“Miao”, gli Zen Circus, una carezza per tutti i randagi

da | Lug 23, 2025 | Recensioni singoli

Ancora una volta, gli Zen sono riusciti a creare un'oasi per far sentire a casa chi si sente diverso.

L’ironia, la presa in giro dei propri difetti e la capacità di nascondere un universo dietro espressioni comuni: pilastri che sorreggono la musica degli Zen Circus da più di 30 anni ormai.

I pilastri della società moderna sono invece più cupi, fatti di cattiveria e stupidità miscelati insieme nella più pericolosa delle pozioni. Da qui nasce l’urgenza di descriverli in un album, “Il male”, in uscita il 26 settembre.

Il nuovo singolo Miao è arrivato senza preavviso, in una pausa pranzo di un giovedì qualunque, in barba a quell’industria che fagocita numeri senza apportare alcun nutrimento.

C’è un filo che lega la giovinezza disillusa all’età adulta, un sentimento sospeso tra impotenza e desiderio di riscatto. C’è un filo che lega Miao con “Ilenia”, e già soltanto questo potrebbe bastare ad emozionare chi da anni trova negli Zen Circus un porto sicuro:

“il brano è una lettera, anzi, un vero e proprio carteggio iniziato nel 2016; la prosecuzione del tema lanciato da Ilenia. Come in quel brano, Appino e M.d.m. si chiedono vicendevolmente come stanno dopo un lungo periodo di lontananza e contemporaneamente descrivono lo stato delle cose attuale, sia nella loro sfera privata che nel mondo che li circonda”.

Così raccontano il nuovo singolo gli Zen, che già ci avevano fatto capire le loro intenzioni con “È solo un momento”: un rock autentico, emotivo, quello che li ha fatti diventare i fratelli maggiori di tanti altri gatti randagi sparsi per l’Italia. 

La mente vola in fretta ai tempi di “Nati per subire”; a quella sensazione di sollievo nell’ascoltare le parole che avremmo voluto scrivere noi, se solo avessimo avuto le forze di manifestare la nostra esistenza, il nostro diritto a essere noi stessi.

Sono passati tanti anni, ma la capacità degli Zen Circus di leggere l’anima di chi sente sopraffatto dalle logiche della società non è cambiata. I modi e le parole non possono essere identici ai 3 ventenni che suonavano per strada, ed è naturale che sia così. Tra il diventare l’imitazione o l’evoluzione di sé stessi talvolta il filo è sottile: gli Zen hanno imboccato in pieno la seconda strada.

Oltre al nuovo album “Il Male” (Carosello Records), due eventi segneranno il ritorno della band. Non solo un tour autunnale di dieci date, a partire dal 28 novembre da Padova, passando per Milano, Torino, Firenze, Roma, Bologna, Molfetta, Senigallia, Napoli e concludendosi a Perugia, ma anche il tradizionale raduno Villa Inferno, in programma il 26 settembre al Vidia Club di Cesena. Per partecipare all’evento sarà necessario acquistare online, in copia unica e nominale, la musicassetta speciale Il Male – Villa Inferno Edition, ritirabile esclusivamente il giorno del raduno.

Il testo di Miao degli Zen Circus

Mi chiamo M. D. M., sì esatto, senza A

Sta per Mani Di Merda e non so mai che giorno è

La prima maschera che ho avuto era un sorriso e l’occhio afflitto

Non cerco una stanza, cerco una complicità

C’è chi si gloria di avere una grande empatia

Nella retorica del giusto ho perso identità

Spruzzavo la felicità sui muri quando ti vedevo

Poi è passato un treno, davvero

Ciao testa di cazzo, quanto tempo, come stai? Che cosa fai?

Hai sempre una montagna in petto oppure vivi alle Hawaii?

Volevo dirti solamente che non sei mai andata via

Da questa età, da questa testa mia

Da questa stupidissima alchimia

Aspettando la fine del mondo, aspettando Godot

Aspettando che i gatti di razza si addormentino… miao

Gironzolavo sopra il tetto della mia mediocrità

Me ne fregavo altamente di essere ultima

I quattro ciuffi colorati e mezza canna sono un bluff

Sarei stata borghese comunque

Ciao testa di merda quanto tempo, come va con la psoriasi

Sulle ginocchia, sui polpacci e sopra ai gomiti?

Volevo dirti solamente che ti ho cancellata via

Da questa età da questa testa mia

Da questa stupidissima anarchia

Sei bella tanto quanto una bugia

Prima la dici e poi la getti via

Aspettando che cambi il mondo attraverso l’oblò

Aspettando che i gatti randagi ci conquistino… miao

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