“Lily”: M.E.R.L.O.T e i piazzabologna raccontano il dolore in modo autentico e poetico

da | Set 23, 2024 | Recensioni singoli

Il nuovo singolo nato dal featuring tra M.E.R.L.O.T e i Piazzabologna è una dedica empatica e profonda a una giovane psicologicamente fragile. Nessuna banalità e nessuna censura: raccontare il dolore significa usare parole forti. Anche per questo motivo “Lily” ci colpisce così intimamente.

Per parlare di fragilità psicologica bisogna assumersi una grande responsabilità: quella di farlo con parole selezionate in modo attento, senza banalizzare un dolore che oggi assume un carattere epidemico, soprattutto nella Generazione Z. Questa responsabilità se la sono presa M.E.R.L.O.T e i piazzabologna nel loro nuovo singolo Lily, portandola avanti in modo esemplare. Dopo aver collaborato già nel brano “Madame“, questi giovani artisti tornano insieme per raccontare un tema delicato e importante.

Il brano è scritto in forma di lettera indirizzata a una giovane psicologicamente travagliata. Nessun riferimento a una potenziale diagnosi, ma è facile immaginare che stiamo parlando di un disturbo dell’umore.

Allora Lily, com’è che sei finita qui, con i tagli sul polso?

A casa il venerdì si dice in giro che hai scelto l’inferno,

ma ti capisco perché i diavoli sono anche qui.

Allora Lily, sicura che vuoi stare sola?

Che il buio ti consola?
E sei passata dai libri di scuola,

il sesso e la droga, per finire sola a terra con una pistola. 

Una realtà, quella del disagio psicologico, di cui oggi è assolutamente necessario parlare. Dati alla mano. Il rapporto “Generazione Post Pandemia: bisogni e aspettative dei giovani italiani nel post Covid 19” evidenzia come 44,6% degli under 37 abbia sofferto nella vita di un disturbo psicologico. La percentuale sale al 49,4% nella fascia tra i 18 e i 25 anni.

Lily e il ruolo salvifico della musica

Che valore ha la musica in tutto questo?

Innanzitutto, quello di mantenere il tema della salute mentale in primo piano, visibile e ascoltabile da tutti per ricordarne sempre l’importanza. Ecco perché Lily non è una semplice ballad indie. È una denuncia di un disagio generazionale che vuole essere gridato forte e in modo autentico. Qualcuno potrà dire che i riferimenti all’autolesionismo siano eccessivi, troppo crudi e forti, ma è proprio questo ciò che ci permette di vedere Lily così vividamente e che ci consente di affidare alla sua figura i dolori di cui siamo stati soggetti o testimoni.

Gli sbalzi d’umore, la disregolazione emotiva, l’inseguimento di un’ideale irraggiungibile sono tutte esperienze tipiche di un’adolescenza travagliata, in questo caso resa ancora più turbolenta da un disturbo mentale. Ma questa è una realtà che esiste e davanti alla quale chiudere gli occhi non risolverà nulla. Renderla visibile anche attraverso la musica e soprattutto in modo reale, non addolcito in alcun modo, come fa questo brano, è invece un primo passo per affrontarla concretamente.

Ma Lily diventa anche una lettera di speranza, la possibilità di vedere la luce di un cambiamento, magari proprio di quella “luna riflessa sull’asfalto” che chiude dolcemente l’ultima strofa. Ascoltando questa dedica non solo vediamo Lily, ma tifiamo per lei, vogliamo vederla rialzarsi dal dolore che la permea. Vogliamo dirle che quella sofferenza la capiamo ma anche che esiste una realtà diversa in cui c’è speranza, sollievo, serenità.

E allora ringraziamo M.E.R.L.O.T e i piazzabologna per essersi presi questa responsabilità così importante, per averla trattata con le loro penne delicate e poetiche, ma anche estremamente forti, dedicando questo impegno a tutte le Lily del mondo.

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