Le notti di novembre sono toste: non fa freddo davvero, ma tutto sembra fragile. Il nuovo singolo di Geolier, Fotografia, sembra incarnare perfettamente questa sensazione.
La descrizione della delicatezza di un gesto tenero ma inutile – una fotografia -, si traduce in una ballad dalle sfumature lo-fi che si rannicchia per ricordare o, forse, solo per capire cosa resta quando il ricordo si sfoca.
Geolier, con Fotografia ha aperto la strada al suo quarto disco, appena concluso in studio.
Non è un’anteprima come le altre – infatti è meno presente la classica configurazione del rapper partenopeo. Nel brano ci sono meno strada e meno rabbia, ma più intimità e dolcezza. Meno dichiarazioni e più confessioni.
Avevamo visto Emanuele indossare questi panni nel suo featuring con Ultimo e adesso, probabilmente, dobbiamo aspettarci una maturità emotiva che verte verso una nuova direzione. Una direzione in cui non c’è la volontà di dimostrare nulla perché all’intersezione tra background culturale forte dato dalle storie e dalle radici e la vulnerabilità del romanticismo c’è lui, con una nuova consapevolezza. Geolier non rinuncia alla sua identità, ma la espande.
“Si l’ammore è ’o cuntrario d’a morte… ce mettimmo ’int’ê guaje pecché ce fanno sentí criature”
Fotografia è un brano carnale: qui il dialetto diventa ancora di più significato intrinseco ed espressione complementare.
Il napoletano si fa lingua dei sentimenti: diretto, sanguigno, ma dolce come un ricordo d’infanzia, come una nonna che non conosce bene l’italiano. Si fa rafforzativo: ogni parola porta con sé un amore ponderato e pensato ed è pronunciata per disegnare un sentimento universale.
Fotografia anticipa quindi un nuovo capitolo del percorso artistico di Geolier.
Non una sterzata netta, però. Chi ha seguito la sua crescita lo avrà percepito subito: dietro la calma apparente, si sente ancora la fame di chi vuole esplorare altri territori.
È probabile che nel prossimo disco ci saranno più pezzi così ma la ricerca di Emanuele, sicuramente non si fermerà qui.
Intanto, noi prendiamo Fotografia per quel che è: un omaggio alla dolcezza, alla tenerezza.
Alla resa dolce di chi ha capito che ricordare non significa trattenere, ma lasciar passare la luce attraverso le crepe.
Fotografia è un piccolo atto di sincerità in un mondo che corre ed è da sempre proprio questo, forse, il gesto più rivoluzionario di Geolier: dire poco, ma dire vero.










