I Subsonica tornano in viaggio: “Radio Mogadiscio” è solo la stazione di partenza

da | Nov 14, 2025 | Recensioni singoli

Il ritorno dei Subsonica: Radio Mogadiscio, l'inizio di un viaggio, non solo ritmico, oltre i confini, verso nuove storie da raccontare tra passato e presente

Ecco cosa succede quando una band come i Subsonica torna a far musica: nasce sempre qualcosa di unico, che in questo caso ha il titolo di Radio Mogadiscio, nuovo singolo uscito oggi che segna un ritorno importante per la band dopo quasi due anni dall’ultimo album “Realtà Aumentata“, e torna a farci ballare, saltare, urlare ed emozionarci.

Il brano anticipa un nuovo album in uscita nel 2026, che sicuramente metterà in musica un vero e proprio viaggio, non solo artistico e ritmico. L’intera band infatti è stata realmente protagonista del viaggio nel Sud del Marocco, durante la scrittura e la stesura dell’album stesso. Un viaggio per ritrovarsi e scoprire nuovi confini geografici e musicali.

Ed è così che da un viaggio reale è nato il viaggio metaforico, tra storie e luoghi che il disco saprà raccontare al meglio. Questo singolo ed il video dello stesso, anticipano proprio questa narrazione. Una narrazione scandita da ritmi e melodie tra deserti sonori e memorie ritrovate ed identitarie.

Nonostante i percorsi solisti a cui spesso si dedicano i protagonisti della band torinese, i Subsonica sanno sempre re incontrarsi e rafforzare la loro identità e riconoscibilità fatta di continue sperimentazioni, narrazioni innovative che mescolano elettronica, rock, dance e sonorità mai scontate. Un gruppo che da anni conferma la sua forza artistica, tra i pochi che confermano amicizia sul palco e fuori da esso, gruppo che resta unico e coeso nella sua formazione originale.

Tra archivi perduti e vibrazioni maghrebine: la nuova rotta dei Subsonica senza regole

Nel brano si parla di avventure e spazi senza confini, con ritmi decisi e sperimentazioni sonore che ricordo suoni nuovi, geograficamente “lontani”. Anche la chitarra iniziale che apre il brano ricorda musiche africane e invita a ritmi non tipicamente nostrani, così come alcune parole nel testo con suoni non italici.

L’armonia sembra fondere l’elettronica tipica dei Subsonica con elementi innovativi ed evocativi di un viaggio: l’idea di “geografie immaginarie” richiama paesaggi esotici, ma anche la memoria sonora di luoghi lontani, un tributo alla libertà, all’ingenuità e alla follia degli avventurieri, come dichiarato dalla band stessa, che sfuggono ai confini imposti, con un testo esplicito che infatti vuole evocare la follia e la pazzia positiva di chi viaggia anche senza meta per il gusto di esplorare, al di là delle frontiere fisiche o mentali, oltre il rischio, perdendosi per poi ritrovarsi.

Il ritmo ed il mood all’ascolto è infatti solare, caldo e coinvolgente, da viaggio in auto con finestrini abbassati per urlare cantando con il vento in faccia verso nuove rotte. Gli stessi Subsonica invitano l’ascoltatore ad alzare il volume abbandonandosi all’ascolto e magari al ballo, anche se “cringiando” vicinato, amici e parenti, ma è il brano che lo chiede, quindi va fatto, anzi va fatto #senzaritegno come da esplicita richiesta, e se lo chiedono i Subsonica, non c’è da tirarsi indietro.

Una radio lontana, il racconto di un luogo che nasconde storie non solo musicali

Ma l’influenza, l’ispirazione che i Subsonica evocano e che vogliono trasferire all’ascoltatore non sarà solo quella ritmica, con questo brano ha inizio un racconto ben più complesso, ed il titolo non lascia molto spazio all’immaginazione.

Ci troviamo in un luogo ben preciso, una radio lontana che racchiude tante storie. Il titolo Radio Mogadiscio infatti rende omaggio al colonnello somalo Abshir Hashi Alì, custode di un immenso archivio di musica, poesie, registrazioni in nastri, cassette e dischi sopravvissuti a conflitti e distruzioni. La figura del colonnello non è solo storica ma anche simbolica, non solo per l’archivio che ha salvato, ma per l’idea che la musica e la cultura sono elementi vitali dell’identità, anche in contesti devastati, elementi che mantengono vivi i ricordi e che legano la musica a tematiche sociali importanti, anche quest’ultimo tratto distintivo dei Subsonica da sempre.

La band ha infatti presentato il singolo così attraverso i propri canali social:

Radio Mogadiscio nasce nella Somalia post coloniale degli anni ’50 come progetto avveniristico (per alfabetizzare la nazione) basato sulla musica. Con la costruzione di una annessa cittadella per musicisti che -provenienti da molti paesi africani- hanno contribuito al suo prezioso archivio sonoro.
Ma Radio Mogadiscio è anche un tributo alla appassionante storia del Colonnello Abshir Hashi Alì, che da anni  custodisce -in una Somalia devastata da guerre e rivalità sanguinose- vecchi nastri pieni di sonorità visionarie che oggi fanno impazzire gli alternativi di mezzo mondo. 
E lo fa, a rischio dell’incolumità nella certezza di proteggere, da fanatici fondamentalisti, bande armate o saccheggiatori vari, parte fondamentale dell’identità di una nazione che un giorno vorrebbe vedere ricostruita.”

Simboli, storie, memorie e tradizioni

Dal punto di vista simbolico, il brano rende omaggio a una storia poco conosciuta ma molto potente, quella dell’archivio di Radio Mogadiscio appunto, contribuendo a far riflettere sul valore della musica come patrimonio culturale da preservare. Il viaggio marocchino della band rappresenta metaforicamente una rottura con i limiti tradizionali.

Anche la cover scelta per il lancio del singolo , un circuito radio immaginario a forma di Somalia, rafforza l’idea del ponte tra comunicazione perduta e memoria collettiva, con un serpente che irrompe, non nella copertina statica ma nei post animati e nel video, anch’esso intriso di simbolismi e significati.

Il serpente è infatti una figura potentissima nella simbologia di molte culture, e la sua presenza ricorrente nel video e nello storytelling di Radio Mogadiscio può evocare diversi livelli di significato, molti dei quali si adattano perfettamente al tema del viaggio, della trasformazione e della memoria culturale che i Subsonica dichiarano di voler raccontare.

La muta del serpente, nasconde il tuo vero nome…” così dicevano i Subsonica in un loro brano iconico, ma infondo cosa simboleggia la muta se non la capacità di lasciare andare ciò che è vecchio per accogliere qualcosa di nuovo?

Serpente, simbolo di cambiamento, ma che non perde la propria identità e la propria forza, un’immagine perfetta per una band che, dopo 30 anni, sceglie di reinventarsi attraversando nuovi confini.

Un trentennio di nuove prospettive e conferme collettive

Sicuramente Radio Mogadiscio apre un nuovo capitolo nella carriera dei Subsonica, soprattutto in vista del trentennale del gruppo.  E se il nuovo che avanza ci entusiasma e spesso ci convince, credetemi, il “meno giovane” che si conferma è altrettanto entusiasmante. Anzi forse è il caso di dire che non solo ci piace, ma ci emoziona anche un po’ in più, giusto quel “poco” che ritroviamo dentro a 30 anni di canzoni, ricordi ed esperienze condivise.

Insomma questa fine dell’anno 2025 promette bene, una fine fatta di grandi ritorni, di ricordi e conferme di un passato che non tornerà (cit.) , ma che invece si proietta in un presente più attuale che mai.

Tutti artisti trentennali che chiudono il 2025 o preannunciano un 2026 con palchi infuocati, si pensi all’ultimo Forum di Neffa o all’attesissimo tour di Caparezza.

Non a caso il conto alla rovescia presentato negli ultimi giorni attraverso i social dei Subsonica, che ha preannunciato l’uscita di questo brano, riportava proprio un excursus storico sui tour della famigerata band, quindi questo fa ben sperare in un prossimo tour di quella che ricordiamo essere tra le più forti band italiane, ancor di più durante i live.

Cosa aspettarsi? Quale sarà la prossima stazione?

Non sappiamo se la prossima stazione sarà una nuova stazione radio o una nuova stazione di partenze/arrivi, fatto sta che si preannuncia un viaggio decisamente coinvolgente, ma d’altronde come stupirsi, i Subsonica ci avevano lasciato come “Afronauti in orbita, sopra ogni barriera” in una galassia lontana per raggiungere “l’Africa su Marte” sarà questo il giorno in cui ci arriveremo alla meta?

Chi può dirlo, per ora lasciamoci conquistare e attendiamo che il viaggio continui, al momento siamo fermi alla prima stazione, come quando prima di partire conosci i nuovi compagni di viaggio, e tutto promette molto bene.

Radio Mogadiscio è un singolo ambizioso che anticipa un album che a quanto pare non sarà solamente un ritorno dei Subsonica, ma un vero e proprio viaggio sonoro e culturale. La band usa la musica come veicolo per raccontare storie di memoria, resistenza e speranza, guardando oltre i confini geografici e mentali.

Se l’esecuzione sonora e l’arrangiamento mantengono la promessa poetica del concept, potrebbe diventare uno degli album più significativi di questa fase della loro carriera. Quindi non ci resta che goderci questo inizio di un nuovo viaggio sonico, abbandonandoci all’ascolto e al divertimento .

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