Tony Boy al Fabrique e la coscienza di fare qualcosa di grande

da | Feb 7, 2025 | #Cromosomiintour

Il tour di Tony Boy per presentare "Going Hard 3" è entrato nel vivo. Le date a Milano, al Fabrique, sono la prova della consapevolezza di chi sa di avercela fatta.

Il 2024 è stato l’anno dell’affermarsi della nuova wave nel rap italiano. Tony Boy è tra quegli artisti che hanno rivoluzionato ancora il suono e il modo di portare questo genere in alto, dimostrando anche un’applicazione fuori dal comune, visto l’enorme produttività che fin qui lo ha contraddistinto. L’uscita diGoing Hard 3” ha lasciato fan e stampa soddisfatti, visto che ormai è innegabile la particolarità del suono di un artista che ancora si sta pienamente formando. Per questo Cromosomi voleva essere presente al suo live milanese, tenutosi al Fabrique. Nella cornice meneghina, affine alla sua Padova, Tony aveva tutte le possibilità di mostrarsi grande, visto anche un repertorio già molto vario. Ebbene, possiamo affermare che le aspettative non sono rimaste deluse.

Tony Boy al Fabrique: l’importanza di scenografia e scaletta

Spesso sono elementi sottovalutati, eppure scenografia e scaletta sono state fondamentali per cucire su misura uno show per i fan di un artista particolare come Tony. La prima era semplice nella sua complessità visiva, attraverso il simbolismo che abbiamo già potuto vedere spesso per “GH3”. Nulla doveva rubare la scena all’artista, che comunque sembra molto più padrone del palco rispetto anche solo ad un anno fa. La seconda, la scaletta, è stata portata con la consapevolezza e capacità di tenere il pubblico in costante tensione, tra i brani conscious e i banger…insomma, stare fermi per un’ora e mezza di show era praticamente impossibile.

Qui sta il primo punto di forza di questa serie di live, l’ennesimo step di una carriera che progredisce con una rapidità mai vista. Non basta solo la musica, uno show costruito adeguatamente è in grado di lasciare maggior soddisfazione in un ascoltatore, anche se le canzoni sostanzialmente sono quelle che già conosciamo. L’idea di suddividere il concerto nei vari momenti, rendendoli unici per vari motivi, è ciò che ha davvero fatto la differenza.

La crescita di Tony Boy: cantare e tenere il palco per avvicinarsi ai veterani

Quello che forse è il più grande difetto che viene imputato alla nuova scuola, nei live, sta tutto qui: la gestione dello spazio del palco, il modo in cui si canta, il coinvolgimento e la resa emotiva. Spesso sentiamo di artisti definiti poco coinvolgenti, poco preparati, il cui concerto di conseguenza non riesce ad essere all’altezza. Il passo avanti di Tony Boy sta anche qui, rispetto ai dj set o alle ospitate nelle discoteche. Tenere un proprio live, di fronte ad una certa cornice di pubblico, l’ha evidentemente galvanizzato. Ed ecco che, in coppia con Wairaki, che dimostra una grande personalità, cura maggiormente l’aspetto canoro, senza lasciare buchi cacofonici nelle performance. Bisogna sicuramente salire molte volte sul palco prima di renderlo davvero proprio, ma anche in questo caso Tony è riuscito a migliorarsi con estrema rapidità.

Miglioramento che si evince anche nel condividere il suddetto stage, che nella data del 5 febbraio ha visto salire diversi artisti. Il primo è stato Glocky, giovane promessa del rap italiano, che si è unito all’atmosfera di Tony con ottima capacità. Dopodichè, abbiamo visto la coppia formata da Papa V e Nerissima Serpe, che stanno sempre di più emergendo nelle classifiche. Infine, con Astro e Artie Five, si è completato un quadro ben preciso. Diversi esponenti della nuova scuola si sono ritrovati a sostenersi al live di uno dei Player’s Club, dimostrando anche quel grado di amicizia e appartenenza, prima ancora del rispetto musicale.

Il 2025 del GOAT

Se nel 2024 ha stupito tutti, quest’anno Tony Boy ha la possibilità di confermarsi ad un livello superiore alla media. La continua ricerca musicale ed espressiva hanno finalmente trovato voce in un live molto curato, emotivo ed emozionante, che pochi artisti sono in grado di portare a questo margine di stile. Circolano già voci su un possibile nuovo progetto, nonostante “GH3” sia uscito soltanto a Dicembre. Proprio il fatto di aver ripercorso momenti diversi dei suoi dischi precedenti, dove l’artista ha mostrato tutta la propria versatilità e spinta interiore, può solo aumentare la curiosità verso la prossima fase. La wave del 2023 continua a cambiare il gioco, impersonandosi in artisti che, seppur diversi, condividono quella fame e creatività che, forse, iniziava a scemare nei pilastri di questo genere.

La Playlist di Cromosomi