Musica e dipendenze: cinque brani che ci raccontano qualcosa in più…

da | Apr 18, 2023 | News

Quando ho pensato al rapporto tematico tra musica e dipendenze, il primo inevitabile collegamento è stato con le sostanze stupefacenti, ma ad essere onesti tale associazione è tanto giusta quanto banale e riduttiva. Esistono, infatti, moltissime assuefazioni che meritano ugualmente spazio ed ho provato a scegliere un brano musicale per 5 tra le dipendenze più […]

Quando ho pensato al rapporto tematico tra musica e dipendenze, il primo inevitabile collegamento è stato con le sostanze stupefacenti, ma ad essere onesti tale associazione è tanto giusta quanto banale e riduttiva. Esistono, infatti, moltissime assuefazioni che meritano ugualmente spazio ed ho provato a scegliere un brano musicale per 5 tra le dipendenze più rappresentative.

Sostanze stupefacenti

Al primo posto non poteva che esserci la dipendenza da sostanze stupefacenti. Sulle droghe potremmo scrivere un articolo a parte, ma volendo parlare solo di quelle pesanti, la mia scelta è ricaduta su Rehab. Non parlo del pezzo del 2018 di Ketama 126 e Generic Animal che pur si sposerebbe bene con il topic, bensì con la più recente canzone di Rose Villain e Carl Brave, contenuta nel suo Album Radio Ghotam uscito a gennaio. Questo pezzo ha una melodia di per se malinconica, ma è soffermandosi sul testo che si coglie la profondità della storia che racconta.

Una ragazza con una situazione familiare complicata, un rapporto con le droghe fatto di continue ricadute, la persona amata che invita a prenderne le distanze. Il ritornello rappresenta la mancanza di consapevolezza della protagonista del brano, la quale rifiuta qualsiasi tipo di cura e riabilitazione, convinta di poter gestire la dipendenza con le proprie sole forze.

Ma faccio quello che mi pare
Non vado in rehab va che mi so controllare
A te da fastidio che sento cose che non sento mai con te

E’ proprio dopo questo ritornello che il brano prende una svolta del tutto inaspettata. La ragazza non poteva farcela senza un supporto specialistico e si consuma, inevitabilmente, il dramma della sua morte. La lista di quello che avrebbe voluto fare in vita, il rimpianto per non essersi fermata quando ancora avrebbe potuto se solo avesse ascoltato i consigli del suo amato, distrutto anche lui dalla perdita.

Farmaci

Una dipendenza ormai sempre più diffusa è quella farmacologica e anche in questo caso ci sono svariati pezzi nel nostro panorama musicale. Il loro utilizzo è associato al rifugio da forme patologiche di depressione o ansia, ma proprio quella sensazione di benessere indotto artificialmente sfocia spesso in forme di incontrollabile dipendenza. Xanax, Lexotan, Valium sono solo alcune di queste sostanze e ho scelto Prozac di Ditonellapiaga per questa categoria poiché descrive alla perfezione le dinamiche che si innescano nella psiche e nei comportamenti di chi ne fa utilizzo. Una pillola tira l’altra ed ecco che senza accorgercene perdiamo il conto delle volte che abbiamo detto basta, rimandando a domani il giorno in cui smettere.

J’ai pas compris, puoi ripetere?
Giuro prometto di smettere
Ma adesso sono su Venere, Venere, Venere, Venere, Venere
Quindi dammi, dammi

Alcool

Bevi, bevi bevi sì ma responsabilmente cantava Willie Peyote in C’era una vodka, ma una canzone che descrive ancor meglio cause ed effetti dell’alcol è Solo quando bevo di Nitro. Ognuno ha le sue vie di fuga non solo dalla realtà ma anche da se stessi.

Ognuno ha la sua forma di sollievo
Io non ne vado fiero ma devo

Un anestetizzante per non sentire il dolore e il peso dei problemi che piegano la schiena, che siano di lavoro o d’amore. Ancora una volta quel filo conduttore rappresentato dalla mancanza di autocontrollo che simboleggia l’essenza stessa della dipendenza. La volontà del singolo è prevaricata da una qualcosa che viene visto come fonte di salvezza, quando al contrario significa autodistruzione.

Sigarette

Eccoci a quella che in Italia forse è la dipendenza più diffusa e allo stesso tempo più sottovalutata, come tutte le cose che non portano danni evidenti nel breve periodo. C’è da dire, però, che nel nostro bel paese le sigarette, più che come una dipendenza, vengono vissute come un semplice vizio. Si tratta di un fenomeno sociale, caratterizzato da una magica ritualità racchiusa nei gesti che ne compongono l’atto. Sembra quasi stia parlando di sesso, ma per molte persone il piacere del fumo non è poi così lontano.

Visto il legame emotivo che si crea con tale strumento di piacere, anche in questo caso non mancano brani che lo citano, ma quello che ho scelto per voi è Giocattoli di Rancore, maestro nella capacità di evocare immagini attraverso un uso sapiente delle parole. Questo pezzo in realtà descrive vari oggetti che accompagnano la crescita di una ragazza, da quando era bambina fino all’età adulta, in cui il suo giocattolo prediletto diventa proprio la sigaretta. La strofa è unica nella sua costruzione perché a parlarci è proprio la sigaretta.

Mi nasconderai fino a confondere la mia funzione
Non so come, non ho nulla più da dire
Dopo un bacio, tu mi dai una schicchera e mi butti giù dal balcone

Social network

Spazio in chiusura alla nuova dipendenza della nostra epoca. Queste piattaforme, nate con tutt’altri scopi, hanno nel tempo assunto contorni sempre meno definiti, piegandosi a nuove mode e logiche di mercato. Sono nate realtà e vite parallele, dinamiche tali da instaurare nuove forme di patologie e dipendenze. Il vero problema è che appare sempre più difficile porre dei limiti in questo ambito, anche solo per la paura di rimanere emarginati rispetto al contesto sociale in cui viviamo, che non può prescindere dall’ingerenza sempre più ingombrante del digitale. Centra perfettamente il tema un brano forse non troppo conosciuto di Marracash racchiuso in Status (2015), ovvero Sindrome Depressiva Da Social Network.

Ammetti che hai un problema, non riesci più a farne senza
So bene cosa significa avere una dipendenza
Tu vivi sempre connessa come una disconnessa
Chi ti conosce meglio è il tuo motore di ricerca
Lì hai trovato quello che in giro cercano in tanti
L’illusione di avere amici e vite interessanti

Bonus Track

Parlando delle sopracitate problematiche, il discorso si è fatto a dir poco pesante e sento la necessità di alleggerirvi l’umore pensando a quella che, se concepita in modo sano, è la migliore tra le dipendenze: L’Amore.

Sembra la classica, scontata, banale sviolinata da lieto fine, anzi lo è. Ma che male c’è ad ammetterlo?

In fin dei conti, nelle difficoltà, la forza di andare avanti, di combattere, di resistere può arrivare proprio dagli affetti sinceri e quindi dall’amore. Per rimanere in tema, ho scelto Eroina dei Legno.

Ci sono dei momenti in cui
Io non riesco a fare a meno di te
Che mi rilassi e mi fai stare bene
Mi rimetti sempre di buon umore
Come una vecchia canzone
Di quelle che spaccano, da cantare
Mentre vorresti farmi l’amore

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