ANXIETY e traparentesi si (e ci) raccontano in “SCRITTI A MATITA”

da | Ott 24, 2024 | NUOVE PROPOSTE

ANXIETY e traparentesi ci regalano SCRITTI A MATITA, un inno generazionale all'ansia di diventare grandi in chiave indie.

Le nuove proposte ci piacciono sempre, qui in casa Cromosomi. Ne abbiamo recensite tantissime negli anni, dei generi più disparati: dalle produzioni più indie immaginabili, a quelli decisamente hip hop. Oggi vogliamo portarvi un emergente (anzi, due) che ci sta gasando nell’ultimo periodo. Stiamo parlando di ANXIETY, che è uscito giusto qualche fa con il suo nuovo singolo SCRITTI A MATITA, in collaborazione con traparentesi.

ANXIETY e traparentesi, due emergenti giovanissimi che recepiscono gli insegnamenti dell’indie à la Chiello a piene mani.

Prodotta da Matteo Milita e distribuita da Artist First per Wholecar Music, SCRITTI A MATITA è un brano dalle sonorità pop elettroniche, con delle vene malinconiche molto spiccate, ma melodiche. Chitarra elettrica, synth, arpeggiatori, cori: tutto unito per una canzone che ti avvolge, che ti fa pensare, che ti fa mettere in dubbio delle cose, ma anche sentire la nostalgia di altre.

SCRITTI A MATITA racconta tutte le paure di una generazione, in particolare la GenZ: quella di crescere, di trovare il proprio posto nel mondo, di staccarsi dal nido e di diventare grandi. Perché ogni tanto vorremo tutt* tornare ad avere 18 anni, no? Avere come unici problemi la scuola, i litigi con i primissimi partner, le scaramucce con i propri genitori, l’odore della libertà, della patente. E invece, oggi ci ritroviamo con la paura di sbagliare, l’ansia di commettere errori, di non essere all’altezza di quello che il mondo ci richiede di essere.

Un periodo, quello della prima giovinezza, in cui possiamo ritrovarci con un nulla di fatto in mano: tutti i nostri sogni cancellati, come se fossero stati SCRITTI A MATITA.

E no, non è una paranoia di ANXIETY e traparentesi: è una vera e propria paga generazionale (se non intergenerazionale). Il sentirsi persi, il non sapere cosa verrà dopo, è completamente normale a ora, anche hai 35 anni. Non esistono più certezze, i due emergenti ce lo confermano anche in questo brano. L’unica cosa che possiamo continuare a fare è ascoltarci, ma anche ascoltare buona musica, perché no.

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