La musica è una presenza costante nella nostra quotidianità. C’è nei giorni speciali, quelli che vogliamo ricordare per sempre. C’è nei momenti di solitudine, quando cerchiamo conforto in una canzone. È la colonna sonora invisibile delle nostre giornate, capace di raccontare chi siamo, anche quando non riusciamo a dirlo ad alta voce.
E poi, quando c’è bisogno di unirsi o di celebrare qualcosa più grande di noi, la musica si fa strumento collettivo: voce del dissenso, rifugio per chi si sente ai margini, megafono per chi vuole esistere con orgoglio.
Perché, diciamolo chiaramente: la musica non è solo intrattenimento. È una forza che crea connessioni, dà voce a chi spesso non ne ha, immagina un futuro diverso. È uno strumento potentissimo, capace di trasformare un’emozione in un coro, un pensiero in una rivoluzione. Ed è anche per questo che ha sempre avuto un ruolo centrale nei momenti di cambiamento.
Pride Month: musica, identità e resistenza
Non sorprende, quindi, che musica e Pride siano così strettamente legati. Il Pride Month, che ogni giugno celebra l’orgoglio LGBTQIA+, è molto più di una festa: è visibilità, lotta, affermazione. E la musica è lì, al centro di tutto. Non come semplice colonna sonora, ma come parte viva dell’identità di chi scende in piazza.
Molti artisti hanno preso parte ai Pride in giro per il mondo, prestando la loro voce – letteralmente e simbolicamente – e salendo sui palchi come testimoni e alleati, offrendo la loro arte, portando un messaggio forte e chiaro: la libertà non è negoziabile, la diversità è bellezza, la visibilità è necessaria.
Pride Month 2025
Il Pride Month 2025 non farà eccezione. In tutto il mondo, concerti, parate e talk animeranno città piccole e grandi, creando spazi di visibilità e ascolto. Da New York a San Paolo, da Berlino a Milano, ogni Pride sarà un grande abbraccio collettivo dove musica, persone e colori si fondono in un unico messaggio: siamo qui, e ci meritiamo di essere ascoltati.
Anche in Italia il calendario è ricco. Le parate si terranno il 7 giugno a Torino, poi il 14 giugno a Roma con Rose Villain come madrina, e Genova. Il 21 sarà la volta di Bari e Palermo, mentre il 28 giugno Milano e Bologna. Napoli il 5 luglio. Per tutto il mese, però, ovunque ci saranno eventi musicali, performance live, talk, momenti culturali e spazi di incontro.
In fondo, il Pride è un grande palco. E la musica, con il suo potere di unire e comunicare, resta uno strumento insostituibile per dare voce a chi vuole farsi sentire e per celebrare il diritto di essere semplicemente sé stessi.










