Balla “La Bamba” con Nello Taver

da | Mar 22, 2024 | Recensioni singoli

Chi l’ha detto che, per portare il sociale nella musica, bisogna per forza utilizzare paroloni, citazioni colte o artifici vari? Sicuramente non parliamo di Nello Taver, che venerdì notte è uscito col suo nuovo singolo, che come per la maggior parte degli altri, ha un titolo di per sè autoesplicativo. La Bamba è l’ultima idea […]

Chi l’ha detto che, per portare il sociale nella musica, bisogna per forza utilizzare paroloni, citazioni colte o artifici vari? Sicuramente non parliamo di Nello Taver, che venerdì notte è uscito col suo nuovo singolo, che come per la maggior parte degli altri, ha un titolo di per sè autoesplicativo. La Bamba è l’ultima idea strampalata, fuori dagli schemi ma assolutamente classica per l’artista napoletano. Se lo credete chiamatelo strano, come se scrivesse parole a caso l’una dopo l’altra, sperando di beccare la rima. Eppure, se provate a porgere occhi e orecchie un pochino oltre, sentirete quella solita irriverenza che ci ha fatti innamorare di questo trapper, o rapper, o come preferite definirlo.

La Bamba è quindi un pezzo che porta la solita sfumatura ironica di Nello Taver, che meglio di moltissimi altri riesce a darci uno spaccato di società realistico. In quel filone che comprende tutti quegli artisti che scrivono testi poco impegnati, lui è probabilmente il più borderline. Sicuramente a livello di linguaggio non si sposta mai dalla sua comfort zone, anche in questa canzone riconosciamo quella volgarità che però non è mai fine a se stessa. Come detto prima, se sentite la necessità di categorizzarlo senza volerlo approfondire, lo farete rientrare in quella linea tra la trap e la risata, come un comico con l’autotune.

Niente di più lontano dalla realtà. O meglio, Nello Taver in apparenza sembra qualcosa di semplice, ma proprio come in un rompicapo, la sua musica cela dietro all’ilarità qualsivoglia sorta di complessità. Già nella prima strofa troviamo una sorta di disagio divisivo tra chi canta e chi sta intorno, tra il tramite e il sociale. La cocaina, che non è la matrice reale del pezzo, si veste di tutto punto per rubare la scena, anche se di fatto è solamente un mezzo. Proprio così, la droga viene presa come sfumatura dissociante, da una realtà che è disturbante e poco incisiva.

La seconda strofa si apre con il classico gioco di parole alla Nello Taver. Questo è semplicemente un incipit, che trasporta invece nella parte più disturbante di un pezzo che sicuramente non ha l’obiettivo di girare per le radio. Delle volte per poter realmente dare uno spaccato di una società che, per certi versi, si può definire malata, è decisamente necessario un approccio minimo, quasi ironico, come a voler prendere in giro l’ascoltatore, più che coinvolgerlo.

La Bamba a livello musicale non è niente di nuovo rispetto a ciò che siamo abituati a sentire da questo artista, che però come al solito ci mette davanti ad una serie di verità, le sue verità, che spesso preferiamo non vedere. La monotonia a livello sonoro è però capace di rendere ancora più evidente la duplice essenza dei testi di Nello Taver, a prima vista futili, ma in grado di riconoscere una certa retrospettività. Aprire gli occhi facendo ridere? Si può fare, parola di Nello Taver.

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