Il Primavera Sound 2025 è qui. Nella prima tappa di avvicinamento vi abbiamo raccontato la magnificenza dei Beach House, la delicatezza di Beabadoobee e Kate Bollinger, la crudezza di Wet Leg e Been Stellar e qualche altra perla da scoprire. Nel secondo step abbiamo pescato 6 nomi che si candidano a sorprese che non vi schioderete più dal cervello. Adesso il tempo per studiare la lineup è agli sgoccioli, c’è giusto modo di ripassare i nomi scritti in grande e cogliere qualche altro fiorellino qua e là:
- Zaho de Sagazan: Sarebbero bastati una manciata di giorni per far nascere Zaho nel 2000. Il suo restare aggrappata con le unghie allo scorso millennio si sente invece tutto nelle sue ispirazioni. Tanto ipnotica con la voce quanto con le sue movenze da diva d’altri tempi. In Italia potremmo ritrovarla ascoltando Anna Carol.
- Black Country, New Road: Esistono dal 2021, eppure già esiste un prima e un dopo. Nel 2022 il cantante e frontman Isaac Wood lascia la band con un toccante messaggio in cui, a cuore aperto, parla della propria salute mentale. Isaac Wood era l’anima dei testi molto intimi e, nel suo rispetto, la band decide di proseguire virando su uno stile diverso. Niente dei primi due album viene portato in tour, dando più spazio all’emotività strumentale della band. Il tutto sempre con una porta spalancata a un ritorno di Isaac. Un po’ come una squadra che perde il suo top player ed esalta il gioco collettivo: a volte è proprio questa la chiave per vincere. Possiamo ritrovare un po’ del loro stile in due astri nascenti della sezione “band italiane”: i Delicatoni e Il Mago del Gelato.
Cosa impedirà a FKA Twigs di esserci stavolta
FKA Twigs è britannica, il Primavera Sound orgogliosamente spagnolo, è invece parte della cultura popolare italiana il famoso proverbio non c’è due senza tre. Nel 2023 il primo pacco, annunciato in concomitanza con gli orari delle esibizioni e dunque con non più di 2 settimane di anticipo dal festival (mentre la lineup viene annunciata generalmente tra novembre e dicembre). Nel 2024 il secondo pacco, piuttosto clamoroso, annunciato ancora una volta con un paio di settimane di anticipo e con un goffo tentativo di addolcimento: “postponed to 2025”.
Adesso al 2025 ci siamo, la fatidica “zona FKA Twigs” delle 2 settimane precedenti l’abbiamo superata: tirare un nuovo pacco significherebbe estrarre dal cilindro una prestazione davvero ingiocabile, che trascende la delusione e tocca vette metafisiche, ponendoci di fronte al limbo che viviamo quotidianamente, all’attesa costante che scandisce il ritmo della vita. Tutte le nostre aspettative inizierebbero a scurirsi in un’ombra di terrore, intasandoci la mente con tutti i modi in cui potranno essere disattese.
Le premesse non sono idilliache: il 2025 di FKA Twigs è iniziato con la cancellazione di tutte le date del suo tour nord-americano (compreso il Coachella). Solitamente i motivi ufficiali dietro a queste cancellazioni sono segreti di stato che non riuscirebbe a tirar fuori nemmeno Julian Assange, mentre questa volta forse anche FKA Twigs si è resa conto che qualcosina doveva dire, per forza, vero o inventato. La scelta è ricaduta su “problemi con il visto che hanno reso impossibile l’ingresso negli Stati Uniti in tempo”. Plausibile? Certo. Strano? Pure. Assurdo? Abbastanza.
Le sorprese nei pacchi
Forse, comunque, sarà l’anno buono per FKA Twigs al Primavera Sound: quest’anno già qualcun’altro si è sacrificato sull’altare del paccone last minute, per quella che potrebbe diventare una vera tradizione, un po’ come la pioggia al MI AMI.
Già, perché Clairo ha deciso di tirarsi fuori dalla lineup con un annuncio ufficiale datato 9 maggio, a meno di un mese dal festival. Nemmeno Clairo è una neofita dei pacchi last minute, anzi. A ottobre 2024 ha posticipato 3 concerti a Toronto: niente di scandaloso, può capitare, se non fosse che l’annuncio è arrivato quando il primo dei tre concerti aveva le porte già aperte, mentre i fan stavano già entrando. Le parole utilizzate in quell’occasione e in questa sono pressoché identiche: “I want you to experience the best show possible, and that won’t be possible at this time”.
Considerando anche la reputazione da “figlia di papà” (suo padre è un potente industriale, c’è una generale convinzione che sia stata “spinta” fortemente nella sua carriera esplosa all’improvviso), di certo Clairo non si sta impegnando troppo per farsi voler bene. Tralasciando questi aspetti, è un peccato che non ci sia: la musica e lo stile di Clairo sono interessanti e delicati.
Però c’è un “però”. Perché poco dopo il paccone di Clairo, ecco che il Primavera Sound ha annunciato l’aggiunta alla lineup di nientemeno che i Wolf Alice, una delle band più esaltanti ed emozionanti degli ultimi 15 anni. Magari si sarebbero aggiunti lo stesso? Può darsi, ma pare molto difficile. Non si tratta di un rimpiazzo ufficiale, ma nei fatti è così. Se rinunciare a Clairo equivale dunque ad avere i Wolf Alice, il dispiacere è totalmente oscurato: grazie Claire ❤.
Se questa è la capacità di rimpiazzo del Primavera Sound, forse forse anche FKA Twigs potrebbe serenamente inventarsi una scusa…
Cosa fare in attesa che finisca Sabrina Carpenter
No, non siamo haters di Sabrina Carpenter. Parlando in maniera del tutto onesta, è innegabile che sia una performer formidabile: il successo planetario, che ci piaccia o meno, non si conquista mai per caso.
Sabrina Carpenter rappresenta però un po’ quel genere di artista che attira migliaia di guiris e che non si sposa proprio alla perfezione con la filosofia del Primavera Festival. A livello di show, carriere collaterali, estetica e capacità di legare con la fanbase (leggasi “fumo”), tutto ineccepibile, ma a livello di musica (leggasi “arrosto”), parliamo di un pop banale e annacquato, una sorta di Taylor Swift in miniatura.
Quindi, optando per una forma di ironia spicciola, ci sentiamo di consigliarvi alcune attività alternative mentre Sabrina Carpenter sarà sul palco. La maggior parte del pubblico sarà impegnata lì, quindi parliamo del momento ideale per godersi altrove alcuni attimi meno caotici.
Sarebbe ad esempio il momento adatto per prendere una birra, un’ottima Estrella Damm che al Primavera Sound costa 5€, prezzo popolare, 6€ se volete fottervi il bicchiere (altamente consigliato).
Oppure potreste chiamare mamma e/o papà: anche se Sabrina Carpenter si esibirà a mezzanotte, magari i vostri genitori quel sabato andranno a dormire un po’ più tardi del solito.
Se proprio non riuscite a stare lontani dalla musica, troverete in contemporanea 3 palchi interessanti:
The Jesus Lizard
Innanzitutto, partiamo dall’ovvio: il loro nome deriva da un animale, ma sembra quasi una bestemmia talmente creativa da far rabbrividire tutto il popolo toscano. Se questo non vi bastasse, forse potrebbe interessarvi il fatto che fossero una delle band preferite di Kurt Cobain, che condivise con loro anche l’uscita di un singolo split.
Carolina Durante
Probabilmente vi aspettereste una cantautrice sudamericana con enormi orecchini, capelli scuri e un vestito rosso svolazzante. Oppure una ricca ereditiera appena diplomata al liceo Chateaubriand. Invece i Carolina Durante sono una band indie rock di Madrid e si chiamano così per colpa di un’amore estivo: una storia molto simile a quella dei Dov’è Liana. Comunque, fanno parte di quella stretta cerchia di artisti ispanici che vedono oltre il reggaeton e i tormentoni da riviera.
Kittin
Kittin è una dj, è francese e suonava electroclash prima che qualcuno decidesse di dare un nome al genere. Oggi che l’electroclash è diventato un fenomeno mondiale, è giusto pagare pegno agli antenati: se non fosse per Kittin, una bella fetta di questa lineup farebbe un mestiere un po’ diverso.
Il Primavera Sound oltre la musica
Ci sono storie che trascendono la dimensione musicale e diventano narrazioni di vita. Una di queste arriva dall’Uganda e racconta di Ekuka Morris Sirikiti, musicista e maestro del lukeme, antico strumento africano.
Ekuka Morris Sirikiti ha avuto una lunga carriera in patria e negli ultimi anni si era ritirato a vivere umilmente nel nord dell’Uganda, senza conservare le sue registrazioni. Non sapeva che un’etichetta di Kampala (Nyege Nyege Tapes) avesse collezionato un’attenta selezione di registrazioni fatte da ascoltatori di radio locali che trasmettevano la sua musica, tra il 1978 e il 2003. Queste registrazioni “pirata” vennero raccolte nella compilation “Ekuka”, pubblicata nel 2018.
Dopo aver ascoltato queste registrazioni clandestine, Sirikiti ebbe una rivelazione: doveva cantare di nuovo quelle canzoni che persino lui aveva riscoperto. Entrò per la prima volta in uno studio di registrazione e reincise parte di quel materiale, pubblicando nell’estate 2024 “TE-KWARO ALANGO-EKUKU”, il suo primo album ufficiale. Un album miracoloso, che custodisce per sempre l’opera di un artista con una storia degna di un film.
Ekuka Morris Sirikiti avrebbe dovuto esibirsi in questa edizione del Primavera Sound: sarebbe stata la sua prima esibizione fuori dall’Uganda. Purtroppo il destino ha deciso che Sirikiti non avrebbe mai potuto esibirsi fuori dal suo paese: questo artista unico è tristemente scomparso lo scorso dicembre, all’età di 63 anni. Con l’album registrato un anno prima, aveva fatto giusto in tempo a diventare immortale.
La Catalogna e il Primavera Sound
C’è solo una cosa che gli organizzatori del Primavera Sound amano più della musica: la Catalogna.
Anche quest’anno, il festival presenterà la diversità e la capacità di proiezione della scena musicale catalana. Le proposte spaziano dal pop sperimentale di Amaia alla musica elettronica di John Talabot.
Questo talento occupa uno spazio di rilievo nella line-up sia del Primavera Sound che del Primavera a la Ciutat. Con il supporto di Primavera Pro, la sua divisione professionale, viene offerto uno spazio di incontro tra artisti emergenti e professionisti internazionali.
Quest’anno l’evento si intensifica mercoledì 4 giugno alle 18:30 al CCCB con la giornata inaugurale del Primavera Pro. Sul palco, quattro talenti che rispecchiano la qualità e la pluralità della scena musicale catalana contemporanea:
- GUINEU, con la sua fusione tra indie pop catalano e attitudine da ragazza riot, alterna dolcezza melodica a oscurità intima e malinconica
- Okdw propone una fusione ipnotica tra hip hop, R&B, soul e pop in catalano, con un approccio tanto ballabile quanto innovativo
- Remei de Ca la Fresca unisce rock classico e sperimentazione per immaginare nuovi mondi possibili basati su poesia e rabbia quotidiana
- xicu, con il sound mutante a metà tra pop sperimentale, distorsioni e urban, esperto nel trasformare il dolore in uno strumento di cambiamento.
Tutte le esibizioni saranno aperte al pubblico gratuitamente.
Le parole e il fumo sono finiti, lasciamo spazio a quell’enorme arrosto che è il Primavera Sound.