Brunori Sas a Roma: tra poesia, ironia e polpettoni di zia Giulia

da | Mar 21, 2025 | #Cromosomiintour

Alcune notti la musica non è solo colonna sonora, ma bussola emotiva: ti prende per mano, ti trascina tra risa e lacrime, ti fa sentire parte di qualcosa di più grande.

Ci sono concerti che vanno oltre la semplice esecuzione musicale: diventano stanze in cui la memoria si mescola con il presente, dove il pubblico non è spettatore ma co-protagonista. Il 19 marzo, al Palazzo dello Sport di Roma, Brunori Sas ha aperto le porte di una di queste stanze, accogliendo migliaia di persone in un viaggio che ha intrecciato nostalgia, risate e commozione. Tra un aneddoto surreale e una riflessione intima, il cantautore calabrese ha trasformato il live in un’esperienza totale, capace di abbracciare ogni sfumatura dell’esistenza.

Un cognome che diventa destino

Dietro Brunori Sas non c’è solo un nome d’arte, ma una scelta identitaria, un filo che lega l’infanzia all’età adulta, la provincia alla grande musica. Dario Brunori ha voluto rendere omaggio alla vecchia azienda di famiglia, la Brunori S.a.s., trasformando quel marchio imprenditoriale in un sigillo poetico. Il risultato? Un cantautore che ha fatto dell’autenticità il suo manifesto, cucendo parole su melodie come si cuciono i ricordi sulla pelle.

Un sipario che si apre sulla vita

L’inizio del concerto è un colpo di teatro. Le luci restano accese, il palco è vuoto, e poi lui, solo, intona Il Pugile, quasi a volerci ricordare che, prima di ogni vittoria, c’è sempre una battaglia interiore. Poi la band lo raggiunge, e la serata prende il volo.

Si passa dal mordace Il morso di Tyson al sorriso collettivo di Pomeriggi catastrofici, introdotta da un’irresistibile digressione culinaria su zia Giulia e il suo leggendario polpettone. Ma è con Come stai? che l’atmosfera cambia: la dedica al padre, proprio nella serata della Festa del Papà, lascia un nodo in gola. E quando la voce della figlia si intreccia alla sua, il silenzio diventa un respiro comune, un momento da portarsi a casa.

Cabaret sentimentale e riflessioni esistenziali

Un live di Brunori Sas è un teatro dell’anima. Le scenografie, essenziali ma evocative, accompagnano un racconto che oscilla tra confessionale e stand-up comedy. Tra una battuta sulla democrazia e una riflessione sui sogni di gioventù, la sua voce diventa quella di un amico che ti racconta la vita con quel misto di saggezza e leggerezza che ti fa ridere, ma anche pensare.

La serata si arricchisce dell’intensa presenza di Emma Nolde, che in Costume da torero si lascia trascinare in una tarantella elettrizzante. Ma il momento più inaspettato arriva poco prima di Per due che come noi: una proposta di matrimonio in diretta. Martina dice “sì” a Pietro, il pubblico esplode in un’ovazione e per un attimo la musica si fa da parte per lasciare spazio alla vita vera, a un amore che trova la sua colonna sonora perfetta.

Un finale che non vuole finire

Si avvicina la chiusura, ma l’energia è tutt’altro che in calo. La verità e Al di là dell’amore diventano inni corali, mentre Guardia ‘82 riaccende i ricordi di chi segue Brunori Sas dai suoi esordi. L’ultimo brano non è una fine, ma un passaggio di testimone: mentre il pubblico esce, tra voci che continuano a cantare e sorrisi che si scambiano emozioni, resta la certezza di aver vissuto qualcosa di unico.

Perché la musica di Brunori Sas non è solo da ascoltare: è un luogo in cui tornare, una stanza piena di storie in cui ognuno può ritrovare un pezzo di sé.

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