Non c’è primavera senza il Concertone del Primo Maggio, l’imperdibile appuntamento che ogni anno riunisce gli addetti ai lavori dello spettacolo e non.
Organizzato dai tre sindacati confederati italiani CGIL, CISL e UIL, il Concertone riunisce dal 1990 centinaia di migliaia di italiani in piazza San Giovanni in Laterano per festeggiare con una maratona musicale lunga diverse ore.
È considerato il più grande evento gratuito di musica dal vivo in Europa: ma qual è la sua storia?
Nel 1990 i sindacati sopracitati, mossi dal desiderio di educare il pubblico a una maggiore sensibilità riguardo i temi del lavoro e dei diritti dei lavoratori, decisero di allestire una manifestazione canora che riunisse tutti i generi e tutte le sfaccettature della musica italiana: dalla musica d’autore al pop, dal rock all’indie, persino l’elettronica.
Il Concertone, quindi, si propone ogni anno da tre decenni di rinfrescare la memoria degli italiani su concetti sociali fondamentali anche molto attuali, come il precariato e l’inclusione sociale, rendendo il Primo Maggio non solo un giorno di festa, ma anche di riflessione.
Molti artisti hanno usato questo palco per lanciare dei messaggi molto forti che spesso hanno portato alla censura. Nel 1991, Elio e le Storie Tese, anziché presentarsi con un brano, misero in musica un’inchiesta de L’Espresso che denunciava la corruzione politica, citando esplicitamente nomi e cognomi dei coinvolti, tra cui quello di Andreotti. Daniele Silvestri, nel 2003, lanciò frecciatine per niente velate al governo di allora, costringendo la produzione a un collage tanto creativo quanto strategico. Nel 2013, Luca Romagnoli, frontman dei Management del Dolore Post Operatorio, cercò di informare il pubblico sui temi del sesso protetto e della contraccezione sollevando un preservativo come se fosse un’ostia e inscenando una parodia liturgica, per poi rimanere completamente nudo una volta accortosi della censura in corso.
Uno dei casi più eclatanti è quello del discorso di Fedez del 2021, in cui ha denunciato l’ostruzionismo della Lega e di esponenti antiabortisti nei confronti del DDL Zan. Prima del suo intervento, il rapper ha denunciato i tentativi di censura da parte della Rai, affermando di essere stato invitato a modificare il contenuto del suo discorso per omettere riferimenti a partiti e nomi specifici.
L’evento, inoltre, apre le braccia alle nuove leve del panorama musicale italiano attraverso il contest 1MNEXT.