Le “Radici Veloci” di Darrn sono quelle di un baobab

da | Ott 22, 2024 | Recensioni album

Nel suo ultimo progetto "Radici Veloci", Darrn prosegue a delineare il suo immaginario musicale, in maniera consapevole ed estremamente radicata. Identità e controllo.

La parola chiave è mood: nelle otto tracce che compongono il suo ultimo progetto Radici Veloci, Darrn si propone di creare un mondo di suoni e impressioni, che tassello per tassello compongono il puzzle del suo immaginario.

Il disco si apre con Fischio, che presenta molto bene i tratti fondamentali dell’autore: l’utilizzo di chitarre eteree, dal suono disteso e morbido, come se possedessero una risonanza interna e l’utilizzo della doppie sulla voce modulata dall’utilizzo di effetti vocali, quasi a diventare essa stessa strumento musicale. Si sente forte l’influenza di Kanye West in questo approccio.

Darrn in Radici Veloci ha le idee molto chiare, il suono è completo e definito

Il tappeto musicale è relativamente monotono, ma ciò non è mai un difetto. L’identità è forte ed il disco riesce comunque ad alternare a momenti più docili, pezzi più ritmati e corposi.

Spicca tra gli altri “Sensazioni”, che è guidato da una batteria molto funkeggiante contrapposta però ad una chitarra lounge. Il contrasto risulta estremamente efficace ed il brano, che presenta un Darrn in ottima forma liricamente, è il migliore del lotto. Splendida poi l’outro, con un catartico assolo di chitarra a chiudere il pezzo

Altro momento degno di nota sicuramente “90%”, in cui l’artista su una base quasi trap con la forte presenza di 808, critica la scena musicale italiana, piena di musica fast-food e con pochi artisti di rilievo e spessore. Un momento di grinta più che di auto-celebrazione, dove l’artista vuole farci sentire la sua voce. L’arroganza di chi ha fame, brano necessario.

E adesso? È evidente che Darrn sia maturo e pronto per un album vero e proprio.

Radici Veloci è la conferma che Darrn abbia bene in mente le mosse da seguire e che la creatività è anche frutto del duro lavoro. Questo è impossibile da non percepire sentendo tutte le tracce che compongono l’ep, che è la summa del meglio che l’artista può offrire.

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