Mara Sattei torna ai primi dell’anno con Universo, il suo album d’esordio. Visionario, moderno, eclettico, l’album vanta collaborazioni inedite o già collaudate: noi di Cromosomi l’abbiamo ascoltato per voi e ve lo consegniamo così, traccia per traccia.
Universo
Lontana anni luce da quel Tuttecose di qualche mese fa, Mara Sattei apre l’album da sola: l’Intro intimista e personale ci guida all’ascolto in un mood multistrato, dal sapore d’annunciazione.
Blu Intenso (feat. Tedua)
Già sembra promettere bene: il brano ha la stellina di ciò che vi piace. Eppure, nulla di nuovo all’orizzonte: con Tedua, Sattei confeziona l’ennesima hit piaciona, con tutti i crismi al loro posto.
Cicatrici
L’inizio in medias res ci proietta subito in un’atmosfera garage, rarefatta e luciferina. Ritornano quei falsetti suadenti, cadenzati, parossistici capaci di riportarci indietro, alle Registrazioni.
Tetris (feat. Carl Brave)
Due voci pulite, una chitarra e una strada lastricata di buone intenzioni. Dopo Spigoli, il featuring sembra collaudato, e squadra che vince (e stravince) non si cambia.
Ciò che non dici
Basta un po’ d’immaginazione per ritrovarsi sul tappeto volante dalla trama elettronica di questo pezzo. Ballabile a dir poco, Ciò che non dici spezza le parole e i nostri respiri.
Tamigi
Si conferma, alla sesta traccia, quella sensazione di grezzo, scabro che si trascina sin dall’inizio. Sattei ha fame: trascura la forma, l’accademia, la convenzione e persino le logiche di marketing.
Tanto da dire, e spesso la lingua non riesce a stare al passo coi pensieri: la migliore maestra è proprio l’artista di Fiumicino.
Parentesi (feat. Giorgia)
Giorgia e Mara insieme sono come una giacca oltremare e una camicia color ciano: troppo simili per l’occhio disattento ma abbastanza diverse da percepirne il distacco. E quell’incolmabile, fastidiosa lontananza di chi è lì per fare presenza.
Shot
Universo ci dimostra come Mara sia in grado di riempire di senso 45’ come 3: tutto lo spazio che ha se lo prende, espandendosi in ogni direzione. Viene da chiedersi cosa succederà quando inizierà a prendersi tutto lo spazio che vuole.
Antartide
Pochi istanti e già lo sai: Antartide ti prenderà e ti trascinerà via con se’. Echi in sordina, il testo magistrale e una base da pugni serrati e cappuccio calcato: nessuno ci capisce, solo lei, solo adesso. La canzone è un unicum, un frammento sonoro che si esaurisce bruscamente troppo presto.
0 rischi nel love (feat. Tha Supreme)
Troppo Myss Keta nel beat per giustificare quest’aria futuristica da rave alternative/elettronico.
L’audio, già convenientemente annebbiato, fa l’effetto dei cartoncini quadrati sulla lingua: molto mistero, poca sostanza. Si comincia a fare sul serio a 1:08.
Sabbie Mobili
Gorgheggi e un testo trascurabile consacrano senza rimorso la canzone alla corta pila degli scarti.
A parte un “meh” a labbra serrate, poco e nulla da aggiungere.
Occhi Stelle (feat. Gazzelle)
Un titolo, un programma: anche senza alcuna indicazione avremmo sentito odore di Flavio. Sorprendentemente, il cantante romano si ambienta subito e domina con maestria l’habitat sonoro di Sattei: l’impressione che ne deriva è di coerenza, reciprocità e un sentore di fair play.
Scusa
Non importa quante volte l’abbiamo masticata: all’ascolto frenetico a tarda notte, Scusa è un respiro balsamico. Canticchiatela a mezza voce insieme a lei: vi sentirete subito parte di questo nuovo, esaltante progetto.
Perle
Chiude l’album Perle che, come un Uroboro, si morde la coda: Universo si esaurisce in punta di piedi, sussurrando, lo sguardo fisso prima del sipario.
Firmerei adesso per trasformare Universo in un concept album; mi consolo pensando che, almeno nella nostra testa, in fondo lo è già. Il suo ciclo evolutivo scricchiola sotto le scarpe ed è impossibile ignorarlo. In cocci e frammenti usciamo dall’ascolto di Universo con una sensazione nettissima: di essere stati frugati, scompigliati, esplorati e poi spettinati e abbandonati.
Coi capelli in disordine, noi di Cromosomi salutiamo Universo col sorriso di chi ha amato questo nuovo viaggio alla scoperta dell’Universo di Mara Sattei.










