Fuori dalla cameretta si respira l’Olimpico. BLANCO, anno 2003, da pizzaiolo a fuoriclasse.
Dopo la parentesi Sanremo, che molti avevano tradotto in un declino del successo del cantante, Riccardo Fabbriconi si rimette in gioco dimostrando bravura, umiltà, talento e grandezza. Un traguardo, quello dell’Olimpico, a cui diversi non avrebbero mai neanche osato aspirare, ma che adesso, per il ragazzo bresciano, diventa finalmente realtà.
E’ il 4 luglio del 2023. Roma pullula di gente che ha voglia di musica e, probabilmente, anche di risposte. Il palco, nel mezzo dello stadio, accoglie le 40 mila presenze con una scritta motorizzata ed in led dinamico che racchiude, non solo significato dell’ultimo disco dell’artista, ma anche una vera e propria dedica di Blanco alla capitale: INNAMORATO.
Mi sono sempre voluto sentire di Roma, mio padre è di qui.
Voi siete la mia famiglia, questa è per voi
La commozione di Riccardo è evidente:
Vorrei uscire da qui e darvi un’emozione. Farvi divertire, ma anche farvi riflettere.
Mi viene da piangere
Una scaletta studiata
“Anima Tormentata” è il brano che apre il concerto, il quale vanta una setlist pensata per includere il meglio del repertorio di Blanco: dalle hit di grande successo di “Blu Celeste” fino ad arrivare ai brani recenti di “Innamorato”.
Romantico e selvaggio, delicato e irruento, scuro e innocente: il giovane Fabbriconi riesce con naturalezza a plasmare ed esorcizzare l’urgenza delle proprie emozioni, positive e negative, attraverso la musica, uno spazio vitale in cui raccogliersi e sfogarsi.
“Un Briciolo di Allegria”, il pezzo che vanta la collaborazione con Mina, trascina il pubblico dell’Olimpico in un’atmosfera anni 60 (“parapapapapapapa!”) colma, comunque, di sonorità moderne e complesse.
Le atmosfere gothic dell’allestimento
Il palco, allestito in pieno “stile gotico”, si ispira nello stile e nel lettering al tatuaggio che Blanco ha inciso sulla schiena. Lo show è pensato dall’artista assieme all’architetto Fabio Novembre e al suo Studio, che hanno immaginato e curato il concept dell’allestimento dell’intero tour. L’impianto total black fortemente simmetrico, vede sui lati due schermi sagomati ad arco a sesto acuto e due passerelle per raggiungere ancor meglio il pubblico.
Ancora più avanti, una pedana romboidale, dotata di lift, e che ricorda un diamante, permette l’ingresso degli elementi dello show.
Mace e Lazza
Ad introdurre l’ingresso di Mace un intro al sapore di tecno – elettronica, lingua madre del producer milanese. Blanco abbraccia Benussi diverse volte e, dopo la meravigliosa performance sulle note di “La Canzone Nostra“, i due si scambiano parole di affetto che lasciano trasparire l’immensa stima che li lega.
E’ stato uno dei primi a credere veramente in me – commenta Blanco.
Lazza si presenta a gamba tesa sulle note di “Bon Ton”, la nuovissima city-hit di Drillionaire, uscita lo scorso 23 giugno e scritta insieme all’amico Sfera Ebbasta. Bon Ton “porta l’ascoltatore direttamente in una metropoli con le luci delle supercar allungate” e regala al pubblico romano le voci di due “fenomenartisti” capaci di infiammare le anime degli spettatori. Un pezzo che non si può far a meno di ballare.
Italia Mon Amour
Durante lo spettacolo, Riccardo racconta del suo viaggio in America insieme al fedele Michelangelo, con il quale condivide e spiega l’amore per l’Italia.
Io e Michi siamo andati in America a scrivere ed incontrare produttori ma, raga, dopo 20 giorni, quanto cazzo ci mancava l’Italia?!
Le persone, le abitudini, i luoghi.. siamo fantastici.
Una riflessione che, probabilmente, non risulta affatto banale se frutto del pensiero di un ragazzo di vent’anni che, come tutti i suoi coetanei, spesso, spera di trovare “padre – Futuro” solo lontano dal Bel Paese.
Dovete crederci! Sempre!
urla Blanchito ai suoi fan.
Io ero e sono esattamente come voi!
Un’orchestra sensazionale
Al centro del palco, sotto lo schermo centrale, una scalinata lunga quanto tutto il boccascena svela, all’occorrenza, la presenza dell’orchestra, chicca di rilievo per questo traguardo di Blanco, composta da 25 elementi ed un coro di 50 voci capaci di rendere magici ed indimenticabili gli ultimi brani della scaletta.
Fuochi d’artificio
A concludere lo show uno spettacolo di fuochi d’artificio che lascia il pubblico con il fiato sospeso. Energia, amore, dolcezza, potenza. Un mix di preziosi e giganti elementi contenuti in una personalità modesta, ammirevole e controversa: BLANCO.