Il baby fenomeno del rap italiano, dopo tre date intense a Milano, è pronto a tornare con la deluxe de “I nomi del diavolo”(presumibilmente). Questo nuovo progetto si chiamerà Tutti i nomi del diavolo, e sembra proprio un completamento del disco precedente, dal filo abbastanza chiaro. Dopo aver lasciato qualche strofa in giro (in particolare in “Containers” di Night Skinny), parliamo di una possibile nuova riconferma per l’artista pugliese. In ogni caso, per anticipare questa nuova grossa uscita, nella notte di venerdì Kid Yugi ha rilasciato Donna, il suo nuovo singolo, dal titolo autoesplicativo, se consideriamo l’atmosfera creata dall’album in cui sarà contenuto. Ma ora, vediamo di cosa si tratta.
Croce e delizia, donna.
Il tormento interiore dovuto ad una relazione d’amore, in corso o conclusasi, è un must nella musica italiana. Kid Yugi non ha fatto eccezione, anzi, già ne “I nomi del diavolo” avevamo diversi brani in questa direzione (“Eva”, “Lilith” per dire). Il brano Donna segue questo trend, una poesia rabbiosa, a cuore aperto, in direzione di una fantomatica lei, di cui non conosciamo nome e volto con sicurezza. Nonostante questa mancanza, ascoltando attentamente il testo della canzone, siamo in grado di delineare una figura, un identikit o comunque un processo comportamentale. Come Lazza, quando di “100 messaggi” disse che è un pezzo che ha un nome ed un cognome per ognuno, così Kid Yugi ha creato un brano con le stesse prerogative.
Donna ha un nome per l’artista di Massafra, così come permette ad ogni ascoltatore di associare una persona “speciale”. L’angoscia, il rimpianto, il dolore sono i concetti chiave che vengono a galla, proprio per trascinare chiunque abbia il cuore aperto all’ascolto in un baratro, che non tutti possono aver sentito. In controtendenza con altri, Kid Yugi ha facoltà e sceglie la reciproca distruzione, il cupo, quel pensiero di amarsi fino a distruggersi. Diciamo distruggersi, perché nonostante questa canzone viva attorno ad una donna, una partner, il coltello non è mai nelle mani di uno. L’errore da un lato, poi dall’altro, fino allo smembramento dell’amore. La forza di un artista che sa esprimere il proprio talento è proprio qui, nella messa in musica di un’emozione.
Se parliamo solo di musica, l’ambiente della storia è giusto per inviare un messaggio forte?
Non si può guardare un horror in una stanza rumorosa, affollata, perchè perde tutto il suo effetto. Così come non si può amare se la mente è costantemente lacera, piena di rabbia e delusione. Due strofe semplici, un ritornello in stile Kid Yugi ma orecchiabile, accogliendo in parte ciò che richiede lo show business. Non si è snaturato, mantenendo il rap al centro, eppure riteniamo che la formula utilizzata da Kid Yugi per Donna sia quella giusta. Se l’arte ha bisogno di essere ascoltata, vista, sentita per garantire la piena riuscita della sua essenza, questo brano ha enormi potenzialità.
La strategia di non renderla una goccia tra Tutti i nomi del diavolo, ma renderla viva prima del disastro, è azzeccata. Tutta la capacità espressiva di una canzone sentita, visiva oltre tutto, con questa formula semplice ma calzante, ha ottenuto così il rilievo che merita. Non conosciamo ancora le altre tracce di questo progetto, ma possiamo già intuire che l’ispirazione di un artista che rende musica ciò che sente non è finita. Donna è una dedica, una poesia antitetica rispetto all’amore puro, bianco, delicato. L’amore sporcato dagli sbagli, dall’odio e dalla diffidenza, è devastazione, un vero e proprio disastro.