Tante care cose di Fulminacci: un album che arricchisce, sì, ma dentro

da | Mar 13, 2021 | Recensioni album

Tante care cose è il nuovo album di Fulminacci che arricchisce le già note Canguro, Un fatto tuo personale e Santa Marinella (canzone con cui si è classificato sedicesimo al festival di Sanremo) con altre sette tracce capaci di lasciare ancora una volta il segno. Ma Tante care cose in che senso? Sarà la stupida […]

Tante care cose è il nuovo album di Fulminacci che arricchisce le già note Canguro, Un fatto tuo personale e Santa Marinella (canzone con cui si è classificato sedicesimo al festival di Sanremo) con altre sette tracce capaci di lasciare ancora una volta il segno.

Ma Tante care cose in che senso?

Sarà la stupida illusione di questi tempi. Sarà la brutta influenza (e non intesa come virus, basta parlare di patologie, vi prego, parliamo di cura) che ci ammala il pensiero e ci convince che tutto ormai abbia un prezzo. Ma la prima cosa che mi viene in mente quando leggo il termine “cara”, è: “con un alto costo”.

Eppure, Guccini e Dalla in passato ci avevano condotto nella meravigliosa atmosfera di questa parola.

La stessa vecchia atmosfera che Fulminacci in questo album sa regalare a chi è ancora capace di viaggiare con l’immaginazione. Di allontanarsi dalla realtà di questi anni e magari noleggiare una macchina d’epoca per una vacanza vintage nel bianco e nero dell’emozioni e della semplicità.

Perché Tante care cose è un disco che profuma di semplice.

Se chiudo gli occhi, infatti, immagino di ascoltarlo sotto un cielo dipinto di stelle, con la serenità e la malinconia di un Van Gogh. S’una spiaggia, magari, e al centro un bel falò. Un cerchio di amici che s’abbraccia di mancanza e le voci sugli accordi di quello con la chitarra che ti svolta sempre la serata.

E allora il mio consiglio è di lasciarvi portare dalle note di questo nuovo album di Fulminacci.

Prendete al volo il passaggio, aprite il finestrino e sentite il vento. Poi, alzate il volume e cantate fortissimo. Vi ritroverete a guardare scene e paesaggi dimenticati. A sorridere coi denti bianchi e a riflettervi nel calore del sole. Vi ritroverete su quel piccolo pezzo di sabbia e sotto il blu di quell’immenso cielo. E, se vi va bene, a perdervi nell’incanto di uno sguardo che col vostro si mischia tra le sfumature di un sentimento.
Quindi, Tante care cose a voi che ancora bruciate di musica buona. E, mi raccomando, almeno nei vostri sogni, ogni tanto fate limonare pure il chitarrista.

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