Potremmo parlare delle indagini, del suo ritiro, del perché, di cosa potrebbe davvero essere accaduto. Eppure Emis Killa, facendo uscire Demoni all’1 di notte di un qualsiasi martedì, ha scelto di mettere al centro la musica, anche se avrebbe potuto marciare sull’hype di questa situazione. Dunque, perché mai noi dovremmo essere da meno? Il brano necessita di qualche ascolto per essere interiorizzato, ed è esplicativo nel dare una conferma in particolare: si può andare (quasi) a Sanremo, senza snaturarsi troppo. Probabilmente, avrebbe potuto essere una delle sorprese di questa edizione del festival. Non lo sapremo mai.
Forse è Sanremo a non meritare Demoni
Sarà provocatorio, eppure per certi versi ci sono brani che, al di fuori dell’atmosfera chiusa del festival, possono trovare maggior respiro. Demoni è uno specchio sullo spleen di Emis Killa, e la bolla sanremese non ci avrebbe concesso il tempo per esplorare l’anima del brano. I tratti di angoscia, di perdizione del brano si sarebbero persi, probabilmente, dietro l’idea che la vetrina di Sanremo costringa qualsivoglia artista al pop, possibilmente vuoto di significato o quasi. Il rapper di Vimercate ha rimesso al centro del palco la musica, spostando di nuovo l’attenzione da un’accusa che ha solo provocato la sua auto-esclusione. Dopo la serie di eventi che ha portato a questo epilogo, questo pezzo assume ancora più significato.
Ed ecco che Emis Killa esce da tutto questo come l’artista bohémien, anche se chiaramente in maniera distaccata e moderna, rispetto all’originale significato del termine.
Sì, sono pazzo, lo so
Andrò all’inferno da solo
E sono fuori di me, ma ancora fatto di te
Sotto una pioggia di molotov
Queste quattro barre del brano sono esplicative, in tal senso. La situazione accentua ancora di più quel dire “andrò all’inferno da solo“, oltre al fatto che si è ritrovato effettivamente “sotto una pioggia di Molotov“. Scherzi a parte, tutta la diversità artistica e storica di Emis si riflette in questo brano, che aveva la chance di essere unico al festival, visto il suo background.
Un uomo solo contro tutti
Baci che sanno di fentanyl
Parole dette di getto che restano dentro
Come cento proiettili
Resta una sagoma a gesso per l’anima e poi
Torniamo a letto coi demoni
Parla al plurale, eppure nel brano Emis Killa è un uomo solo contro tutti. Non importa chi ci sia dall’altro lato, l’effetto devastante del rapportarsi umano è come se lo ricevesse e assorbisse soltanto lui. I riferimenti agli effetti delle droghe, l’eccesso dell’alcol, la sregolatezza sessuale sono solo figure, immagini in quello stile cinematografico che è pura identità nel caso di Emis. Demoni è un po’ come un Fontana, una rappresentazione degli squarci di un’anima dannata.
E sembriamo due randagi, litighiamo da ubriachi
Lo facciamo sui binari, tra i vagoni abbandonati
E mi fotti la testa, sei l’ecstasy e il mescal che non fanno dormire
Sul red carpet di vetri e il volume illegale
Puro eccesso, in musica, sul palco di Sanremo. Così avrebbe dovuto essere, anche col rischio di perdere tutto nel vortice del banale, del riconoscibile, del semplice. Demoni è invece il più impuro dei ritratti di Dorian Gray, uno dei Fiori del male. Il tutto, incorniciato da un’espressione musicale che punta più al suono, rispetto a quella a cui ci ha abituati Emis, mantenendo però il rap. Se il ritornello cantato con la strofa ritmata non è di certo un’invenzione del rapper di Vimercate, sicuramente l’atmosfera generale del brano avrebbe potuto dare nuove sensazioni ad un pubblico che quasi si è dimenticato cosa sia provarne.
La solitudine dei numeri primi
Probabilmente, ad aver davvero perso, è solo la musica. Perde, perché invece di sostenere la libertà di espressione, un certo politico si è esposto, con poco acume, contro un’intera generazione di artisti, andando contro uno solo. Perde, perché si è preferito, come succede da tempo, non comprendere il rap, preferendo additarlo come diverso, sbagliato, inferiore. Perde, perché uno dei brani che poteva garantire la diversità al Festival non verrà portato in gara. Non si può additare nessuno per questo, proprio perché, almeno all’apparenza, la decisione è stata presa dall’artista stesso. Eppure, dopo aver conosciuto Demoni, in molti si chiederanno come sarebbe stato sentirla sul palco dell’Ariston. Non possiamo saperlo, oramai.
Però possiamo dire che, in un modo o nell’altro, la musica vincerà. Assieme a Demoni, Emis Killa ha annunciato anche EM16, che dovrebbe essere uno show simile a quello portato sul palco di Fiera Milano Live lo scorso settembre.