soffrire ancora al solo pensiero di ciò che è stato.
E rimango a guardarti per ore
Solo per creare una copia di te
È qui che emerge la vera essenza della canzone: il desiderio di trattenere un frammento di ciò che è stato, pur sapendo che bisogna lasciar andare il passato. Come se parlasse a sè stesso, nel ritornello si sprona a non pensare più a quell’amore, un pensiero martellante che l’ha profondamente ferito.
Amato male non è solo l’addio di M.E.R.L.O.T. a un amore sbagliato, ma anche il tentativo di dare un senso alla sofferenza, trasformandola in musica, per poi superarla.
Farci piangere? Missione compiuta
Tra i suoi ultimi post su Instagram M.E.R.L.O.T. scrive:
Lo so che la musica non serve solo a far piangere, ma la mia sì, almeno per me.
Possiamo confermare: colpiti e affondati. Anche stavolta.