“Chiamami quando la magia finisce” di Tropico ci aiuta ad abbracciare i nostri demoni 

da | Set 29, 2023 | In Evidenza, Recensioni album

Stanotte è uscito Chiamami quando la magia finisce, l’ultimo album di Tropico. Davide Petrella si presenta sui suoi social con una frase breve ma incisiva:

“È importante avere una visione”

E non solo Tropico l’ha avuta questa visione -e probabilmente ne avrà diverse altre-, ma l’ha appena consegnata nelle nostre mani: Chiamami quando la magia finisce.

Tropico demolisce ad una ad una le nostre debolezze

Il disco di Tropico a tratti mi infonde allegria, quasi quasi avrei voglia di mettermi a ballare in questo istante, alle due di notte… ma poi mi soffermo sui testi delle canzoni ed allora eccolo lì l’amarcord, che mi travolge e mi lascia agonizzante. Tropico riesce a resuscitare anche il ricordo della mia situationship dell’asilo e so che ascoltando questo album anche tu vivrai le mie stesse sensazioni: mal comune, mezzo gaudio!

Tropico affronta il tema della perdita, dell’amore finito: quel tipo di amore -forse anche un po’ tossico, chi lo sa- che non riusciamo a lasciar andare. Fra le note delle canzoni si nasconde quella persona per cui andremmo in capo al mondo nonostante tutto e quei ricordi che ancora ci fanno sorridere quando li riportiamo alla mente, facendoci sentire Ubriachi di vita.

Alla fine dell’album mi sento compresa in ogni mia sfaccettatura. Arrivata all’ultima traccia, sono scesa a patti con le mie paure, i miei dubbi, la mia tristezza. Davide, parlando di sé stesso, descrive in parte anche me mentre, sdraiata passivamente sul divano, disegno la mia vita futura, a tratti incapace di ammettere anche a me stessa di non essere soddisfatta di ciò che ho al momento.

E immaginarsi lontano ma sono qui sul divano e resto qui a guardare televisione, televisione, solo televisione, televisione, niente di più

Chiamami quando la magia finisce è un viaggio in cui mi sento prima un’adulta e subito dopo un’adolescente in preda ad emozioni forse più grandi di sé: entusiasmo, paura, ambizione. Un momento prima sono innamorata e l’istante dopo ho il cuore spezzato, ma va bene così: tutto sommato è proprio questo che ci fa sentire vivi, è questa complessità intrinseca che ci rende umani. È umano amare forte, amare male, essere tristi, insoddisfatti, sognare lidi esotici ed essere stupidamente felici. 

Un album completo e sfaccettato sotto ogni punto di vista

Fra i featuring appaiono artisti come Franco126, Mahmood e Cesare Cremonini ma i sound, seppur diversi, si mescolano in una commistione variegata di stili che si arricchiscono senza mai scontrarsi, confermando quanto Tropico sia poliedrico ed eclettico.

L’ulteriore conferma ci arriva dall’uso del  dialetto napoletano, mai invadente ed esagerato: è un ennesimo pretesto per arricchire il progetto e per ricordarci che Napoli, città d’origine dell’artista, è “il centro”, l’origine ed il punto fisso a cui tutto ritorna. 

È un album intriso di un’estetica romantica che si ritrova nelle parole, nei suoni e nelle immagini evocate e che raggiunge il suo acme con tracce come Fiori  e M’arricordo e Te, rispettivamente featuring Joan Thiele e Raiz.

Insomma, Chiamami quando la magia finisce è la cronaca di una visione a cui Tropico è riuscito a dar voce egregiamente: è la storia di un progetto profondo, complesso e completo che, se non si fosse capito, mi ha letteralmente rubato il cuore.

E non c’è nessuno che riesca a capirti davvero

Caro Tropico, permettimi di dissentire: tu con questo album mi (o ci?) hai compreso straordinariamente.

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