Romanticizzare la dipendenza affettiva non è una buona idea

da | Apr 28, 2025 | News

L'educazione affettiva passa anche dalle canzoni. O quantomeno dal riconoscere come i testi trattano un argomento.

Dal momento in cui abbiamo pensato di scrivere questo pezzo alla sua effettiva pubblicazione ci sono stati 4 femminicidi accertati.

Non sono passati mesi, ma una manciata di giorni.

Avremmo sperato di arrivare tardi, di parlare di un argomento passato, ma l’attualità è un costante, impietoso monito.

Abbiamo avuto anche il tempo di imparare che colpire con 75 coltellate l’ex-fidanzata, dopo averla tramortita con calci e pugni e caricata in macchina, non sono atti di crudeltà, ma di inesperienza.

Certo, in senso giuridico l’accezione di crudeltà è diversa da quella etico-morale, ma quando alcune parole di una sentenza fanno rabbrividire diventa difficile razionalizzarle.

«non aveva la competenza e l’esperienza per infliggere sulla vittima colpi più efficaci, idonei a provocare la morte della ragazza in modo più rapido e “pulito”, così ha continuato a colpire, con una furiosa e non mirata ripetizione dei colpi, fino a quando si è reso conto che Giulia “non c’era più”»

Caso Turetta, Omicidio Cecchettin

Dal 1° gennaio ad oggi sono 12 i casi di femminicidi che vedono come colpevoli partner, ex-partner o altri uomini ossessionati dalla possessione di una persona. Non mostri, ma uomini come noi, come te che stai leggendo, come chi hai affianco, come il tuo migliore amico, tuo fratello o il tuo fidanzato.

Il legame tra dipendenza affettiva e femminicidio non può certo ridursi a un rapporto causa-effetto; la prima può essere però perfettamente inquadrata come fattore di rischio per il secondo.

Non tutti i dipendenti affettivi sono patologici, non tutti i dipendenti affettivi patologici sono assassini. Ma una parte di questi possono diventare sia l’uno che l’altro, con risvolti evidentemente tragici.

Saper riconoscere la dipendenza affettiva, vederne i contorni ed essere consapevoli della sua pervasività è il primo passo per interrompere un pericoloso effetto domino.

La responsabilità dell’educazione sentimentale è senza dubbio addossabile soprattutto agli uomini, ma saper riconoscere dinamiche pericolose diventa tristemente fondamentale anche per le donne che vogliono salvarsi la vita. Ripetiamo, non perché sia loro responsabilità, tutt’altro. Solo per riuscire ad allontanarsi in tempo da chi quella responsabilità ce l’ha ma la ignora.

Le canzoni possono guidare (anche) la dipendenza affettiva

Inconsciamente, in maniera di certo non intenzionale, anche i testi di alcune canzoni romanticizzano la dipendenza affettiva, trattandola non come un incipit pericoloso o una dinamica malsana, ma come un dolce ricordo in cui cullarsi.

Questo articolo non vuole in alcun modo puntare il dito verso certi brani o artisti, quanto piuttosto mostrare quanto sia semplice e comune parlare di dipendenza affettiva considerandola innocua. Le canzoni citate non hanno nulla da condannare, ma è bene che chi ascolta abbia la consapevolezza di avere davanti una descrizione romanzata di una dinamica pericolosa. A volte il malessere romanticizzato è palese (tipo “Ti amo o ti ammazzo” di J-Ax), altre volte è un po’ più difficile da riconoscere.

La nostalgia è potente, bisogna fare attenzione a come si racconta

(Insomma) ti sembra la maniera

Che vai e mi lasci qua?

Non so più come fare senza te

‘Sta vita non è vita senza te

“Balorda nostalgia”, Olly

Ti ho detto che

non posso stare senza di te

Che manderei tutto

a fanculo senza di te

“Nostalgia”, Blanco

Sanremo 2025 ci ha dato un altro esempio: lasciare andare e dimenticare a volte è molto meglio

E camminare in strada con lo sguardo verso il basso

Cercando le risposte tra i tuoi passi sull’asfalto

E chiedersi se credi davvero in qualche cosa

Se non lasciarti andare fa più male o più paura

Ma io no non ti dimentico

Io no non ti dimentico

“Non ti dimentico”, Modà

Anche il passato è ricco di esempi, tra il minimizzare le aggressioni e il celebrare lo stalking

Che hai chiamato la volante quella notte

e volevi farmi mettere in manette

solo perché avevo perso la pazienza

“Bella Stronza”, Marco Masini

So dove passi le notti (io saprei)

È un tuo diritto (potrei)

Io guardo e sto zitto (amarti)

Ma penso di tutto (io saprei)

Mi sveglio distrutto

Però, io ci provo (potrei)

Ti seguo, ti curo (amarti)

Non mollo, lo giuro

Perché sono nel giusto

“Ricominciamo”, Adriano Pappalardo

Anche nella visione femminile il racconto della dipendenza affettiva esiste, seppur in un pezzo meraviglioso

Se perdo te, cosa farò?

Io non so più restare sola

Ti cercherò e piangerò

Come un bambino che ha paura

M’hai insegnato a volerti bene

Hai voluto la mia vita, ecco, ti appartiene

Ma ora insegnami, se lo vuoi tu

A lasciarti, a non amarti più

“Se perdo te”, Patty Pravo

Esempi virtuosi

“Nessuno” di Fabri Fibra è un testo difficilissimo, che prova a descrivere i pensieri di uno stalker omicida. Una canzone disturbante e ambiziosa.

«Il femminicidio in Italia è un problema. Ho provato a raccontare quello che la cronaca non mostra, la persona alla deriva»

Fabri Fibra

Ancora più tragico, forse, è l’epilogo di “Colpo di Pistola” di Brunori Sas. Parliamo di un altro brano che, con una delicatezza spaventosa e un contrasto unico tra andamento e parole, entra nella testa di un femminicida descrivendo immagini terribili, prima di culminare col suicidio del protagonista. Il ritmo allegro e leggero dà una connotazione ancora più inquietante a questo capolavoro di Brunori.

E poi perché l’ho fatto, non lo so

Forse per non sentire ancora un altro no

Uscire dalla sua bocca dorata

Prima l’ho uccisa e dopo l’ho baciata

“Colpo di Pistola”, Brunori SAS

Guardando indietro nel tempo, troviamo nel testo di “Minuetto” di Mia Martini una descrizione struggente di un rapporto disfunzionale, in cui la parte femminile è totalmente soggiogata a quella maschile e in balìa dei desideri dell’uomo. L’andamento del brano accompagna alla perfezione il testo, tracciando i contorni di un’inquietudine che esplode verso dopo verso.

Emerge però una forte consapevolezza:

Io non so l’amore vero che sorriso ha

“Minuetto”, Mia Martini

Facendo un salto dal passato al presente appena nato, arriva Franco126 a regalarci un manifesto di consapevolezza e una lezione di accettazione della malinconia. 

Un rapporto che finisce lascia strascichi emotivi, è chiaro, ed è naturale sentire una spinta a correre verso ciò che abbiamo amato. La maturità sta nel comprendere come gestire questa spinta e le sensazioni che accompagnano quei momenti.

Ma tra tutti i futuri possibili

Il destino ha scelto quello in cui dividerci

[…]

E anche se ho chiuso, ho imparato a conviverci

“Futuri Possibili”, Franco126

Come si tratta la dipendenza affettiva?

La musica ci influenza, che ci piaccia o meno, che ci crediamo o meno. Anche il dettaglio più insignificante può contribuire ad assurdi effetti farfalla. Spesso l’opinione pubblica ha dibattuto dei testi del rap e dell’influenza che possono avere, soprattutto sui più giovani.

La differenza può risiedere nella consapevolezza di ciò che ascoltiamo, nel saper riconoscere quello che un testo ci stimola e comprendere come ricevere e gestire quelle sensazioni.

Arrivati a quel punto, le parole delle canzoni saranno un fattore di rischio molto ridimensionato.

Un processo che può partire dagli artisti, seguendo gli esempi virtuosi qui citati, ma anche dagli ascoltatori.

La Playlist di Cromosomi