M.E.R.L.O.T (non) trova il suo posto con “OFIUCO”

da | Ott 19, 2024 | Recensioni album

L'EP di M.E.R.L.O.T è una dedica ad un'intera generazione che non si sente mai all'altezza delle aspettative

Dopo l’album d’esordio “GOCCE”, uscito nel 2022, M.E.R.L.O.T torna con il suo secondo progetto, l’EP uscito venerdì 18 ottobre per Ada Music Italy. Il titolo è OFIUCO: si tratta del tredicesimo segno dello zodiaco. È il segno nascosto, che vive al di fuori di un ordine prestabilito.

Questo EP nasce come una dedica a chi si sente fuori posto, divorato dall’ansia, a chi non ha ancora trovato il suo posto nel mondo e per questo si sente in difetto. È difficile guardarsi intorno e vedere tutti che avanzano mentre tu rimani fermo. Ma è anche un invito a preservare sé stessi in un mondo di fotocopie: l’Ofiuco è un outsider, sa bene chi è e non gli importa di essere incasellato in una categoria che non gli appartiene.

Il cantautore si riconferma per come lo conosciamo: il portavoce di chi non ha voce, di una generazione schiacciata da sempre più ansie e pressioni. L’EP, anticipato da brani come Sex and cocaine e Lily – in collaborazione con piazzabologna – è composto da sette pezzi intrisi di malinconia, con parole che riescono a toccare l’anima di chiunque si trovi ad empatizzare con le situazioni descritte.

M.E.R.L.O.T dedica OFIUCO ad una generazione che si sente persa

Il suono delicato e dolce della voce di M.E.R.L.O.T si incastra perfettamente con il lavoro di alcuni producer noti nel panorama musicale italiano come Dinv, Eyem, Itten, Costanz, Mezzomiliardo, Matteo Domenichelli e Giovanni Zanaroli. Ciò che ne risulta è un progetto intimo e profondo, lo specchio di un’anima fragile, sensibile, che fa proprio il peso del mondo e lo interiorizza. Rielaborando il dolore attraverso la musica, nasce OFIUCO, che per M.E.R.L.O.T rappresenta un tassello importante per la sua crescita personale ed evoluzione artistica.

La riflessione sulla complessità di sentimenti e relazioni umane viene resa musicalmente in modo impeccabile: le sonorità del progetto sono in perfetta sintonia con i pensieri espressi, andando a cucire un tessuto denso di malinconia e dolore. È un invito a non sentirci sbagliati di fronte ad un sistema che non ci riconosce. Tutti i sentimenti sono validi, non dobbiamo scappare di fronte a qualcosa che ci sembra troppo più grande di noi. Se non trovi il tuo posto nel mondo, crealo tu.

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