“Canerandagio – Parte 1” di Neffa è un disco senza compromessi 

da | Apr 18, 2025 | Recensioni album

"Il ritorno del guaglione sulla traccia”, pioniere dell’hip hop e del soul italiano.

L’attesa è finita: a distanza di ben 4 anni dal suo ultimo album (non hip hop, bensì sperimentale e in napoletano) “AmarAmmore”, Neffa torna con Canerandagio Parte 1, fuori dalla mezzanotte del 18 aprile su tutte le piattaforme.

Anticipato dalla title track in collaborazione con Izi, dall’arrogante q.b. “Littlefunkyintro”, ma anche dalle short clip sulle collaborazioni del disco (una vera chicca a mo’ di brevi reportage behind the scenes), Canerandagio – Parte 1 arriva al grande pubblico per scrivere un nuovo pezzo di storia della musica, senza però la presunzione di volerlo fare, anzi.

Siamo stati al preascolto del nuovo progetto da BASE Milano, nelle sue musicRooms, e abbiamo avuto l’occasione di ascoltare tutto quello che il “guaglione sulla traccia” ha messo dentro il suo nuovo disco durante un mini talk tra addetti e fan. 

La definizione di Canerandagio per Neffa

Canerandagio, incapsula una metafora estremamente chiara e incisiva: ingloba tutto ciò che Neffa è stato in circa un quarto di secolo, 7 dischi ed è tutt’oggi: sperimentatore, schietto, libero dai compromessi, dalle etichette musicali, guidato da forti esigenze espressive. Siamo davanti a un progetto che non ha l’intento di essere una mera “operazione nostalgia”, ma nemmeno un disco che prova forzatamente a connettersi alla frequenze discografiche odierne. Siamo piuttosto in una terra di mezzo in cui le radici affondano nell’hip hop che ha segnato una generazione e in cui i frutti danno vita a nuove strade sperimentali.

«Io sono sempre stato uno che andava controcorrente, per dirla semplice, e credo che dentro di noi ci siano creature ben più libere di come poi la società vuole vendere l’immagine di noi stessi. “Canerandagio” perché non voglio seguire un percorso già probabilmente scritto»

«Amo le basi trap. Non volevo fare un revival, né trovavo sensato fare un disco fingendomi il diciottenne di turno su basi che amo. Mi sono detto una cosa: c’è un modo anatomico in cui io faccio musica, forse nel tempo non se n’è più fatta tanta, magari nei contesti più underground sì. Io volevo fare una cosa che non si sente più tanto, un po’ grezza, un po’ sporca, disallineata con ciò che va ora»

«Per me la regola è: il disco non lo faccio a meno che non sia frutto di un processo che mi cambia. Io non provo a pensare cosa piace. Io faccio il disco perché “il disco fa me”. I dischi mi cambiano sempre, quando finisco sono un’altra persona. Il giorno dopo che ho scritto “Molto calmo” mi sono svegliato e mi sembrava di aver visto 7 strizzacervelli per 6 mesi tutti i giorni. Quindi, io il disco lo faccio per me, poi dal momento che decido di portarlo agli altri è ovvio che voglio parlarne con gli altri»

Generazioni e penne a confronto

Una scelta estremamente interessante è quella di aver selezionato determinati feat., viaggiando attraverso generazioni disparate e penne diametralmente differenti. Nonostante ciò, in Canerandagio – Parte 1 si percepisce un’autentica sinergia venutasi a creare tra Neffa e icone senza tempo (come Fabri Fibra, Noyz Narcos), fino alle nuove promesse (come l’enfante prodige Ele A, Joshua o Joan Thiele). Impossibile non nominare tra le scelte fuori dal coro anche il feat. con Myss Keta, per cui forse i puristi del genere potrebbero a primo impatto storcere il naso.

Per quanto ci riguarda, Canerandagio – Parte 1 è un progetto che va scrutato, ascoltato, compreso e interiorizzato. Sappiamo cosa fare nell’attesa della parte 2 e della vera e propria celebrazione dell’artista che avverrà il 5 novembre all’Unipol Forum con UNIVERSO NEFFA.

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