Tra le ultime uscite musicali del venerdì, AMARSI PER LAVORO, nuovo singolo di Mazzariello e uno dei 24 brani meritatamente selezionati per la gara di Sanremo Giovani 2024, non passa inosservato.
L’artista campano classe 2001 l’avevamo lasciato con il suo ultimo EP “ANTISOMMOSSA”, bigliettino da visita che gli ha permesso di ritagliarsi un posto nella cerchia degli artisti Gen Z più promettenti della scena musicale italiana. L’abbiamo poi beccato anche il terzo giorno del MI AMI lo scorso maggio (lo stesso dell’incredibile performance dei Phoenix). Abbiamo avuto modo di testare la sua ironia, oltre che la sua disinvoltura sul palco, chiacchierando nel backstage post esibizione.
Ma torniamo a oggi, e notiamo come Antonio con AMARSI PER LAVORO abbia fatto un ulteriore upgrade: l’artista prova a fare ordine nei pensieri attorcigliati di una generazione e ci riesce accuratamente.
In AMARSI PER LAVORO, Mazzariello racconta in maniera autentica il rapporto tra relazioni amorose e quotidianità, con un pizzico di dolceamaro in bocca e attraverso l’evocazione di immagini d’altri tempi, come le automobili dei nostri genitori.
Emergono l’incertezza del costruire in due una progettualità in una società iper individualista, in cui la relazione con l’altro molto spesso viene messa in secondo piano rispetto agli studi, alle esperienze lavorative, alle occasioni all’estero.
E allora concepiamo anche il rapporto a due come un impiego part-time: stiamo davvero vivendo un’epoca in cui dobbiamo con tutte le forze provare a trovare un equilibrio tra realizzazione personale e affettiva? Amare è diventato a tutti gli effetti un lavoro?
Questi solo alcuni degli spunti che potrebbero portare l’ascoltatore a immedesimarsi nel testo del pezzo. La potenza del brano di Mazzariello risiede proprio in tutto questo, nel racconto della vertigine che può provocare l’amore quando ogni giorno si sceglie di dare più pezzettini di se stessi all’altro, in una società in cui nessuna vulnerabilità è concessa.