I Tre Allegri Ragazzi Morti più vivi che mai, fuori il nuovo album “Garage Pordenone”

da | Apr 17, 2024 | Recensioni album

In una calda giornata di aprile Tre Allegri Ragazzi Morti rilasciano per La Tempesta Dischi il loro decimo album, Garage Pordenone. Garage Pordenone di Tre Allegri Ragazzi Morti è un ponte di collegamento tra passato, presente, e futuro. Una combinazione di parole che unisce Pordenone, storica città friulana che simboleggia il passato e luogo d’origine […]

In una calda giornata di aprile Tre Allegri Ragazzi Morti rilasciano per La Tempesta Dischi il loro decimo album, Garage Pordenone.

Garage Pordenone di Tre Allegri Ragazzi Morti è un ponte di collegamento tra passato, presente, e futuro. Una combinazione di parole che unisce Pordenone, storica città friulana che simboleggia il passato e luogo d’origine di Toffolo, Molteni e Masseroni; e garage nel senso letterale del termine, un luogo tangibile e comune ubicato a Milano, centro nevralgico ed assoluto presente del mercato musicale italiano. E futuro…

Garage Pordenone dei Tre Allegri Ragazzi Morti ha gli occhi rivolti al futuro

Diverse collaborazioni nel nuovo lavoro, decimo in discografia personale, di Tre Allegri Ragazzi Morti. Nelle sonorità emergono infatti le chitarre di Adriano Viterbini, Marco Gortana, Matteo Da Ros, in scrittura il contributo di Alex Ingram, Andrea Maglia e Wilson Wilson, ed alla produzione, ultimo ma non meno importante, Paolo Baldini, dubmaster di fama mondiale.

30 anni di musica vissuti a pieno per i TARM tra concerti, dischi, sogni e ambizioni. Le esperienze ed emozioni sono riunite sotto un’etichetta indipendente, La Tempesta Dischi, che ha consolidato il successo dell’ormai veterano trio friulano e che nel corso del tempo ha dato “vita” a buona parte della musica indipendente italiana.

Quest’anno la rock band compie 30 anni: 30 anni di musica ma è come se avessero iniziato ieri. I TARM hanno mordente da vendere: passano gli anni e le mode ma loro son sempre lì pronti ad andare avanti, resilienti e mai stanchi, quasi più forti di prima, con la loro estetica non immutata bensì versatile.

I TARM trattano temi importanti con stile (non sempre) energico ma sicuramente alternativo.

Prima del 12 aprile la band aveva già rilasciato due brani tratti dal nuovo lavoro: Ho’oponopono e La sola concreta realtà, profondamente diversi tra loro che denotano la peculiare diversità espressiva dell’album.

Buona dose di ottimismo con l’opener del disco: Ho’oponopono è una canzone contagiosa con ritmo incalzante e scatena la voglia di ballare. Un testo piacevole che descrive un mondo occidentale suggestionato da desideri mistici:

Riconosco un solo culto

il culto dell’amore

ma in fin dei conti soggiogato dal capitalismo e dalla visione consumistica della vita:

E non riesco a capire perché

Quel cretino è più ricco di me

Suoni di chitarre e picchiate sulle batterie accompagnano i nuovi personaggi che arricchiscono il campionario del trio friulano, come Jessica dislessica che vive la sua vita tra techno, rave party e stupefacenti. Impegno sociale e critica ecologista in Greta la bambina, innocente e credulona, che immagina pianeti che ridono e l’oceano a Venezia. Ci si scatena sulle note di L’oscena tra irriverenza e giochi di parole:

Di scena è l’oscena

che scema non è

con il suo fondoschiena

ribalterà la scena

Impossibile poi non citare La misura, brano incisivo-aggressivo, che scherza sulla caducità della vita e sul bisogno delle lenti con l’avanzare dell’età.

A queste composizioni contraddistinte dal ritmo travolgente si alternano episodi tristi e malinconici di altri brani. Il ritmo questa volta è più lento, rallentato, come se fossero delle ballate che viaggiano tra l’onirico e l’immaginario. La sola concreta realtà, ad esempio, spezza il cuore. Una canzone non d’amore ma che parla di amore, una forza incontrollabile che fa perdere qualunque cognizione di tempo e luogo:

profumato e incomprensibile

come quando ti abbandoni e ti addormenti

e sei dentro un’altra realtà

Magici suoni di chitarre in Fino a quando dura, in cui l’ansia del futuro, concreta e reale, è spazzata via da un invito del protagonista ad addormentarsi:

Quello che ti offro è di addormentarti

adesso fra le mie braccia

tutti gli stracci devi levarti

come fossimo dentro un igloo

in un clima di serenità e stabilità provvisoria. Vada come vada, fin quando dura:

Io non avrò che te

Tu non avrai che me

Oggi i Tre Allegri Ragazzi Morti continuare a regalare sensazioni nuove, dimostrando ancora una volta che il tempo, per loro, forse non passa mai. Il trio ha deciso di festeggiare il trentennale nel modo che probabilmente gli riesce meglio: è pronto a far vibrare gli animi dei fan nelle prossime tappe del tour estivo già annunciato.
Non resta che prenotare un biglietto per quella che sicuramente sarà una festa a base di Rock.

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