Il racconto di Chiello riparte da Stanza 107, il suo nuovo singolo disponibile da oggi venerdì 11 luglio, in radio e in digitale, per Island Records / Universal Music Italia.
In “Limone“, l’artista aveva parlato di come la distanza emotiva che si viene a creare tra due persone è peggio dell’assenza fisica. I sentimenti travagliati, nati dal vuoto logorante dovuto all’incapacità di trovare una soluzione e alla scelta di soffocare le proprie emozioni trovano, a loro modo, spazio anche nel nuovo brano.
Stanza 107 è infatti un misto di attesa, riflessione e sofferenza.
La musica si pone quasi in contrapposizione al testo: presentandosi come una danza pop rock, nasconde il dolore derivato da una lotta interiore senza fine, come un “cane strampalato che rincorre la sua coda“. Ancora una volta, quindi, con la sua musica, Chiello vuole metterci davanti ad un dialogo con noi stessi.
Sono seduto qui ad aspettare un’altra dose
Le gocce della flebo scandiscono il tempo delle giornate
Stanza 107 è un luogo in cui Chiello si ferma a riflettere su errori e delusioni, esprimendo una rabbia intensa ma contenuta, quasi prigioniera di sé stessa. Ci sembra che l’artista abbia voluto attribuire un nome ad uno spazio che trova posto in ognuno di noi, ossia quello in cui ci fermiamo a pensare, in cui le nostre emozioni trovano spazio.
Tutto precipita la terra non mi vuole più, non mi regge più
Si parla di cosa significa sentirsi sull’orlo di un burrone emotivo, con la percezione di star precipitando nel vuoto, come se si fosse interrotta ogni tipo di connessione con la realtà.
Crederti è stato un errore
Lo sbaglio che fa più male
Se venissi lì da te con questa rabbia non so che farei
L’impressione è quella che Stanza 107 non si riferisca solo ad un’occasione per riflettere su sé stessi, ma anche per rivolgersi agli altri, per descrivere i sentimenti che alcuni rapporti possono procurarci, per raccontare quello che possono provocare e utilizzare la musica, come sempre, come mezzo per esprimere tutto questo.
Ora sono un prigioniero, sento l’odore del cielo
Sento il rumore del mare ma non lo posso toccare
Il sentimento espresso nel brano è quello di una gabbia, una trappola dalla quale si è in grado di percepire la bellezza del mondo esterno ma che, purtroppo, sembra lontana al punto tale che non ci sembra possibile raggiungerla.
Ancora una volta, Chiello e il suo animo tormentato ci hanno sorpreso e conquistato, tenendo alta l’attenzione su questo artista e quello che sta preparando per il futuro. In attesa di scoprirlo, ricordiamo che Chiello è attualmente in tour e sarà ancora a Roma, Fara Gera, Gallipoli, Acquaviva e Trento. Di seguito le date:
13 luglio – PARCO SCHUSTER – ROMA
20 luglio – FARA ROCK FESTIVAL – FARA GERA (BG)
27 luglio – CAUTHA SUMMER FESTIVAL – CORTONA (AR)
4 settembre – LIVE ROCK FEST – ACQUAVIVA (SI)
6 settembre – TRENTINO MUSIC ARENA – TRENTO