“Dormi” di Emma Nolde: quando la salvezza arriva ad occhi chiusi

da | Ott 1, 2022 | Recensioni album

Emma Nolde è tornata, questa volta con un album, Dormi, uscito la notta tra giovedì 29 e venerdì 30 settembre. L’album, anticipato dall’uscita dei singoli Respiro e La stessa parte della Luna, arriva dopo due anni dall’uscita di Toccaterra, e vede la partecipazione di Francesco Motta per l’intera produzione del disco (Woodworm Label/Universal Music Italia). […]

Emma Nolde è tornata, questa volta con un album, Dormi, uscito la notta tra giovedì 29 e venerdì 30 settembre. L’album, anticipato dall’uscita dei singoli Respiro e La stessa parte della Luna, arriva dopo due anni dall’uscita di Toccaterra, e vede la partecipazione di Francesco Motta per l’intera produzione del disco (Woodworm Label/Universal Music Italia).

Dormi è dal primo ascolto qualcosa di forte, qualcosa di terapeutico, qualcosa che necessita di essere ascoltato.

Dormi è uno spazio di riflessione, una smisurata preghiera avrebbe detto qualcuno, la richiesta di una ventenne che a fatica controlla gli eventi, troppo grandi e/o troppo distanti. Dormi è il momento in cui si realizza che si è salvi solo quando gli occhi si chiudono, quando possiamo immaginare qualcosa di migliore. Un metaverso dove accudire i ricordi e difendere il futuro.

Dormi, non ne vale la pena di restare svegli,

ci alziamo tra qualche anno quando avranno smesso di metterti paura.

Dormi, passerà il tempo senza che tu te ne accorga,

provare a cambiare il mondo è una lotta persa

e io non vorrei mai che tu ti sentissi sconfitta…

Fuoco coperto è la presa di coscienza di una svolta imminente, quella fiamma che arde dentro, anche sotto la cenere. Brace viva pronta ad accendersi ancor di più, di notte magari, quella che ci è stata sottratta negli ultimi due anni.

Ridatemi la stessa luce di quando ho aperto gli occhi per la prima volta.

Voglio accendermi anche se il fuoco ora è coperto.

Ridateci la notte per tornare a casa stanchi…

La stessa parte della Luna si apre con un pianoforte che ci accarezza. Emma Nolde riconosce l’incapacità di restare in equilibrio, la forza dell’altro di raderci al suolo e stenderci in knockout, ma consapevolmente. Maledetti o benedetti occhi che ci rovinano o salvano l’esistenza. Come se fossero due facce della stessa medaglia, come se fossero due facciate differenti della Luna. Ed è lì che ci chiediamo se l’altro, di notte, quando alza il capo verso il cielo, quello terso e freddo di ottobre, stia guardando la nostra stessa parte della Luna, per assottigliare le distanze chilometriche e del cuore, poggiando gli occhi su quel satellite che ci ammalia e ci rende malinconici al tempo stesso. Chissà se saremo dal lato luminoso, o quello meno luminoso, secondo la nostra prospettiva.

E quando sarai lontana ricordati che

anche se non saremo dalla stessa parte

guarderemo la stessa parte della luna

quindi avremo sempre qualcosa in comune, la Luna…

Ti prometterei è il brano che chiude il sipario su Dormi.

Una promessa a cuor aperto, ma non leggero. Una dichiarazione d’intenti che stabilisce la grandezza di un rapporto, la limpidezza dei sentimenti senza nessun schema o strategia. Le carte sono sul tavolo e sono scoperte. La possibilità di rendere chiaro all’altro che noi ci saremo sempre, a qualunque costo e a qualunque condizione, quasi in modo masochista. Ci basta averlo vicino l’altro, anche con il rischio che ciò appaia come una capitolazione totale. Invece no, è tutto maledettamente consapevole.

Tu non sei la mia resa, tu sei la mia scelta…

E allora forse arriverà davvero il momento in cui apriremo questo sepolcro e faremo uscire via tutto ciò che pensiamo e che non diciamo. Forse arriverà davvero il momento in cui ci prenderemo delle responsabilità, accettando il rischio di allontanare l’altro con le nostre verità, per uscire da quella situazione di pseudo comodo, dove siamo legati da un cordone ombelicale dannoso che non ci permette di farci vedere la realtà, probabilmente quella che non vorremmo mai conoscere.

Ti prometterò che te lo dirò davvero

quando avrò il coraggio…

Il resto toccherà ascoltarlo e amarlo in autonomia. La certezza è che Emma Nolde in Dormi ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo, passando dal bisogno di affrontare la realtà a viso aperto di Toccaterra ad un concentrato di ballad cariche di sogno.

Facciamolo nostro, apprendiamo, se necessario piangiamo. Il bello della musica è questo e con Emma Nolde questo compito risulta estremamente facile, perché tocca il cuore e arriva alla pancia, come se fosse una chiacchierata con il nostro migliore amico dove spieghiamo i nostri disagi.

Ecco, mettiamoli da parte per un attimo e godetevi il viaggio ad occhi chiusi.

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