Le canzoni più belle da dedicare ai genitori dagli anni 2000 ad oggi

da | Ott 11, 2023 | News

Uno dei temi ricorrenti nella Musica è sempre stato quello dei genitori, a volte croci, altre delizie delle vite di ciascuno di noi. Il lavoro del genitore è probabilmente uno dei più difficili al mondo, non esiste un manuale delle istruzioni, soprattutto non ne esiste uno universale. Talvolta commettono errori  ma, salvo le situazioni di […]

Uno dei temi ricorrenti nella Musica è sempre stato quello dei genitori, a volte croci, altre delizie delle vite di ciascuno di noi. Il lavoro del genitore è probabilmente uno dei più difficili al mondo, non esiste un manuale delle istruzioni, soprattutto non ne esiste uno universale. Talvolta commettono errori  ma, salvo le situazioni di gravi inadempienze e inidoneità genitoriali, di cui purtroppo spesso ne vediamo esempi, assistiamo a una delle forme di amore più puro e incondizionato, racchiuso in ogni gesto, pensiero e azione.

Ricambiare questo amore non è sempre facile per un figlio. Da una parte perché alcuni di quei comportamenti non li capiremo mai (almeno finché non saremo noi stessi genitori), dall’altra perché genitori e figli vivono inevitabilmente dei periodi di scontro e allontanamento, ma a volte semplicemente perché non sappiamo esprimerlo a parole.

Ancora una volta la Musica ci viene in soccorso. Di seguito abbiamo raccolto alcune delle più significative canzoni italiane sui genitori, dagli anni 2000 fino ad arrivare ad un brano uscito qualche settimana fa e che ha ispirato il presente articolo.

1) Mamma & Papà, Alex Britti (La Vasca, 2000)

Un brano che racconta il rapporto con i genitori a partire dall’infanzia, descrivendo quella che sembra un’epoca lontana rispetto ai giorni nostri, una vita semplice, dove bastava poco per sentirsi felici. Nella seconda parte del brano, Alex si catapulta nella sua versione adulta, raccontando dell’affetto incredibile verso la famiglia, nonostante la distanza, unica vera ancora nei momenti di difficoltà. Nel 2000 avevo 7 anni, oggi a 30 capisco veramente il valore di certe parole. 

Hey, mamma, guardami adesso
sempre lo stesso figlio anche se non parliamo spesso
[…] 
tua unica missione era farmi stare bene
anche quando invece non era tutto a posto
mi guardavi sorridendo e soffrivi di nascosto
Quante volte vi ho pensati nei momenti più importanti
quando solo sopra a un palco affrontavo i miei giganti
quando in macchina di notte con l’Europa da scoprire
fare finta di star bene per non farvi preoccupare
quante volte ho detto basta ma chi me lo fa fare
però poi pensando a voi non riuscivo mai a mollare

2) PadreMadre, Cesare Cremonini (Bagus, 2002)

In questa playlist, non poteva mancare l’infinito Cesare, con un brano così iconico da essere ancora presente nella scaletta dei concerti, a più di vent’anni di distanza dalla sua pubblicazione. Una canzone che parla di ricordi, di mancanze e ovviamente di amore. Cremonini è uno di quegli artisti che trasmette il suo legame viscerale con la Musica e in questo brano racconta il suo allontanamento da casa per inseguire e realizzare il suo sogno. Una scelta inevitabile, ma un posto nel suo cuore è sempre stato (e sempre sarà) riservato alla famiglia.

E se son stato così lontano è stato solo per salvarmi 
Ma se una canzone che stia al posto mio non c’è
Eccola qua, è come se foste con me

3) Per Sempre, Ligabue (Mondovisione, 2013)

Con un salto di dieci anni, un brano dell’immortale Ligabue. Per quanto se ne dica, nella sua lunghissima carriera, Luciano ne ha sfornati di pezzi che sono entrati nel cuore delle persone e questo, a mio parere, è tra questi. Una canzone che sembra avvolta da quell’alone sfocato tipico del ricordo, ma allo stesso tempo indimenticabile per la fermezza delle immagini stampate ormai nella memoria. L’immagine più bella parla di unione nelle difficoltà, in quell’intimità del nucleo familiare che a volte rappresenta l’unico posto in cui possiamo sentirci liberi di essere vulnerabili.

Mia madre che prepara la cena, Cantando Sanremo
Carezza la testa a mio padre, Gli dice, “Vedrai che ce la faremo”
Per sempre, solo per sempre
Cosa sarà mai portarvi dentro solo tutto il tempo?
C’è un istante che rimane lì piantato eternamente

4) E yo Mamma, Coez (Faccio un casino 2017)

In quello che è uno degli album di maggior successo di Coez, una perla di dolcezza dedicata esclusivamente alla mamma. Emerge tutta la riconoscenza di Silvano verso una persona che ha sacrificato tutta se stessa per il figlio, con l’amore che solo una madre è in grado di dare. Punto di riferimento e luce nei momenti bui, non solo da bambino, ma anche in età adulta, fonte infinita di ispirazione e di amore. 

Vorrei coprirti di tranquillità
Tutti i momenti tristi dimmi chi te li ridà
Avessi un figlio vorrei dargli la metà di me
Solo la metà buona che è la metà di te

5) Management, Per i tuoi occhi tristi (Sumo, 2019)

Io sono un fan dei Management e questo brano mi era sempre piaciuto, ma è stato quest’anno che ne ho capito la vera essenza. Nell’ultima data romana del duo abruzzese, Luca Romagnoli ha raccontato che il brano era dedicato alla sua mamma, prematuramente scomparsa. Questa ha dato un valore completamente diverso ad un brano che improvvisamente si è rivestito di una carica emotiva struggente. Emerge il dolore, la mancanza, l’impossibilità di rassegnarsi davanti ad una perdita così importante.

Chissà se ti ritrovo
Chissà perché t’ho perso
Triste fiore nel deserto
Ti cerco e il sole brucia le mie spalle
Ho il cuore in fiamme

6) Lettera a mio padre, Il Tre (Invisibili, 2023)

In chiusura, dopo due canzoni dedicate alla mamma, ecco un brano dedicato invece al papà.  E’ stato il brano che ha ispirato la scrittura di questo articolo per quanto sono stato toccato dal suo primo ascolto. E’ la traccia che non a caso chiude Invisibili, il nuovo ultimo Album de Il Tre, e già dal titolo mostra le sue intenzioni. In apertura, un messaggio vocale del padre di Guido, che con la voce rotta dalla commozione apre il suo cuore. Non siamo abituati a vedere figure maschili che non hanno paura di mostrarsi fragili ed emotivi, Padri che riescono a manifestare senza remore e limitazioni l’affetto che provano verso i propri figli. Questo amore, così difficile da ricevere e da dare, queste parole che aprono il brano sono esattamente ciò che ogni figlio vorrebbe sentir pronunciare dal proprio padre.

Poi arriva Guido, con la sua lettera, a mettere per iscritto quello che invece noi figli non siamo mai stati in grado di rivelare ai nostri padri: l’ammirazione che proviamo nei loro confronti e la paura che abbiamo nella certezza di perderli. 

Vorrei che il tempo non fosse bugiardo
Vorrei che tu fossi per sempre, ma so che non ti avrò sempre al mio fianco
Vorrei spiegarti che mi hai dato il coraggio
E mi hai fatto uomo da quando mi hai detto: “Cresci, io me ne sto andando”
[…]
Ti amo pa’, spero che tu mi possa credere

Il rapporto genitori figli non è facile. Ci si scontra per diverse visioni del mondo, ci si allontana per esigenze di vita, si danno per scontate tante cose, rimpiangendo poi il poco tempo passato assieme, persi tra altre finte e insulse priorità. Ma l’amore reciproco è sempre lì e non passerà mai. A volte dovremmo solo sforzarci di condividerlo. 

E allora eccoci qui, a consigliare al noi stessi e alla nostra community di Cromosomi di mettere da parte quell’orgoglio e quella paura di essere fragili, di mettere da parte le scuse, di andare davanti ai nostri genitori manifestandogli il nostro amore.

E se proprio non riusciamo a parole, possiamo sempre invitarli ad ascoltare uno di questi brani.

La Playlist di Cromosomi