In occasione della Milano Music Week abbiamo partecipato all’incontro “Off The Records – Mestiere discografia: passato, presente, futuro”, ospitato da Universal Music Group. Protagonisti del dialogo sono stati Massimo Battaglia, ex Commercial Director di Universal, e Marco Fugazza, Head of Marketing di Island Records, moderati da Filippo Ferrari.
Discografia: un confronto generazionale
Un confronto ricco di aneddoti, esperienze dirette e sguardi diversi sulle trasformazioni dell’industria musicale.
Massimo Battaglia ha raccontato, oltre alla sua esperienza professionale, di quando la discografia era incentrata quasi esclusivamente sul prodotto fisico. Senza social e senza mezzi di comunicazione rapidi, tutto ruotava attorno alla vendita di CD e vinili: all’epoca i CD stavano crescendo rapidamente mentre il vinile attraversava un calo.
L’aspetto più caratteristico di quegli anni era il ciclo di vita del prodotto discografico, estremamente dinamico: un album poteva uscire solo negli Stati Uniti, arrivare in Europa dopo mesi, oppure essere pubblicato con tempistiche diverse nei vari mercati, generando una forte corsa all’acquisto.
Marco Fugazza, che ha iniziato il suo percorso proprio occupandosi dei social corporate di Universal, ha evidenziato quanto il lavoro sulla vendita del fisico fosse complesso e prevede una lunga preparazione. Basti pensare che nel 2001 Universal vendette 14 milioni di pezzi, contro circa 1,5 milioni dell’anno attuale.
Questi dati evidenziano le differenze e l’evoluzione di questi anni, come nel caso del time to market minimo di un tempo che era di tre settimane: bisognava presentare i prodotti ai negozi indipendenti, alle grandi catene come Feltrinelli o Mediaworld e alla GDO come Esselunga o Carrefour o Autogrill, principale cliente grazie alla capillare diffusione dei suoi punti vendita.
Il marketing di ieri e quello di oggi
Durante l’incontro particolare attenzione è stata rivolta al concetto di retail marketing: barriere brandizzate, cartellonistica dedicata, colonnine d’ascolto e materiali studiati per sfruttare l’acquisto d’impulso. Infatti, la visibilità all’interno del negozio faceva spesso la differenza, cercando di catturare in qualsiasi modo l’attenzione del cliente. Oggi, invece, il retail è quasi totalmente migrato online: banner su Amazon e IBS, posizionamenti digitali e campagne multicanale.
Un altro aspetto che è cambiato nel tempo è la stagionalità che, soprattutto nel periodo natalizio, guidava le vendite, mentre oggi bisogna essere sempre attivi: l’attenzione dei consumatori è continuamente frammentata e il volume dell’offerta musicale è enorme. La sfida principale è catturare tempo e interesse, in un contesto dove le fonti di informazione e intrattenimento si moltiplicano.
L’impatto dei social e delle nuove piattaforme sulla discografia
L’avvento di piattaforme come TikTok ha riscritto le regole del consumo musicale, riportando in auge brani di catalogo e introducendo nuovi modelli di fruizione. In questo contesto assumono un ruolo centrale competenze come l’analisi dei dati, il costante monitoraggio del mercato, la lettura dei trend e la capacità di anticipare i movimenti del pubblico.
Il mestiere della discografia oggi
Non sono mancati racconti iconici: dal cofanetto speciale dei Rammstein con packaging a tema sessuale, fino all’operazione marketing dedicata a Sfera Ebbasta con “Rockstar” nel 2018 che, oltre a prevedere un box con CD e un numero speciale di Rolling Stone, ha visto affissioni appariscenti in metropolitana, cartellonistica 3D e perfino una statua del rapper. Si è trattato di un vero progetto integrato pensato per amplificare l’impatto dell’uscita e coinvolgere i superfan, fondamentali per sostenere la carriera di un artista nel lungo periodo.
Da questo confronto emerge chiaramente come la discografia sia un’industria in continua metamorfosi.
Dal fisico al digitale, dall’acquisto d’impulso alle strategie always-on, dal retail alle piattaforme social, ogni cambiamento tecnologico ha trasformato radicalmente il lavoro quotidiano.
Se ieri il successo si costruiva con espositori, cd e catene di negozi, oggi si costruisce con eventi, contenuti, social, insight e community.
Il futuro della musica continuerà a evolversi, ma una cosa rimane immutata: la capacità della discografia di reinventarsi, interpretare il presente e trovare nuovi modi per portare la musica alle persone.










