Classe 2002, cappellino sempre in testa, voce delicata e risoluta. Così come lo sono le parole e le note che si susseguono in Specchio (Bomba Dischi), il disco di debutto di Ariete. Dopo gli EP di inediti pubblicati nel 2020, Spazio e 18 anni, la cantautrice originaria di Anzio torna con un progetto in cui emerge un atteggiamento più maturo, consapevole e coerente con il percorso intrapreso fin dall’uscita del suo singolo di debutto: Quel bar.
Arianna Del Ghiaccio, questo il suo vero nome, ha saputo ritagliarsi uno spazio sulla scena musicale italiana con il suo “bedroom pop” diretto e senza filtri, facendosi portavoce dei sentimenti più intimi della sua generazione.
Ariete compie un esercizio quotidiano che ci riguarda in prima persona: apre una finestra su sé stessa e prova a trovare un senso nel suo passato e nei suoi ricordi, nelle sue paure e nelle sue debolezze, nelle sue insicurezze e nella ricerca di certezze.
Mai come in questo momento storico, caratterizzato da tanta incertezza e dalla ricerca costante di risposte, la giovanissima musicista e il suo primo progetto full-length, riflettono lo scenario musicale contemporaneo più ci piace e ci fa sentire rappresentati, dove il pop, il cantautorato più tradizionale e il rap si mescolano senza pregiudizi e confini. Madame, una delle penne femminili più belle del 2021, firma Cicatrici; il fratellone Franco126, invece, collabora in Fragili.
Anticipato dai singoli L e Club, Specchio si conferma una buonissima “prima prova” (se così si può definire) nel definire l’identità musicale e sonora di una cantautrice che può essere definita quasi anticonvenzionale rispetto al prototipo di artista pop femminile che ci si aspetta di sentire in radio o vedere sulle copertine delle riviste.
Eppure Ariete non è una copertina di linus dietro la quale nascondersi. Piuttosto, è l’espressione piena di una ragazza tanto minuta quanto determinata e risoluta.
In un’intervista con Marta Blumi Tripodi per Rolling Stone Italia, infatti, ha dichiarato: “Non mi interessano i dischi d’oro: ho fatto semplicemente quello che volevo, e spero si capisca. Vorrei che tra cinque anni la gente ci si potesse ancora rispecchiare, come dice il titolo stesso.”