Miele e i suoi coltelli di seta di UNA (1000nessuna)

da | Nov 22, 2023 | NUOVE PROPOSTE

Un fiore che sta sbocciando con colori tutti suoi.

Miele mi è arrivata addosso all’improvviso, inaspettata. L’ho conosciuta un po’ per caso grazie al Fuori Salotto, rimanendo impressionato dalla sua voce morbida e tagliente come un foglio di carta.

Miele nasce in Sicilia ma vive a Milano da tanti anni.
Nel 2016 partecipa al Festival di Sanremo tra le nuove proposte con il brano
Mentre ti parlo (vincendo il premio come miglior giovane) e, nello stesso anno, si esibisce al concerto del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma con il singolo Questa strada. Sempre nell’estate del 2016, gira l’Italia in tour, oltre ad aprire il concerto di Francesco De Gregori e quello di Alvaro Soler nelle loro tappe siciliane.
Nel 2020 il suo brano Il senso di colpa vince il premio per il miglior testo nell’ambito del festival Musicultura.

Il suo nuovo album UNA (1000nessuna) non è uno di quegli ascolti che ti rimangono nell’orecchio al primo colpo, ma è di certo un disco che ti lascia dentro qualcosa.

Per me, che con gli ascolti facili ho sempre qualche problemino, è stato stupendo immergermi nel viaggio di Miele più e più volte.

UNA (1000nessuna) è il racconto delle mille sfumature che serve accettare, capire, scoprire e celebrare per essere sé stessi. Un salto al di là della coerenza che poco rappresenta gli esseri umani, verso una descrizione sincera della nostra natura multiforme.

La porta d’ingresso è definita da Fantasmi, che in meno di 3 minuti ci fa capire dove stiamo andando: un’alternanza perfetta di pace ed inquietudine avvolta da un sapore shoegaze.

Il senso di colpa, Violenza e Resistenza rappresentano il lato più rock di Miele. Per i temi che va a toccare, per il modo in cui grida con grazia la sua libertà, abbiamo più che mai bisogno di Miele e della sua energia.

Una voce femminile potente e ribelle, ma mai rabbiosa.

Una voce che si fa sentire, ma che non oscura la sostanza del suo messaggio con una forma troppo rumorosa. Il perfetto equilibrio tra schiaffi e carezze.

Speranza si affida alle sonorità dream pop per farci sentire il peso delle aspettative altrui sulle nostre spalle: quando i sogni degli altri si trasformano in nostre responsabilità, bisogna trovare il coraggio di scrollarseli di dosso.

Il pezzo che ho ascoltato di più è senz’altro Vergogna d’Infanzia, dove ho trovato riuniti tutti i lati di Miele che ho descritto finora. L’aspetto che ho apprezzato di più è la capacità di Miele di descrivere la fragilità e l’autenticità dei sentimenti attraverso il filtro dell’infanzia, alternando delicatezza ed esplosioni per raccontare la nostra umana imperfezione.

Balla con me è invece la chiusura perfetta di questo viaggio, una poesia leggera e fragile che fa venir voglia di gentilezza, abbracci e dolcezza di cui abbiamo un bisogno infinito. Un brano pacifico, che rimette al suo posto tutti i frammenti raccontati nel disco e ci dice che andiamo bene anche così, anche un po’ rammendati e ricuciti.

Vi lascio qui sotto l’album completo, sperando di avervi convinto ad intraprendere questo viaggio, che assolutamente vi consiglio.

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