Belvedere il terzo album di Marco Cantagalli, noto a tutti come Galeffi, vuole essere una rinascita personale ma anche un invito rivolto agli ascoltatori dopo due anni difficili, come egli stesso ha anche scritto su Instagram:
Belvedere è un invito a cogliere il bello che c’è nelle cose intorno a noi, un invito ad allenare il bene, a cercare sempre il bello e non il meglio, il panorama che siamo noi e gli altri.
Un messaggio rivolto al futuro che ci spinge a lasciare andare le cose del passato che non hanno funzionato.
Il cantautore romano riesce a catapultarci, attraverso la sua voce delicata, in un vortice di emozioni che accompagnano l’ascoltatore traccia dopo traccia attraverso la riscoperta di sé.
L’album si compone di dodici tracce, tra cui all’interno troviamo anche i brani Appassire Due Girasoli (usciti in contemporanea l’11 Marzo 2022) e Divano Nostalgia (uscito l’8 Aprile 2022).
Se di giorno ci sentiamo più forti e le cose sembrano andare per il verso giusto, la notte resta ancora il momento più difficile da affrontare in cui pensieri, paure e nostalgia ci assalgono.
Nelle tracce di Belvedere proprio la notte, ad accompagnare il viaggio di Galeffi che fa da scenario tra ricordi di esperienze vissute, qualche rimpianto e un senso di nostalgia. Comincia con Un Sogno:
Ho fatto un sogno e non me lo ricordo
E ora chissà, chissà dov’è
Segue in Dolcevita la versione di una notte affascinante e malinconica:
Dolce vita, dolce come la prima volta
Un bacio che non si scorda
Metti la musica a palla, tanto chi se ne importa
La notte è tutta nostra
In Asteroide lo sfondo della notte cambia nuovamente il suo abito tingendosi di stelle:
Ed in mezzo a questo buio puoi
Trovarmi solo te
Che mi accendi le stelle e mi fai volare
Fra galassie bellissime dove
Un’automobile è un missile
Lo scenario cambia Leggermente con un brano dal ritmo leggero raccontando di una domenica spensierata e romantica probabilmente riferendosi a lei:
Appuntamento al tramonto
Ti passo a prendere
Domenica, do-do-domenica
Faremo il giro del mondo
Il racconto riprende un ritmo malinconico in In questa casa, dove ritorna il riferimento alla notte che mette paura e diventa scura e ci riporta alla mente la realtà, di una storia ormai finita:
Mi dico che sei ancora mia, anche
Se non sei più qua
Il viaggio narrativo, attraverso l’emotività dell’autore, prosegue con San Francisco in cui, al senso di nostalgia, prende posto quello della speranza e della rinascita che inizia e si esaurisce nella stessa traccia:
Siamo solo dei pirati in cerca della terra ferma
Alla fine di ogni inverno ci sarà sempre la primavera
Infatti, l’album si conclude come un filo conduttore così com’è iniziato, con la traccia Malinconia Mon Amour che rievoca i concetti di nostalgia, ricordi e rimpianto già visti nei precedenti brani e aggiunge anche un senso di colpa, mostrando le fragilità dell’essere solo un uomo e nient’altro:
Attimi che non dimentico
Ricordi e demoni, non se ne vanno
Ho il cuore triste come un lago
E gli occhi nuvolosi
E nella pancia il terremoto
Galeffi ci mostra ancora una volta la sua sensibilità creativa attraverso la sua scrittura. Un album che abbraccia i sentimenti legati ad un periodo malinconico e solitario come quello vissuto a causa della pandemia ma che, al contempo, ci sprona a guardare avanti e a iniziare partendo da noi stessi.
Belvedere è un nuovo inizio, che auguriamo possa essere un ritorno alla sua musica dal vivo, come riscatto dal precedente album Settebello, ulteriore vittima della pandemia.