Illuminante: agg. “Che ha la capacità di illuminare, che illumina la mente, che chiarisce aspetti confusi di una questione, di un problema”.
Il concerto di ieri sera di Emma Nolde all’Arci Bellezza di Milano (seconda data sold out dopo quella del 13 dicembre 2024) può essere concentrato in questo termine nudo e crudo, eppure così evocativo e totalizzante.
Di nuovo, una serie di aggettivi che rispecchiano tutto quello che è Emma Nolde nel panorama musicale italiano, un’artista che non necessita ormai di troppe presentazioni. L’ultima volta l’abbiamo ascoltata live in apertura ai Subsonica in occasione della rassegna “Cuori Impavidi” e di lì al live a cui abbiamo assistito sono cambiate non poche cose, a partire dalla band strabiliante che l’ha accompagnata, fino ancora alla setlist tutt’altro che banale, che ci ha provocato qualche lacrimuccia di gioia qua e là.
La cantautrice, producer e polistrumentista classe 2000 si è confermata (di nuovo) una luce in fondo al tunnel nella scena musicale, posizionata saldamente all’infuori di determinati meccanismi malsani e artefatti della discografia odierna; un’artista estremamente connessa all’essenzialità della propria arte, al contempo dotata di un codice universale in grado di scavare nell’animo di tutti, senza distinzioni (parola di Mecna, ospite d’eccezione).
Ad amplificare l’intimità del live ci ha pensato la cornice del palco dell’Arci Bellezza, in grado come pochi di accorciare le distanze fisiche ed emotive tra pubblico e artista.
Il tunnel del “NUOVOSPAZIOTEMPO” Emma Nolde lo ha davvero aperto per ben un’ora e mezza senza sosta, tra cori tribali, battiti di mano a ritmo e urla liberatorie.
Un arco di tempo in cui ogni preoccupazione esterna è scivolata in secondo piano per dare spazio a uno spettacolo caratterizzato dalla gratitudine reciproca. Abbiamo fatto un patto a inizio spettacolo con Emma e lo abbiamo rispettato fino alla fine: distrarci banalmente da quello che facciamo ogni giorno, sciogliere i nodi delle nostre vite e concederci per poco più di un’ora un’esperienza autentica.