Nelle afose giornate estive, il 19 luglio, probabilmente in pochi si aspettavano di sentire un featuring come questo. Per un BroBro è il nuovo brano di Diss Gacha, che ha portato un ospite d’eccezione: Bresh, artista della Drilliguria, che è forse il collettivo che più si inserisce in un contesto di fratellanza tra i vari membri. Il collegamento da Torino a Genova diventa così realtà, unendo due modi di fare rap molto differenti. Da una parte abbiamo le metriche molto varie e tecniche di Diss Gacha, dall’altra troviamo invece la liricità di un artista come Bresh, che comunque non disdegna un ritorno alle proprie origini.
Per un BroBro si inserisce in un periodo complesso, dominato da uscite prettamente estive, che dunque seguono un certo sound, schemi dettati dal mercato. La verità di Diss Gacha è però spesso differente: non importa il periodo, né la richiesta del pubblico, la sua musica continua a seguire incessante quel filo rosso che ormai è ben delineato e visibile. Da questo punto di vista, Bresh poteva essere l’anello di congiunzione (ricordate “Parafulmini”, con Fibra ed Ernia?), eppure ha fatto una scelta diversa. Alcuni potevano aspettarsi che partecipasse al ritornello, magari accennando una direzione più melodica, altri ancora credevano che avrebbe spinto il pezzo in una direzione opposta (e magari anche poco coerente) rispetto all’immaginario dell’artista “principale”.
Nulla di tutto questo, Per un BroBro è un brano che è difficile prevedere in questo periodo, arricchito da una performance particolare di Diss Gacha e Bresh.
La strofa di Bresh è un tuffo nel passato, che però nelle sonorità mostra tutto quello che è il percorso fatto. Dopo “Oro Blu” lo abbiamo visto più partecipe in brani di altri artisti, che sono scorci di quello che potrebbe essere il suo prossimo progetto. Questa performance con Diss Gacha è la prova che ci sono ancora sia Andrea sia Bresh. Pur avendo ottenuto (e la riconosciamo) una grande crescita a livello artistico e musicale, capita ancora di sentire quell’ispirazione più vicina a un concetto diverso di rap (che, per dire, si vede in un brano ormai lontano nel tempo come “Step By Step”).
Ovviamente invece, dall’altro lato, troviamo la solita perfezione tecnica di Diss Gacha, che ormai si propone chiaramente alla scena come un abile fruitore della struttura di parole e frasi. Il suo stile è inconfondibile proprio perché, prima ancora del tema più o meno impegnato di un brano, riesce a ribaltare la visione sonora delle semplici parole. Ovvero, ciò che viene detto spesso diventa meno rilevante del modo, premiando dunque la musicalità e giocabilità degli elementi del testo. Per un BroBro è un regalo all’amicizia, a quei legami che il tempo diversifica e consolida, rendendoli eterni.
Proprio le differenze tra i due artisti sono il collante per quello che è il messaggio del testo: l’amicizia diventa legame fraterno.
Pago da bere ai miei amici perché mi danno la spinta
Per loro pago la villa del re, non una semplice villa
Sono hip-hop, leggo Forbes, non sto su YouTube
Scelgo un bro, bro, una hoe tienitela tu
Possiamo dire che, confrontata alla parte musicale, quella che riguarda il testo non è particolarmente originale, parlando della prima strofa almeno. In particolare quel classico binomio, ormai inflazionato nel rap, che distingue “i bro” da “le hoes”, poteva tranquillamente trovare diversa espressione. Come detto sopra, l’artificio tecnico è il centro della musica di Diss Gacha, proprio per questo probabilmente spesso troviamo meno curato l’aspetto puramente testuale.
Quindi fucked up, alziamo la voce nello stereo
Dentro a un jukebox mi farò sentire, dirò il vero
Per un bro, bro, passano le ore, farò mille cose
Per poche persone, per poche persone
Il ritornello è forse la parte che più sembra una pura dichiarazione di affetto nei confronti delle persone più vicine a lui. Forse è anche il punto migliore in cui inserire un attestato di stima, che troverà così maggiore risonanza.
Passiamo alla penna di Bresh, che è diversa, sottile e pura anche quando cerca un mood più “sporco”.
Per un bro darei tutto quel che ho
Una pacca sulla spalla prima e dopo il K.O.
Una sigla sulla felpa, la mia figa mi rispetta
Passo da fare il poeta a fare la persona schietta
Non ha le qualità tecniche al microfono del collega, eppure possiede una scrittura unica, che differisce da tutte le altre. Bresh ha una gran capacità di esprimersi, sia per quanto riguarda immagini più complesse, sia quando invece scende più nel dettaglio, nella cultura più vicina al rap.
Tu mi dai tutto senza pretendere
Ai primi live sotto senza la gente,
Tornavamo a casa, non c’è niente per me, né per te
Non guido io, guidi te
In questo passo finale della sua strofa sentiamo forse più la ridondanza, il cliché (“i live senza gente sotto il palco”, immagine che troviamo molto frequentemente nel rap), eppure, queste quattro brevi barre, riescono a semplificare e ammorbidire quella che è una strofa diretta, lanciata.
Cosa resta da questo brano? Per un BroBro non risponde al concetto moderno di hit, si propone più come una sorta di esperimento tra due artisti molto distanti a livello stilistico. Diss Gacha e Bresh non è una coppia che ci immaginiamo, finché non li sentiamo assieme sulla stessa traccia. Sicuramente possiamo parlare di un prodotto ben riuscito, in linea con la storia artistica dei due, oltre al fatto che ci ha, in parte, “restituito” un Bresh che non ci capita spesso di sentire.