“Piazzale degli Eroi” di Tutti Fenomeni: il poeta della merce è tornato

da | Nov 25, 2025 | Recensioni singoli

Uscito il 17 novembre, “Piazzale degli Eroi” è il nuovo singolo di Tutti Fenomeni prodotto da Giorgio Poi. Una nuova poesia da fraintendere.

Dopo tre anni dall’uscita di “Privilegio raro”, il suo secondo album, Tutti Fenomeni torna con un nuovo singolo, Piazzale degli Eroi, fuori il 17 novembre per 42 Records/Sony Music. 

Giorgio Quarzo Guarascio negli ultimi anni non è del tutto sparito: l’abbiamo visto in “Enea” (2023, regia di Pietro Castellitto), e sentito in “Radio Guarascio 3” (su SoundCloud) e “Morena” (feat. SANO in “FUORI MENÙ” di Golden Years). Quello che ci mancava, però, era la sua penna dissacrante e surrealista. Eccoci accontentati.

Piazzale degli Eroi: la poetica contraddizione di Tutti Fenomeni

Con questo brano il cantautore romano anticipa “Lunedì”, il suo prossimo disco in uscita il 23 gennaio 2026, e inaugura la collaborazione con Giorgio Poi in veste di produttore. 

Piazzale degli Eroi è ricca di malinconia, ma di una malinconia ironica e a tratti quasi fastidiosa, fatta di immagini banali ma vere. Ed è anche ricca di contraddizioni:

“Potevo amarti molto di più, è vero

Ma potevo amarti anche molto meno

Potevo ragionare di più ma, in fondo, sono stupido

Potevo ragionare di più ma, in fondo, sono scemo”

Tutti Fenomeni spiega:

““Piazzale degli Eroi” è un inno all’amore e alla nostra incapacità di riceverlo, di darlo e di comprenderlo. Un inno alla natura liberatoria del dissacrare. Un inno alle contraddizioni che in questo istante cambiano senso, tolgono senso a quello che un istante fa non lo aveva, o ne aveva troppo. Un inno che parla di noi che non possiamo sentirci mai definitivamente immuni anche dalle cose che ci sembrano più distanti e spiacevoli. Un inno al non prendersi sul serio, forse l’unica strada per trovare gemme nella massa di plastica che ci circonda.”

E infatti definisce l’amore come “uno schema piramidale”, in poche parole una truffa, un inganno che promette ma non dà.

Poi alterna romanticismo

“Insieme siamo stati felici, a nostra insaputa

Come non so, eppure è così

A me non mi va, ma a te dico sì”

A momenti di ironia cinica, come quello in cui parla della nazionale italiana, che sembrerebbe ormai solo un lontano ricordo 

“Te la ricordi la nazionale?

Assist di D’Annunzio, goal di Montale”

In Piazzale degli Eroi Tutti Fenomeni sembra più umano, meno criptico, ma è solo una sensazione; dopotutto “ogni poesia si fraintende”.

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